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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

16/07/2015.  BARLETTA - LA FESTA PATRONALE COME RISCOPERTA: E ALLORA DISCUTIAMONE TUTTI INSIEME IN UN FORUM PUBBLICO. ECCO LA PROPOSTA ALLA DIOCESI ED AL COMITATO. NEL DIBATTITO, IL SENSO DELLA TRADIZIONE E L'ATTUALITA' SOCIALE FRA CRISI, CULTURA E... SPENDING REVIEW.

“Come partecipare noi barlettani alla Festa in onore dei Santi Patroni”: ho letto e riletto più volte la nota di don Filippo Salvo, Vicario Episcopale di Barletta, pubblicata sui media locali.

Riflettendo su quelle parole, mi sono di colpo rivisto negli anni Sessanta, io scolaretto al catechismo domenicale del Sepolcro con la delegata Santina Capuano Passante sotto la ferma direzione spirituale di don Donato Cafagna (entrambi “buonanime” e di sicuro entrambi in Paradiso). Eravamo quei fanciulli chiamati a seconda dell’età, Fiamma bianca in terza elementare, poi verde, infine rossa, con tanto di tessera… Mi sono ritrovato indietro nel tempo fino a mezzo secolo fa, come in quelle foto bianconero scattate da quel maestro della fotografia che fu Attilio Calvaresi sul mio album di famiglia: ragazzino di Azione Cattolica negli anni Sessanta, anzi addirittura chierichetto diplomato per servire messa o almeno il “Tantum ergo sacramentum” col vice parroco, don Antonio.

Dovevo questa educazione al clima spirituale (ed artistico) della mia famiglia, dove mio padre, il pittore Biagio Vinella (1911-1965) ha dipinto in vent’anni della sua breve vita per il Santuario dello Sterpeto almeno tre riproduzioni in formato reale della sacra icona della Vergine: io l’ho visto coi miei occhi bambini. E da devoto, mio padre ha voluto farsi seppellire con un rosario ed un’immaginetta della nostra Madonna fra le mani…

Ma più che un nostalgico e mio personale tuffo nel passato, credo che le parole di don Filippo abbiano posto (finalmente) le basi per riaprire un capitolo pubblico e condiviso della nostra vita di adesso. Alla luce del magistero di Papa Francesco, voglio subito aggiungere.

Quelle parole hanno anzi aperto la strada per lanciare l’idea di un autentico dibattito, pacato e sereno ma quanto mai necessario, proprio sul concetto di “come partecipare noi barlettani alla Festa in onore dei Santi Patroni” allargato anche al Comitato feste patronali. E qui rinnovo il caloroso invito da me rivolto l’anno scorso al suo presidente, l’amico Tommaso Peschechera, di portare nella società civile cittadina, religiosa come anche laica, di Barletta la proposta di un forum pubblico.

Un forum che, coraggiosamente, affronti senza troppi giri di parole i temi che ognuno di noi si porta dentro, e che a Barletta hanno avuto l’imprimatur di una città autonominatasi con delibera di Consiglio comunale “Civitas Mariae” e che dunque ha obblighi tanti da osservare.

Se a Trani hanno seri problemi finanziari per la loro festività patronale, Barletta deve rituffarsi nel suo passato di tradizioni per dare un senso al presente come al futuro. Anche di tipo economico, diciamocelo pure in questi tempi di crisi… Citavo i miei tempi di Azione Cattolica negli anni Sessanta: le differenze appaiono tanto più marcate se mi ricordo, ad esempio, che la raccolta fondi passava di porta in porta con i blocchetti dei volontari per le cento lire di allora. Oppure, i pali dell’illuminazione che su corso Vittorio Emanuele e corso Garibaldi s’installavano solo “a devozione” dei benefattori del tempo, che altri non erano che i negozianti, gli armatori della pesca, i piccoli e medi imprenditori locali legati alla loro identità di Barlettani tradotta in quel modo così semplice ma sincero di manifestarla pubblicamente nei tre giorni della grande festa così come la nutrivano nel silenzio delle loro coscienze ogni santo giorno…

Discuterne in pubblico è partecipare la gioia della comunità cittadina a tutti, perché di gioia si tratta, come ha scritto sempre don Filippo Salvo: “La Festa Patronale è una occasione di grazia per vivere nella gioia la nostra fede e la devozione verso i nostri Santi Patroni, la Madonna dello Sterpeto e San Ruggero, che nei secoli hanno manifestato la loro intercessione presso il Signore per proteggere noi e la nostra città.

Nino Vinella
Giornalista barlettano
martedì 14 luglio 2015


Leggi l'intervento pubblicato su LA GAZZETTA DEL NORD BARESE Giovedì 16 luglio 2015 col titolo "IL SENSO DELLA FESTA PER I BARLETTANI"....



 

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