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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/11/2015.  CANNE DELLA BATTAGLIA – COME SARANNO SPESI I NUOVI FINAZIAMENTI PER IL PARCO ARCHEOLOGICO: ALL’INIZIO DEL 2017 I MIGLIORAMENTI STUDIATI A TAVOLINO SULLA BASE DELLE COSE CHE NON VANNO. UNA SALA MULTIMEDIALE PER ASSISTERE ALLA BATTAGLIA DI ANNIBALE.

Il progetto esecutivo per i “Lavori di valorizzazione e miglioramento del Parco Archeologico di Canne della battaglia e dell'annesso Antiquarium (Barletta)” scaturisce dall’Accordo di Programma Quadro - Delibera CIPE 92/2012, con Determinazione n. 115 del 16/07/2015 della Regione Puglia - Area politiche per la promozione
del territorio, dei saperi e dei talenti - Servizio Beni Culturali, ed un importo complessivo del
finanziamento pari ad € 1.400.000,00.

E’ stato redatto dal Segretariato Regionale per la Puglia del Ministero Beni e Attività Culturali e del Turismo, con le seguenti figure di riferimento: il Dirigente Dott.ssa EUGENIA VANTAGGIATO (Soprintendenza Archeologia per la Puglia); il Soprintendente Dott. LUIGI LA ROCCA quale Responsabile Unico del Procedimento; l’Arch. GIOVANNI VINCI (Progettazione e Direzione Lavori); l’Arch. DONATELLA CAMPANILE (Progettazione e Direzione Scientifica); la Dr.ssa MARISA CORRENTE (Collaborazione alla Progettazione e Direttore Operativo di Cantiere); il Geom. GIOVANNI GORGOGLIONE (Impianti); l’Ing. STEFANO DADDARIO (Rilievo); l’Arch. ALESSANDRO IACOVUZZI (Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione); l’Arch. LUISA CARIELLO.

Nella RELAZIONE illustrativa dell’intero progetto è interessante leggere il punto sulla situazione generale vissuta attualmente dal sito.

Il presente progetto finanziato dalla Regione Puglia con ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO - Delibera
CIPE 92/2012. Determinazione n. 115 del 16/07/2015 della Regione Puglia – Area politiche per la promozione
del territorio, dei saperi e dei talenti – Servizio Beni Culturali, nasce con le finalità di completamento del
centro accoglienza visitatori di Canne della Battaglia, realizzato e non ultimato, ristrutturazione
dell'Antiquarium con rimodulazione del percorso espositivo e la creazione di una sala immersiva
multimediale.

Il completamento del centro visitatori s'inserisce in un percorso progettuale decennale, che ha subito
numerose battute d'arresto, trovando una parziale realizzazione nel corso di precedenti finanziamenti, per
quel che concerne principalmente opere strutturali, predisposizioni impiantistiche. ll parco attualmente è a
gestione mista, di proprietà in parte demaniale e in parte dell’Amministrazione Comunale. (nota: il Comune
di Barletta, ha messo a disposizione come base per il presente progetto la precedente progettazione, a cui
non era seguita la fase esecutiva, come risulta dal verbale della riunione del 14/05/2015 concernente la
procedura negoziata tra REGIONE PUGLIA E SEGRETARIATO REGIONALE – APQ BENI E ATTIVITA’ CULTURALI – SCHEDA N.43 ).

Il presente progetto è volto a soddisfare da un lato l'esigenza del completamento del complesso museale e
dell'accesso al sito archeologico, comprendendo operazioni di manutenzione straordinaria dell'esistente,
per arrivare a definire tutte le opere impiantistiche e di finitura.

Non secondaria è l’esigenza di potenziare i flussi turistici, sollecitando con l’immagine di spazi “nuovi”
l’interesse di un’utenza non solo nazionale. Si ricorre all’efficacia della simulazione virtuale con installazioni
finalizzate ad un'evocativa ricostruzione virtuale della battaglia di Canne, basata su solide basi scientifiche.

