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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

11/11/2009.  TRENI – LA PUGLIA COL SUD RESTA AL PALO NELL’ITALIA CHE CORRE SEMPRE PIU’ VELOCE.



L’Italia in treno «corre» sempre più veloce. Il Sud e la Puglia, però, restano al palo. Avant’ieri l'annuncio ufficiale dell'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti che a partire dal prossimo 13 dicembre, in coincidenza con l'entrata del nuovo orario invernale inizia anche in Italia la sfida tra il treno e l'aereo.
Così da Firenze basteranno 37 minuti per raggiungere Bologna; 1 ora e 45 per Milano; 2 ore e 45 per Torino; 2 ore e 03 per Venezia; 1 ora e 31 per Verona.
Eppoi: Firenze e Milano saranno collegate con 44 treni veloci al giorno.
Roma e Bologna servite da 70 treni «FrecciaRossa» e «FrecciArgento». 8 nuovi treni veloci da Firenze Campo Marte, via Milano porta Garibaldi per Torino e due nuovi collegamenti da Firenze per Venezia.
«Cresce - ha detto soddisfatto Moretti - e si estende il sistema Alta Velocità di Ferrovie dello Stato, crescono le «frecce» nell'arco della mobilità pubblica del Paese e del suo sistema economico e turistico: aumentano i «FrecciaRossa», aumentano i «FrecciArgento», in grado, grazie alle loro particolari caratteristiche tecniche, di estendere i benefici dell'Alta Velocità anche alle città ancora non raggiunte dalla rete veloce, come Verona e Venezia».
In questa "corsa verso il futuro" non compare però la Puglia. Per accontentare i viaggiatori della nostra regione, Trenitalia alla fine del comunicato diffuso ha tenuto a puntualizzare che la "rivoluzione riguarderà anche la nostra regione". Ma in questo caso si tratterà solo di un aumento di corse di treni FrecciArgento: due in più sulla tratta Bari-Roma con un tempo di percorrenza di 3 ore e 59 minuti. In realtà non cambia nulla.
In verità già adesso da Bari a Roma "FrecciaArgento" impiega un minuto in meno di quattro ore (cioè, 3 ore e 59'). L'unica vera, piccola novità è che dal 13 dicembre i collegamenti tra Roma e Bari passeranno da 8 a 10 con due Eurostar Fast in più (4 corse in totale) "che - conferma Trenitalia - impiegheranno 3 ore e 59 minuti".
Nessuna novità insomma. Mentre l'Italia corre veloce, in Puglia viaggiamo alla stessa velocità di ieri.
Si dice soddisfatto, però, l'assessore regionale ai trasporti Mario Loizzo: «Abbiamo scongiurato - spiega l'esponente della Giunta Vendola - i tagli annunciati di oltre il 30% che penalizzavano Taranto e Lecce e ottenuto un potenziamento sulla tratta Bari-Roma».
Le rassicurazioni dell'assessore non sembrano smentire però le sempre più insistenti voci provenienti da fonti vicine alla stessa società ferroviaria, secondo le quali con l'entrata in vigore del nuovo orario invernale potrebbero essere «cancellati» tre coppie di Eurostar: due Lecce-Milano (delle 7 e delle 13,30) e uno collegamento da Lecce-Torino (delle 11,30). E viceversa: i due Milano-Lecce e il Torino-Lecce.
Più esattamente dal prossimo inverno questi treni saranno originati da Bari. Per arrivare (o partire) da Lecce, dunque, si farà scalo nel capoluogo pugliese e poi si cambierà convoglio, con tutte le perdite di tempo e i disagi facilmente immaginabili.
La sfida dunque tra l'aereo e il treno grazie all'alta velocità (Tav), qui in Puglia è un sogno che non sappiamo se e soprattutto tra quanti decenni mai potrà essere realizzato. Nel frattempo per distrarre i nostri politici da due anni a questa parte ci parlano di «Alta capacità» tra Bari e Napoli. I lavori, però, che durerebbero anni, non si sa «se» e «quando», mai partiranno. La sfida per ora, malgrado gli annunci e i contentini, proprio non ci riguarda.

