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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

16/05/2010.  TURISMO - DAL 12 AL 16 GIUGNO SULLA "CICLOVIA EUROPEA DEI BORBONI" DA BARI A NAPOLI: IN TRENO+BICI ANCHE SULLA FERROVIA BARLETTA-SPINAZZOLA A MINERVINO MURGE. .


Turismo sostenibile, alla scoperta di bellezze nascoste ai grandi percorsi autostradali.

Per iniziare, in attesa di essere segnati a pieno diritto sulle cartine di una vera e propria rete nazionale di «ciclostrade» (da contrapporre alle autostrade) ecco la bicistaffetta Bari-Napoli che, per chi voglia provare l’esperienza, si tiene dal 12 al 16 giugno lungo il primo itinerario per la mobilità lenta che collega Adriatico e Tirreno, chiamato «Ciclovia dei Borboni», della distanza complessiva di 360 km.

L’itinerario ciclabile Bari-Napoli è uno dei sei percorsi individuati in territorio italiano, nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale Cyronmed (Cycle Route Network of the Mediterranean) per lo studio di una Rete Ciclabile del Mediterraneo, promosso e coordinato dalla Regioni Puglia, che vede protagoniste anche le Regioni Basilicata e Campania (per parte italiana) per concorrere alla costruzione della Rete di percorribilità ciclistica nazionale.

Il percorso è perfettamente descritto anche tramite una cartoguida (disponibile sul sito www.viaggiareinpuglia.it? ).

Il percorso, ricercato anche con verifiche e sopralluoghi in bicicletta, suggerisce a ciclisti e cicloturisti italiani e stranieri una via alternativa per poter andare in bici dal capoluogo pugliese a quello campano, quindi dall'Adriatico al Tirreno, scavalcando l'Appennino.

In particolare, con la formula "Treno+Bici" si può "fare tappa" a Minervino Murge seguendo le modalità suggerite per chi proviene da Bari in treno, con scalo a Barletta e coincidenza per la linea Barletta-Spinazzola, con discese molto facilitate alla successiva Stazioncina di Canne della Battaglia (unico sito archeologico e ferroviario insieme) ed a Canosa di Puglia, e destinazione finale alla Stazione di Minervino Murge (come indicato dai promotori)

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
Domenica 16 maggio 2010

PER GLI APPROFONDIMENTI vai su

http://www.viaggiareinpuglia.it/ev/1733/it/Ciclovia-dei-Borboni---Itinerario-n.10-BicItalia-da-Bari-a-Napoli-

NELLA PROVINCIA DI BARLETTA-ANDRIA-TRANI
l'itinerario tocca CASTEL DEL MONTE e MINERVINO MURGE, come possiamo leggere in questo stralcio

CASTEL DEL MONTE (km 67.6 da Bari; km 23.7 da Ruvo-incrocio con SC Patanella-fino al bivio Minervino-Andria), m 540.

"Castel del Monte possiede un valore universale eccezionale per la perfezione delle sue forme, l'armonia e la fusione di elementi culturali venuti dal Nord dell'Europa, dal mondo musulmano e dall'antichità classica.

E' un capolavoro unico dell'architettura medievale, che riflette l'umanesimo del suo fondatore: Federico II di Svevia". Con questa motivazione l'Unesco nel 1996 ha dichiarato il castello patrimonio mondiale dell'umanità, sintetizzandone le peculiarità.

Il ciclocomputer dovrebbe segnare, davanti al portale del castello, 25.6 km, posto che si è azzerata la distanza all'incrocio sotto Ruvo di Puglia.

Terminata l'eventuale visita, si risale in sella e si scende per la strada dell'andata fino all'incrocio Ruvo-Minervino sulla ex-SS 170 (riazzerare qui il ciclocomputer), dove si svolta a destra, in direzione Minervino, per poi abbandonare la statale dopo circa 4 chilometri, svoltando a destra all'indicazione per Montegrosso.