Pur non rientrando nel presente progetto interventi diretti, se non con una valorizzazione impiantistica
della cinta muraria della cittadella, all'interno dell’intera area archeologica, di seguito descritta
specificatamente secondo tre itinerari, si segnala come l'immagine culturale risulti pesantemente
condizionata dall’assenza di interventi di riqualificazione, con le necessarie operazioni di restauro e
manutenzione, del tessuto edilizio della cittadella e dei restanti itinerari. Il monitoraggio condotto sullo
stato di conservazione di beni immobili e mobili (colonne miliarie, basi, elementi architettonici lungo il
decumano, piani pavimentali a mosaico, ecc.) evidenzia come l’assenza di una manutenzione stabile e
preventiva abbia già gravemente danneggiato il patrimonio culturale dell’intero Parco. (nota: A tale
proposito, si richiama come non sia stato possibile programmare l’intervento di restauro del tratto di cinta
muraria, il cui crollo ha danneggiato in maniera grave un lungo fronte della fortificazione, di chiara visibilità
nella percezione della città murata, in quanto è necessario attivare uno studio dell'assetto statico dell'intera
cinta muraria. A tal fine nel quadro economico del presente progetto sono previste unicamente indagini
geologiche.)

Area archeologica e antiquarium di Canne della Battaglia

Il Parco Archeologico di Canne della Battaglia, ricadente nel territorio comunale di Barletta, è costituito da
due nuclei insediativi, distinti per modalità di ricerca ed acquisizione: la cosiddetta “cittadella” di cui si
conserva soprattutto l’impianto medievale, acquisita dal Comune di Barletta e la zona dei sepolcreti
medievali con resti dell’abitato di epoca daunia, di proprietà dello Stato. Sono di proprietà comunale anche
due aree non ricadenti nella perimetrazione del parco, Canne Antenisi e il complesso termale di San
Mercurio, quest’ultimo prossimo alla Stazione ferroviaria in una posizione strategica per l’ampliamento dei
percorsi di visita.

La gestione “doppia” dell’area archeologica è stata regolamentata nel tempo con convenzioni e atti intesi a
definire le attività istituzionali per la tutela e la valorizzazione del sito. I rapporti tra Soprintendenza e
Comune di Barletta sono stati regolati sino ad ora da un protocollo d'intesa stipulato nel 1999, in corso di
aggiornamento. Sulla base delle linee di gestione concordata, il Comune provvede a pagare l'istituto di
sorveglianza per il controllo notturno dell'Antiquarium e la manutenzione del verde delle aree di proprietà
comunale. La Soprintendenza garantisce la gestione e la fruizione dell’area archeologica e dell’Antiquarium
con fondi e personale propri.

Descrizione del sito archeologico

La composizione tipologica dei beni culturali del territorio cannense lungo il basso Ofanto è estremamente
varia. Oltre ai beni più propriamente naturalistici, con una buona conservazione dell’habitat geografico-paesaggistico proprio del bacino ofantino, si può parlare di evidenti espressioni della cultura archeologica,
come insieme articolato di edifici, aree archeologiche, strutture di varia tipologia commisurate alla
ricchezza storica del sito.

Canne indubbiamente costituisce un luogo privilegiato ai fini del percorso di ricerca archeologica. Il paesaggio cannense è il luogo della grande sfida lanciata dal generale cartaginese Annibale a Roma, evocazione perenne del trionfo dell’esercito punico sulle legioni distrutte o in precipitosa ritirata verso Canosa.

Ma i tempi della memoria in un sito come Canne della Battaglia sono lunghi. La complessità del viaggio
fisico e mentale qui percorribile deve riordinare i dati archeologici del popolamento nella valle dell’Ofanto
ed evidenziarne le tappe dall’età neolitica fino all’abbandono della cittadella nel XIII secolo ed andare
ancora oltre, con la storia degli itinerari della transumanza e della riscoperta del sito ad opera dei
viaggiatori europei che nel Sud dell’Italia si incamminavano come illustri eredi dell’Antico.

Nell’area del Parco convergono infatti non solo i numerosi aspetti dei siti pluristratificati ma anche i dati
peculiari legati allo comprensione del territorio nella fase postannibalica.

ITINERARIO A: L’ABITATO MEDIEVALE E IL CASTELLO

Le colline cannensi restituiscono numerose testimonianze dell’occupazione medievale dall’età bizantina a
quella sveva. La collina principale, dove era localizzata l’arx ricordata dalle fonti latine, viene
sistematicamente occupata dall’età tardoantica fino alla fase di abbandono, in epoca angioina. I due poli
principali, il castello e la basilica, insieme all’abitato manifestano la ricchezza del fenomeno insediativo
medievale.

