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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

01/05/2016.  BARLETTA - OGGI 1° MAGGIO LA MADONNA DELLO STERPETO A BARLETTA DAL SANTUARIO PER IL MESE MARIANO IN CATTEDRALE: UN RICORDO DEL PITTORE BIAGIO VINELLA CHE DIPINSE NEL 1963 L’ARTISTICA RIPRODUZIONE DELLA SACRA ICONA TRA FEDE, DEVOZIONE E SENTIMENTO .

Inizia maggio, il mese dedicato a Maria con il tradizionale arrivo a Barletta della Sacra immagine della Vergine dal Santuario dello Sterpeto, per la prima volta quest’anno da quando i tradizionali luoghi sono cambiati per la costruzione del sottopasso ferroviario. Ma se cambiano i luoghi, immutata resta la fede come la tradizione religiosa popolare dei Barlettani verso la loro Patrona e Protettrice, simbolo di una devozione radicata nei secoli e che nell’arte trova momenti di autentica identificazione fra sentimento e talento artistico.

E’ il caso del pittore barlettano Biagio Vinella (1911-1965), mio padre, che quei luoghi dipinse da giovanissimo negli Anni Trenta e che racconta in pagine inedite del proprio diario, con squarci sulla vita cittadina di quegli anni, come dipinse la riproduzione della Sacra icona della Madonna dello Sterpeto che viene esposta al Santuario quando l’originale viene portato in processione a Barletta per il mese di maggio in Cattedrale. Il Santuario fu preso a modello da lui stesso, giovanissimo allievo del maestro Vincenzo De Stefano, in questa tavoletta che mostro nell’articolo.

Scrive Biagio Vinella nel 1963: “E’ certo che il mio animo ne rimase tanto turbato che sin da allora giurai a me stesso di voler dipingere la nostra Venerata Protettrice ed ogni anno nel mese di maggio l’accorato desiderio si rinnovava. Desiderio che aveva altresì il suo sfondo poetico di dolci rimembranze dei ricordi della fanciullezza, di quando cioè a piedi si andava in campagna al Santuario per i tradizionali Venerdì e per consumare la frugale colazione. Da allora e per tutti questi anni era subentrata in me come una febbre come un ardente desiderio di realizzare la tanto desiderata opera. Anche quest’anno, sin dal mese di aprile avevo già pensato a volerlo realizzare andando al ricordo dell’avvicinarsi del mese di maggio a me tanto caro, dove, come sempre, tutte le mattine alle 6 avrei ascoltato la prima santa messa in Cattedrale. Ascoltare le preghiere delle nostre pie donne, i canti tradizionali e godere la pace nella Cattedrale dalle severe linee dove troneggia la nostra cara Madonna a cui trionfante tutti gli anni troneggia in mezzo a noi.

Anche quest’anno – come ormai accade da 30 o più anni tutte le mattine quando ancora la città dorme nel silenzio e nella poesia dell’alba nascente seguendo il gruppetto delle pie donne che con rosario in mano già recitano le loro preghiere, quando ancora sonnecchiando i nostri contadini ed operai vi si recano al lavoro, io, portando nel cuore quel segreto cruccio, vado alla Cattedrale per venerare la Sacra Immagine promettendomi di sempre mantenere la promessa. E pensando a tempi migliori, mi ripeto: Beh, vuol dire che sarà per un altro anno.

Un brivido di profonda commozione mi prende per quanto sto per raccontare sull’avvenimento che certamente mette nell’animo la certezza che le vie del Signore sono infinite e che la Madonna Santissima ha dato all’avvenimento la Sua Altissima illuminata volontà, decidendo che le cose dovessero andare così. Dimostrando come sempre che l’Amore per la Fede non deve mai venir meno e confermare: bisogna credere!

Verso la metà del mese di aprile quest’anno, credo il 18 o il 19 del 1963 quando ogni cosa e la vita si svolge con la sua normalità, ecco venire nel mio magazzino il Padre Mario Crispoldi il quale sorprendendomi al lavoro di una normale tabella, mi ordina una copia esatta del Quadro di Maria Santissima dello Sterpeto dalle grandi dimensioni 105x75 e caratteristiche. Avendo sempre nell’animo il tanto cullato segreto non volli credere alle mie orecchie e pregai il Padre di voler ripetere ancora: Vinella, tu mi devi fare un quadro della Madonna perché tale quadro deve essere messo sull’altare del Santuario quando il quadro della Madonna viene portato a Barletta e l’altare non può restare vuoto.
La commozione che mi prese e tutto il segreto che da tanto tempo vi era in me lo feci conoscere al Padre assicurandogli che vi avrei messo tutto il mio impegno. Pregai il Padre di ritornare in bottega fra due giorni, dove avrei fatto trovare il pezzo di legno già preparato, cosa che avvenne regolarmente il giorno 22 dove il legno era già pronto e per la santificazione dell’opera pregai il Padre di volerlo benedire rimandando a dopo il prezzo ma lasciando a me tutta la facoltà della realizzazione.

Mai dipinsi quadro con tanta ansia e trepidazione, ma con mia soddisfazione vedevo che il lavoro si svolgeva più che scorrevole scoprendo che un qualcosa di eccezionale guidava la mia mano rendendola leggera e sicura. Le ansie, le paure per un lavoro così impegnativo man mano che andavo avanti con il disegno svanivano come nuvole leggere.

Certo che io stesso assistevo ad un fatto veramente eccezionale. Chissà forse la forza della matita dopo tanti anni di lavoro? Oppure i tanti anni di attesa per la realizzazione di un lavoro così desiderato? E perché non a guidare la mia mano non vi fosse un qualcosa di soprannaturale? E certo che dopo 12 giorni di ininterrotto lavoro – senza ricorrere a cambiamenti sostanziali il lavoro si svolse con relativa semplicità e… lo trovai per il volto della Madonna che, tra le tante stampe e cartoline lasciatemi da Padre Mario, tutte – per gli arbitari ritocchi – avevano un differente aspetto. Ed anche dall’originale in Cattedrale dove spessissimo mi recavo per studiarne i particolari specialmente il volto presentava – per la sua riproduzione – difficoltà di vario genere. A guardare da vicino l’originale si scopriva che era un volto piatto e senza speciale attrattiva.

Fu così che per il mio quadro mi lasciai guidare esclusivamente dalla matita. Lasciando che essa tracciasse il volto che mi risultò dolce ed appassionato proprio come si addice alla nostra Mamma Celeste. Era la Madonna che lo aveva voluto. I colori vennero da sé. Al dodicesimo giorno della mia fatica feci addirittura una cosa per rendere a conoscenza in Cattedrale Padre Mario per l’esito felicissimo del mio lavoro”.

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Arte e devozione - Maggio, la Madonna dello Sterpeto in città: un ricordo della sacra icona dipinta dal pittore Vinella. Inizia maggio e la sacra icona della Madonna dello Sterpeto arriva in Cattedrale: il racconto del dipinto nei diari inediti del pittore Biagio Vinella

http://www.barlettalive.it/news/Cultura/423688/news.aspx





 

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