Si imbocca una strada piuttosto larga ma poco frequentata, che segue le dolci ondulazioni dell'altopiano, regalando ampie vedute e grandi silenzi, in un paesaggio che può definirsi quasi lunare.

Dopo poco più di un chilometro dall'incrocio la strada attraversa un rimboschimento a pini e cipressi, dove si incrocia la sterrata che corre lungo il canale principale dell'Acquedotto Pugliese.

Dopo un tratto in discesa si ignora una prima deviazione asfaltata a destra, e poco dopo si passa su di un ponte che scavalca una strada (km 9.0), dove non si vede alcuna indicazione.

Subito dopo il ponte si svolta a sinistra per una breve rampa in discesa e poi a destra (km 9.5), dove una tabella indica che ci si trova sulla strada comunale n.37 "vecchia di Spinazzola" (proveniente da Andria).

Più avanti il fondo stradale diventa sterrato per un paio di chilometri, e si prende a salire con una pendenza più accentuata.

Il paesaggio in questo tratto è quello più tipico dell'Alta Murgia, con estesi pascoli e steppe a perdita d'occhio.

Al culmine della salita si vede leggermente a sinistra il Monte Caccia (m. 680), l'elevazione maggiore della Murgia, riconoscibile per la presenza dei ripetitori; subito dopo la comunale termina su una strada asfaltata, in corrispondenza di una curva (km. 12.9); di fronte si nota una masseria in pietra, abbandonata (Masseria Coleti grande): qui si svolta a destra, puntando decisamente verso ovest, e varcando il confine col territorio di Minervino, lungo la comunale denominata Grassi Caterina (ma lo scopriremo soltanto più avanti).

La strada procede ancora ondulata, con fondo un po' dissestato, ma è soprattutto il vento che può creare qualche problema e far sentire improvvisamente la fatica.

Dopo alcune masserie si punta verso le pale eoliche che si scorgevano già in lontananza e si affronta una nuova salita più decisa lungo le pendici del Monte Guardianello, dove appare infine l’abitato di Minervino, oltre un vallone, in bella posizione sull'orlo della Murgia (dal latino murex, sasso sporgente).

Alle sue spalle si scorge invece per la prima volta la mole inconfondibile del Monte Vulture, una sagoma dentata che da questo momento accompagnerà molti momenti del viaggio a pedali.

Proseguendo si prende a scendere, s'ignora una deviazione a destra e si sbuca presto su di una provinciale (km 22.8), la SP 155, che si percorre verso sinistra, ancora in discesa, per poi risalire il fianco opposto del vallone e raggiungere con una nuova salita.

MINERVINO MURGE (km 93.0 da Bari, km 25.4 dal bivio Castel del Monte), m 444. (intermodalità: Minervino Murge si trova sulla linea Barletta-Spinazzola di Trenitalia, ed è pertanto raggiungibile da Bari con la formula treno+bici, prendendo un treno sulla linea Bari-Foggia fino a Barletta e da qui un secondo treno fino a Minervino, fermandosi alla Stazioncina di Canne della Battaglia (unico sito archeologico e ferroviario insieme di tutta la rete FS nazionale) e poi alla successiva di Canosa di Puglia per poir riprendere sempre in treno fino a Minervino Murge.

A Minervino: Delfino cicli e motocicli, via G.Bruno 207, tel. 0883 693588

Per dormire e mangiare: Casa Scesciola, vico III vescovado (nei pressi della Cattedrale),
tel 0883 695932 www.casascesciola.it

Il nome deriverebbe da un antico tempio di Minerva, che si trovava forse nelle vicinanze della grotta di S. Michele, posta nella lama Matitani (dal greco metateo, scorrere), a nord della cittadina.

Entrando nell'abitato si incontra il colle più alto, con il faro votivo ai caduti, di epoca fascista, da dove si può godere di un panorama notevole, cosa che ha valso a Minervino l'appellativo di "balcone delle Murge".