Il dinamismo economico e culturale della città sono palesi in epoca normanno-sveva, fino a quando
l'imperatore Federico II di Svevia dispone una progressiva riduzione del territorio di Canne a favore di
Barletta, destinata a diventare il nuovo centro diocesano ed amministrativo.

La cittadella medievale, definita nel suo circuito murario da una fortificazione conservata nel suo alzato
soprattutto nel tratto dell’incastellamento del castrum bizantino-normanno, ha sistematicamente
obliterato i livelli di frequentazione romana. Le stratificazioni relative alle fasi di occupazione basso
medievale sigillano, pertanto, il tessuto dell’organismo urbano di età romana, in parte sviluppatosi dal vicus
ricordato dalle fonti. Del tutto convenzionale, pertanto, e legata alla tradizione che individua, ad esempio,
nell’asse di attraversamento longitudinale della città il decumano, è la lettura della cittadella come civitas di
tradizione urbanistica romana. Vanno comunque considerati elementi strutturanti della città medievale i
due importanti poli costituiti dalla basilica e dal castello. La basilica ha subito pesanti manomissioni nelle
fasi di scavo e di restauro ed è nota soprattutto per le evidenze conservate all’interno della cripta divisa in
tre navatelle. L’edificio cristiano, diviso in tre navate, ha avuto numerose fasi di ristrutturazione dall’età
longobarda a quella sveva. Quanto al castello, le indagini degli anni 2000-2001 hanno evidenziato la
crescita dell’organismo castellare come ampliamento graduale di un originario impianto di età normanna.

Sono ora in luce il lato occidentale e parte di quello settentrionale dell’impianto fortificato, oltre ad un
torrione d’angolo rettangolare. Sul lato occidentale, fra gli ambienti scavati, uno è probabilmente
identificabile come sala consiliare, il centro di amministrazione del potere laico. Sul lato settentrionale,
invece, che costituiva la fronte del monumento e ospitava l’ingresso, gli ambienti scavati erano forse
destinati alla guardiania. Al centro era il cortile. Alcune aree erano destinate all’alloggiamento degli animali
domestici, come testimonia il rinvenimento di una profonda vasca rettangolare identificabile come
abbeveratoio.

ITINERARIO B: I VILLAGGI CANNENSI

Alla fine del VI secolo a.C. sulla collina di Canne Fontanella e probabilmente nella vicina contrada di Pezza
La Forbice si effettuano importanti realizzazioni edilizie, probabilmente volute da gruppi aristocratici che
adottano costumi di tipo greco.

Nel IV secolo a.C. si assiste ad un progressivo ampliamento delle case, evidente conseguenza
dell'incremento demografico e dell'ottimo livello di vita delle genti residenti, come testimonia la ceramica
fine da mensa di alcune abitazioni.

Nel III secolo a.C. si registra un processo di organizzazione dell’abitato, con magazzini per derrate,
una regolare distribuzione delle aree abitative (che tengono conto degli assi viari lastricati in pietra
calcarea) e degli spazi destinati ad altre funzioni. Un edificio complesso, in contrada Fontanella, è la Casa B,
dalla valenza politico-religiosa. La sua importanza è documentata dalla presenza di rivestimenti
architettonici fittili, di cui rimane una lastra di cassetta con treccia e kyma dorico.

Sugli strati di abbandono di epoca daunia vi è un’intensa occupazione a scopi cultuali e funerari in
età bizantina. I ricchi sepolcreti si organizzano attorno a edifici religiosi a navata unica e restituiscono
importanti informazioni sul popolamento rurale attorno alla civitas.

Ricostruire su queste colline la fisionomia dei luoghi della battaglia è impresa ardua, in quanto la
documentazione archeologica non consolida con reperti materiali quanto attestato dalle fonti storiche e, in
particolare, da Livio, Polibio e Floro.

Come è noto, la battaglia di Canne, combattuta nell’assolata giornata del 216 a.C. costituisce
l’episodio più cruento della storia romana risoltasi con la grave disfatta delle legioni romane lungo il corso
del basso Ofanto e con la tremenda carneficina attuata dai Cartaginesi sotto il comando del generale
Annibale. Contro l’esercito nemico, guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Marrone,
Annibale attuò una tattica di avvolgimento, lasciando che lo schieramento centrale dell'esercito romano
avanzasse entro le file cartaginesi, per poi stringere gli avversari in una morsa mortale muovendo le ali
estreme. La sconfitta di Canne causò la defezione ad Annibale degli alleati italici e l'isolamento politico di
Roma sul piano internazionale.