FRANCO GIULIANO
La Gazzetta del Mezzogiorno venerdì 30 ottobre 2009

“BISOGNA PUNTARE SULL’ALTA CAPACITA’ BARI-NAPOLI”

Trecento chilometri orari sulle tratte Roma-Milano, Bologna-Firenze, Novara-Milano, Napoli-Gricignano e sull'asse Torino-Napoli. Centoventi chilometri orari (teorici: in realtà la media commerciale è tra 60 e 70 km orari) sulle tratte ferroviarie da e per la Puglia verso Roma, Milano e Torino.
Due velocità, due Italie: al nord dal 13 dicembre prossimo parte la sfida con l'aereo, qui in Puglia (dopo il raddoppio sulla tratta Bari-Lecce durato 50 anni) basterebbe aumentare la velocità dei treni dagli attuali 120 km orari (teorici) ai 180 se non addirittura a 200 km orari.
Quasi come accade in Turchia. Per fare questo non bisognerebbe spendere, come nel caso dell'alta velocità, 40 milioni di euro per ogni chilometro, ma appena 10/20 milioni di euro per l'intera infrastruttura esistente e portare la velocità dei treni da 120 chilometri orari a 180.
«La Puglia - spiegava nei convegni sui trasporti anni fa l'ex numero uno della Rfi, Pasquale Borelli, oggi consulente di società ferroviarie straniere, come quella algerina - ha bisogno di due cose: di un collegamento veloce con la Tav che si innesta a Caserta e di ridurre i tempi di percorenza sulla linea Adriatica fino a Bologna per agganciarsi, anche in quel caso, alla Tav».
Nel primo caso, i treni che da Bari vanno a Caserta attualmente impiegano 4 ore. Un'altra ora e mezza se si parte da Lecce. Basterebbero degli interventi migliorativi alla linea per ridurre i rallentamenti nel tratto Cervaro-Benevento.
Interventi migliorativi della sede con l'introduzione di tecnologie di velocizzazione. Cioè segnali adeguati per quella velocità; correzioni di alcune curve; l'eliminazione di rallentamenti dovuti a problemi attualmente esistenti sulla sede ferroviaria. Per realizzare questo basterebbero cifre modeste dell'ordine di 10/15 milioni di euro per l’intera linea. Non invece i 40 milioni di euro necessari per realizzare un km di alta velocità. Lavori che potrebbero essere ultimati nel giro di 4 anni e con abbattimento dei tempi di percorrenza del 20/30%.
Attualmente i treni viaggiano, invece, ad una media teorica di 120 km orari. Con questi interventi potremmo raggiungere velocità fino a 180 km orari.
Significherebbe tre km al minuto. In questo modo si potrebbero anticipare i tempi necessari alla realizzazione dell'alta «Alta capacità» sulla Bari-Napoli. Se poi avessimo il potere politico di fare ulteriori interventi migliorativi la velocità potrebbe raggiungere i 200/220 km orari.
Stessa discorso vale per la linea Adriatica. Qui migliorando alcuni punti, si potrebbe raggiungere la velocità di 180 orari contro gli attuali punti di 120 km.
Oggi, da Milano a Lecce si impiegano 10 ore per mille chilometri. Vuol dire una media di 100 km orari, con i migliori treni. Con questi interventi minini se tenessimo una velocità costante di 180 km vuol dire che percorreremmo tre km al minuti. 1000 km (la distanza tra Lecce e Milano) diviso 3 km al minuto vuol dire 333 minuti. Cioè sei ore e mezza. Aggiungiamo mezz'ora per le fermate più importanti (Bari, Brindisi e Pescara), altra mezz'ora per i tempi di manutenzioni e sono un'altra ora. Siamo passati a sette ore e mezza. Abbiamo quindi recuperato tre ore circa.
A Bologna poi i convogli potrebbero agganciarsi all'alta velocità, con un risparmio di un'altra ora. Sei ore, un tempo in grado far preferire il treno sicuramente all'auto ma forse anche all'aereo. Ci vogliono i finanziamenti, però. Chi li mette?

LA SCHEDA: DUE TRENI IN PIU’ E TRE IN MENO

Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale (dal 13 dicembre) potrebbero essere «cancellati» tre coppie di Eurostar: due treni Eurostar da Lecce a Milano (delle 7 e delle 13,37) e uno collegamento da Lecce per Torino (delle 11,28). Oltre naturalmente i corrispondenti in senso inverso: il 9761 da Milano delle 7 e il 9765 delle 11,05 e il 9763 da Torini delle 7,45. In realtà questi tre collegamenti potrebbero orginare e concludersi a Bari, isolando il Salento. Ciò nonostante - così come è accaduto ieri dopo avere letto che nei grandi programmi di Trenitalia alla Puglia sono toccati solo due coppie di FrecciaArgento in più - nessuno ha alzato la voce per difendere gli interessi della Puglia. Non solo: sembra (così come riferiamo a pag. 25 del giornale) che l’Alta capacità Napoli-Bari sia stata rinviata ad un successivo impegno del governo nel prossimo Dpef.







 
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