Anche il borgo antico merita un giro, con la parte denominata "scesciola", termine di etimologia incerta, forse di origine araba, che starebbe per labirinto, con le case dai tetti spioventi addossate l'una all'altra lungo il pendio.

La Cattedrale è dedicata all'Assunta e presenta nella facciata un rosone romanico e tre portali rinascimentali (riazzerare qui il ciclocomputer).

Dalla Cattedrale conviene scendere lungo via Dante, anche se è contromano, e in piazza piegare a destra, poi a sinistra in fondo, seguendo i sensi unici, sempre a scendere.

Seguire quindi l'indicazione per Spinazzola, poi svoltare a destra verso la stazione ferroviaria, indicata, e ancora a sinistra al primo incrocio (dove la svolta però non è indicata).

Raggiunta la stazione (km 1.8) si svolta sulla destra dell'edificio per un viale di cipressi; al termine di questo si svolta a sinistra oltrepassando il passaggio a livello e si prosegue diritto per una strada in discesa tra alcuni capannoni, che dopo un paio di incroci si fa stretta.

La stradina è una Vicinale, denominata Vecchia di Montemilone, ma senza alcuna indicazione, e si trova in buono stato, oltre ad essere davvero poco frequentata.

Si scende così in direzione del torrente Locone, passando presto sotto una strada nuova e proseguendo poi dritto; occorre fare attenzione soltanto al punto in cui si entra in una piccola valle: qui si svolta per un'altra stradina che risale leggermente sulla sinistra (Strada Comunale Fontana di Russo, km 4.0 da Minervino).

Con diversi saliscendi si supera un altro incrocio e si sbuca sulla provinciale n.221(km 6.9), che costeggia l'invaso artificiale del torrente Locone descrivendo un ampio arco.

Si imbocca quindi la provinciale verso sinistra facendo attenzione alle poche auto che vi passano, e subito dopo il bivio per Spinazzola si passa sul ponte che supera il torrente Locone, che costituisce il confine con la Basilicata (km 102.7 da Bari, km 9.7 da Minervino): si entra così in provincia di Potenza.

Lentamente si avverte un cambiamento nel paesaggio: le ondulazioni si fanno più accentuate e il terreno appare meno sassoso e brullo.

I saliscendi sono ancora abbastanza dolci, e dietro una curva appare infine la nostra meta, adagiata su di una collina. Superato il bivio per Palazzo S.Gervasio si pedala poi quasi in pianura lungo una valle, tirando sempre dritto con il paesello a vista, e infine si comincia la salita che porta a Montemilone (km 18.6), m 320, che presenta un tratto impegnativo di 1 km.

Dopo una eventuale pausa ristoratrice, ci si dirige verso lo stadio seguendo la strada principale, poi si prosegue seguendo sempre le indicazioni stradali per Venosa.

Si passa accanto al cimitero e si prosegue lungo la strada provinciale, appena più frequentata della precedente, con facili saliscendi e con vedute ampie, sempre in vista di sua maestà il Vulture, l'antico vulcano spento che domina tutta la zona del melfese, donando ricchezza di acque e di vini, tra cui spicca l’Aglianico Doc.

Si incontra infine un sottovia (km 26.5), poi due incroci dove si seguono ancora le indicazioni per Venosa, che si raggiunge percorrendo tutta la provinciale n. 18.

La strada scende verso la fiumara di Venosa fino ad un passaggio a livello (km 31.1), dove occorre tenersi a destra verso Venosa est, passando proprio davanti alla stazione di Trenitalia, che si trova ad un paio di chilometri dall'abitato. (intermodalità: Venosa si trova sulla linea Gioia del Colle-Rocchetta S.Antonio, ed è pertanto raggiungibile da Bari con due treni regionali: si raggiunge Gioia che si trova sulla linea Bari-Taranto e da lì si prosegue per Venosa.

Sulle linee citate si effettua trasporto bici al seguito.










CICLOTURISTI SULLA VIA DEI BORBONI: leggi l'itinerario ufficiale completo. .


 
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