ITINERARIO C: LE TERME DI S. MERCURIO

Dati sull’organizzazione dell’insediamento in epoca e sulle trasformazioni successive alla guerra sociale del
90 a.C. provengono dallo scavo recente di un complesso residenziale sulla collina di San Mercurio, prossima
alla Stazione di Canne.

Ha alzato considerevole l’ampia cisterna quadrangolare con rivestimento in laterizio collegata ad una vasca
e ad un ampio sistema idrico. La struttura, scavata da Michele Gervasio nella prima campagna di scavo sulle
colline cannensi alla fine degli anni trenta del secolo scorso, venne identificata come sepolcro
monumentale di età romana e inserita nei circuiti turistici del territorio cannense come monumento alla
memoria del console romano Emilio Paolo, caduto sul campo di battaglia nel 216 a.C. In realtà soltanto ora,
a seguito di recentissime indagini, è possibile una lettura più corretta della funzione dell’impianto,
interpretabile come cisterna a servizio di un grande impianto termale.

Dal 2004 la Soprintendenza per i beni Archeologici della Puglia ha avviato campagne regolari di scavo che
hanno messo in luce parte dell’impianto termale a servizio di un’importante villa residenziale con fasi
cronologiche relative al I-III secolo d.C.

Il complesso costituisce l’unica presenza architettonica, significativa per dati planimetrici e qualità degli
arredi, della fase romana, prossima al percorso fluviale.

Sull’asse tepidarium-calidarium, costituente il settore riscaldato dell’impianto termale, si sviluppa un
grande ambiente rettangolare interpretabile come frigidarium con pavimentazione in opus sectile esteso
per circa 33 metri quadrati, a nord di due basi di colonna poggianti su plinti. L’ambiente risultava porticato
e rivestito con grandi lastroni rettangolari di marmo bianco (marmo proconnesio e bigi venati chiari) con
moduli pressoché regolari mentre fasce più strette in marmi colorati (cipollino, breccia corallina, greco
scritto, breccia di Sciro) caratterizzavano lo spazio orientale.

STORIA DEL MUSEO CANNENSE

L'intero impianto ha subito nel corso del tempo ampi rimaneggiamenti, con successivi ampliamenti, dettati
dalle mutate esigenze e funzioni attribuite al complesso.

Inaugurato nel 1958, su progetto di allestimento curato da Fernanda Bertocchi e Nevio Degrassi, il piccolo
Antiquarium posto ai piedi della cittadella medievale rispondeva nelle linee progettuali e nell’apparato
espositivo alle finalità proprie delle aree archeologiche con piccole sezioni museali. Comprendeva anche
una zona destinata alla redidenza della guardiania che nel tempo è stata trasformata in uffici della
Soprintendenza.

Interventi di costruzione dell’edificio erano stati avviati nel 1952 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bari
con finanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, ma il completamento del piccolo percorso espositivo con
sistematica ristrutturazione di due sale si deve al progetto scientifico dell’allora Soprintendenza alle
Antichità di Puglia, che parallelamente all’avvio di ampie indagini di scavo sulle colline cannensi, realizzate
con manodopera del Ministero del Lavoro (i famosi cantieri di lavori degli anni sessanta) elaborava precise
attività promozionali nel contesto culturale ofantino.

L’accentuato squilibrio tra la ricchezza del patrimonio archeologico e la reale disponibilità di spazi induceva
Nevio Degrassi a proporre, ai fini di nuove risorse finanziarie, l’ampliamento delle sale dell’Antiquarium e la
creazione di un Museo delle guerre puniche, con sezioni distinte volte ad illustrare, nel primo contenitore,
le sequenze cronologiche del territorio e, nel progettato e innovativo museo, gli ampi scenari delle guerre
puniche.

Ben note sono le vicende successive alla grande stagione di ricerche e studi degli anni sessanta. Il progetto
di massima che individuava in circa 40.000.000 £ le somme necessarie per la ristrutturazione del percorso
dell’Antiquarium e la costruzione di due grandi Sali del Museo delle guerre puniche non venne finanziato.
Gravissimo il bilancio infine degli anni successivi alla chiusura dell’Antiquarium nel 1974 legato alle
necessità di avviare urgenti opere di ristrutturazione.

Per oltre un ventennio, Canne della Battaglia, in cui nel frattempo si erano inasprite le difficoltà proprie
delle opere non sostenute da finanziamenti eccellenti, ha visto accantonate esigenze e curiosità dei
visitatori, con possibilità di percorsi didattici limitati alla sola area del Parco.
Occorrerà attendere gli anni novanta per una ripresa del progetto di adeguamento strutturale ed allestitivo
dell’Antiquarium.

ALLESTIMENTO DEL 1999

Inaugurato nel 1999, l’edificio rivela nel suo attuale assetto i condizionamenti e i requisiti propri del vecchio
immobile. La struttura architettonica non di pregio, sottoposta a un programma progettuale di
ristrutturazione, ha comunque lasciate inalterate le partizioni strutturali, con interventi mirati laddove
errori di ordine tecnico-esecutivo imponevano la soluzione di problemi strutturali. L’intelaiatura per
l’articolazione del percorso doveva necessariamente rispettare l’esistenza di spazi destinati ad uffici.
Si è trattato, invero, in un piano di riqualificazione degli spazi e non dell’architettura dell’immobile, di dare
una nuova impronta alla struttura museale.

La configurazione del 1999 si è quindi impostata sul recupero dei vecchi ambienti, con una razionalizzazione
degli spazi con distinzione tra la sezione aree di lavoro e percorso espositivo, pur non consentendo, nel
progetto generale, soluzioni di grande respiro.

Il percorso sino ad ora in uso in maniera lineare si snoda su tre sale. L’approfondimento delle diverse
tematiche, in termini storici e funzionali, ha implicato l’organizzazione delle sezioni dedicate a preistoria,
epoca daunia-romana, età medievale, secondo una scelta cronologica, mentre nell’ultima sezione hanno
trovato spazio le informazioni sulla guerra annibalica.

La terza sala, dedicata alla sezione annibalica accoglieva postazioni informatiche.

L'Aantiquarium di Canne non ostenta alcun reperto evocativo della famosa battaglia, bensì oggetti che
permettono di ripercorrere la vita del centro daunio dalla Preistoria al Medioevo. Delle sei sezioni in cui si
articola il percorso espositivo, infatti, cinque sono cronologiche, mentre l'ultima, tematica, è dedicata alla
presenza di Annibale in Italia durante la II guerra punica.

Nella prima sala-atrio si è dovuto imporre una convivenza tra la zona reception con biglietteria e bookshop e lo spazio riservato alla realtà culturale delle prime fasi del popolamento delle colline cannensi. La seconda sala illustra secondo un modello museografico “aperto”, il potenziale documentativo archeologico e storico dell’insediamento cannense, dalle prime fasi abitative legate alle vicende di piccoli villaggi strutturati in età arcaica all’organizzazione complessa e pluristratificata della cittadella medievale. Legata alla grande sala centrale la terza sala conserva il pannello stratigrafico del vecchio allestimento, come presenza tangibile del nuovo modo di intendere l’archeologia negli anni sessanta, e uno dei plastici ricostruttivi della morfologia dei
luoghi.

Questa terza sezione, in raccordo con la saletta proiezioni, ha sino ad ora accolto le postazioni
informative con immagini affidate ad apparecchi CD ROM, ormai inutilizzate.

DESCRIZIONE DEI LUOGHI DI PROGETTO

Nell’attuale ingresso dell’area archeologica c’è l'Antiquarium del 1958, nel tempo profondamente
rimaneggiato, costituito da 3 sale espositive che illustrano il profilo storico dell’insediamento e una saletta
dedicata a proiezioni audiovisive ormai in disuso. Come sopra descritto l'allestimento attuale, come
progetto ed informatizzazione, è degli anni 1999-2000. Lo stesso blocco ospita l'accesso ai depositi, gli uffici
della Soprintendenza Archeologia della Puglia e l'attuale spazio di accoglienza pubblico/ biglietteria.

In adiacenza è stato edificato il nuovo blocco, destinato al nuovo spazio di accoglienza, bookshop,
caffetteria e servizi, a cui si accederà dal nuovo accesso da un percorso pedonale, di cui si prevede il
completamento e il collegamento con la sezione dell'antiquarium.

Di seguito le principali funzioni assolte attualmente dal complesso:

1. Sede espositiva dei reperti rinvenuti nelle campagne archeologiche effettuate a partire dagli anni
trenta dello scorso secolo, nell’area archeologica di Canne;

2. Sede di attività di ricerca scientifica incentrate sul patrimonio dell’Antiquarium e dell’ area
archeologica nonché su aspetti archeologici del territorio contermine. E' presente infatti un
deposito di reperti e un'area utilizzabile come laboratorio;

3. Sede di attività culturali, formative ed educative che si rivolgono a diverse fasce di utenti mediante visite
guidate, progetti didattici, associazioni culturali. La scuola è un suo utente privilegiato;

4. Nelle sue attività si avvale anche della collaborazione di Istituti di ricerca, di Enti locali e di Associazioni
culturali che operano nel territori. Esiste un protocollo di intesa con il Comune di Barletta, sulla base del
quale è possibile programmare ogni anno manifestazioni culturali.

ALLESTIMENTO DI PROGETTO

Si procederà a un sostanziale adeguamento impiantistico e all'ammodernamento degli ambienti
dell'Antiquarium, al fine di armonizzare l'intero complesso attraverso opere di finitura e di miglioramento
dell'apparato di comunicazione, culminante nella sala immersiva, avente la funzione di avvicinare il
visitatore attraverso un'esperienza multisensoriale, in primo luogo alla battaglia del 216 a.C. Che ha reso
celebre il sito, ma soprattutto ricucire la ricchezza culturale dell'intero sito, aprendo la visita ai successivi
itinerari precedentemente descritti.

L'allestimento dell'Antiquarium in progetto intende conservare l'impostazione scientifica e materiale
del 1999, così come di seguito esplicitata, in particolare con il reimpiego delle vetrine esistenti.
La documentazione di epoca ellenistica è attualmente affidata ai reperti provenienti dalle tombe a
grotticella di Canne Antenisi e Canne Fontanella: grandi askoi con protomi gorgoniche, doppie situle listate,
unguentari fusiformi, strigili di ferro, specchi di bronzo. Poco rappresentata è finora la fase romana, mentre
per quella tardoantica e medievale le testimonianze sono nuovamente ricchissime.

Dalla basilica paleocristiana provengono frammenti di sarcofagi e marmi lavorati, mentre i sepolcreti di epoca longobarda hanno restituito orecchini di argento e di bronzo decorati da filigrane globulari ed una croce reliquiario. Di particolare rilievo è una spatha rinvenuta accanto ad un guerriero longobardo, seppellito nei pressi della basilica. Gli ultimi documenti della vita della città sono costituiti dalle vivacissime ceramiche del XIII secolo, decorate da pesci ed uccelli, accanto alle quali va segnalata, per l'eccezionale rarità, una coppa amatoria, con una scena a carattere erotico.

PROGETTO

Come detto in precedenza il progetto, ha acquisito come punto di partenza il progetto commissionato dal
comune di Barletta, per integrare tutta una serie di operazioni volte a valorizzare il complesso, sia dal punto
di vista dell’accoglienza che del percorso espositivo.

In particolare trattandosi di un antiquarium-museo, l’offerta museale intende proporre il messaggio
culturale legato all’antiquarium come spazio di raccolta di documenti di una complessa realtà di interesse
storico-archeologico e un'area di accoglienza/informazione per i visitatori del Parco.

I principali obiettivi sono:

– superare il problema fondamentale di un contenitore modesto, ripensando le realtà strutturali
come spazi contigui e comunicativi;

– mantenere un buon livello di flessibilità degli spazi, in particolare per quel che concerne la variabilità
del numero di personale impiegato e la possibilità di aprirsi a nuove manifestazioni;

– creare uno “spazio virtuale”, rispondendo alle esigenze del pubblico che richiede da tempo forme
narrative della battaglia di Canne;

In particolare nel completamento della nuova ala, così come esplicitato nel computo metrico e negli
elaborati grafici, si procederà a: sistemare al piano terra la postazione di videosorveglianza, rilevazione incendi, che in assenza di servizi aggiuntivi possa fungere anche da punto accoglienza visitatori, mediante il recupero e adattamento del mobilio attualmente presente all'ingresso; completare i servizi posti al piano terra;
sistemare il punto di accoglienza pubblico al piano primo (biglietteria, bookshop, vendita di gadget) con predisposizione di punto di controllo alternativo a quello posto al piano terra, al fine di preservare la funzionalità, in caso di presenza di personale ridotto; destinare un secondo spazio al primo piano per attività di informazione al pubblico (area ludica per bambini adattabile a sala conferenze) che potrà essere reso autonomo grazie al posizionamento di pannelli di separazione richiudibili su se stessi; realizzare un percorso didattico-informativo composto da pannellistica informativa e sistemi di interazione multimediale lungo il corridoio meridionale, con più livelli di fruizione in base alle età e all'interesse; realizzare uno spazio virtuale immersivo (sulla battaglia di Canne ed altro) nella sala multimediale (vedasi la relazione specialistica allegata); potenziare l'illuminazione nelle aree esterne, in particolare per la valorizzazione scenografica della cittadella archeologica; verificare e completare i sistemi impiantistici, nonché di antincendio e antintrusione (vedasi la relazione specialistica allegata); realizzare i rivestimenti esterni ammalorati della struttura.

Sostituire la passerella lignea di collegamento con l'area parcheggio fortemente degradata.

Realizzare una aiuola in corrispondenza del vano caldaia, al fine di mitigarne visivamente la presenza, pur garantendo la possibilità d'accesso al personale specializzato.

Sostituire la brecciolina esistente con pavimentazione in battuto e lastre di pietra naturale, con
realizzazione di due panche in pietra naturale.

Pavimentare la rampa in ghiaia costipata.

Rivestire il muro di contenimento mediante rivestimento in pietra naturale.

Creazione di ambiente contenete la postazione di videosorveglianza, rilevazione incendi, in modo
tale che in assenza di servizi aggiuntivi possa fungere anche da punto accoglienza visitatori, mediante il recupero e adattamento del mobilio attualmente presente all'ingresso dell'Antiquarium.

Intervento di completamento impiantistico (vedasi relazione ed elaborati grafici specialistici).

Revisione e completamento dei bagni.

Installazione diffusori di luce naturale.

Sostituzione della pavimentazione esistente in resina ammalorata con materiale altamente durevole
e resistente al calpestio.

Revisione e adeguamento ringhiera vano scala.

Sostituzione cancello esistente con cancellata metallica, che eviti l'intrusione ma non blocchi la
circolazione dell'aria.

Grate per agevolare areazione ed evitare intrusione in corrispondenza delle finestre esistenti.

Realizzazione di controsoffitto e tinteggiatura interna.

Sistemazione di spazio flessibile per attività ludiche e didattiche adattabile a sala conferenza, reso
separabile e autonoma da due pareti lignee richiudibili a fisarmonica.

Allestimento del corridoio come percorso didattico-informativo composto da pannellistica
informativa e sistemi di interazione multimediale lungo il corridoio, con più livelli di fruizione in base
alle età e all'interesse

Sostituzione della pavimentazione in resina ammalorata con materiale altamente durevole e
resistente al calpestio.

Revisione e adeguamento ringhiere del vano scala, integrate a struttura metallica sormontata da
pannelli di lamiera conformati a creare una “pergamena” riportante il testo di Tito Livio (Ab Urbe
Condita).

Creazione punto accoglienza pubblico, con possibilità di utilizzo come caffetteria, biglietteria,
bookshop, vendita di gadget con predisposizione di punto di controllo alternativo a quello posto al
piano terra.

Sostitizione pavimentazione esistente.

Aggiornamento dell’allestimento, con nuovi apparati comunicativi

Posa in opera di grata di sicurezza del lucernario in corrispondenza all'area degli uffici della
Soprintendenza.

Revisione e adeguamento ringhiera vano scala

SALA MULTIMEDIALE: PROIEZIONE IMMERSIVA AMBIENTE VIRTUALE E INTERATTIVO

Appare prioritaria l'operazione di integrazione tra la conoscenza storica del sito di Canne, teatro della
battaglia e l’esigenza di ideare una rappresentazione adeguata dell’evento bellico, puntando sulle possibilità
di immagini sensibili in spazi adeguati.

Pertanto, lo spazio museale avrà, in questa ottica di miglioramento qualitativo del percorso, un suo “cuore”
virtuale, rispondendo alle richieste del pubblico che ricerca l’emozione e le sensazioni del grande scontro
tra eserciti, pur non tralasciando le potenzialità didattiche dei nuovi mezzi di simulazione virtuale.

Si tratta di aspetti che superano, con l’efficacia dei nuovi mezzi connettivi, l’attuale taglio informativo, affidato alla piccola sala multimediale e a linee progettuali e multimediali non più rispondenti alle esigenze del pubblico.


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