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05/06/2006.  Ofanto preda del degrado.

Una campagna nazionale ignora il fiume e il Comitato Italiano pro Canne della Battaglia solleva la polemica:
«Resta un caso esemplare su come si aggrediscono i corsi d'acqua».
Rimarcata l'assenza anche nell'iniziativa promossa dal Corpo forestale in occasione della Festa della Repubblica «I fiumi della Patria»

Dopo un periodo in cui è stato al centro di ogni attenzione, il fiume Ofanto sembra finito nel dimenticatoio. Sono lontani i tempi in cui la salvaguardia del corso d'acqua era all'ordine del giorno adesso sembra un fiume tra tanti e non quello cantato da Orazio e, soprattutto, l'unico vero fiume della sitibonda Puglia tanto bisognosa d'acqua. Sulle rive sono rimasti soltanto pochi volontari che tentano di contrastare il campo a speculatori senza scrupoli sempre più agguerriti che trovano alleati nei posti più disparati.

La circostanza è rimarcata da Nino Vinella, presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, il quale chiede come mai sono assenti la Puglia e l'Ofanto nella campagna «Informa Fiumi (ovvero Fiumi e legalità)» indetta su scala nazionale fino a oggi, sabato 3 giugno, da Legambiente e Corpo Forestale dello Stato.

«Sfogliando su internet l'elenco delle trenta aste fluviali inserite in tutta Italia - precisa Vinella - nel calendario delle previste attività, e analizzando i contenuti di questa campagna diretta a smuovere l'opinione pubblica sulle illegalità commesse lungo i vari corsi d'acqua più a rischio, l'Ofanto ci doveva stare tutto: perché gravemente malato, perché violentato da continui episodi di selvaggia criminalità ambientale, perché costituisce un vero e proprio caso con tutte quelle "stimmate" di fiume depredato sugli argini da case abusive, nelle anse golenali stravolte da vigneti piantati dove non si può, nei boschetti tagliati e nella vegetazione ripariale spiantata, nelle carcasse d'auto abbandonate». Come sono lontani i tempi in cui «Il Comitato che rappresento con i volontari scout dell'Agesci, avevamo dato vita, era l'ottobre 2005 di Operazione Fiumi, con la pulizia della foce patrocinata da Comune e con l'aiuto della Barsa. Siamo pronti a rifarlo».

«Non solo ma va ricordato che, in occasione di "Fiumi informa", che cade proprio nei giorni di celebrazione della Festa della Repubblica, il Corpo Forestale ha presentato "I fiumi della Patria" un focus storico-naturalistico sullo stato dei corsi d'acqua che hanno legato la loro storia a quella della Nazione. - precisa inoltre lo stesso Vinella - Ed anche in questo caso l'Ofanto, con la sua centralità di fiume della Grande Storia di Canne della Battaglia, avrebbe potuto (e dovuto) svolgere un ruolo carico di significati nel racconto di quella immane battaglia dell'agosto del 216 avanti Cristo, di cui ricorrerà quest'anno il 2222° anniversario, quando Annibale poteva cambiare le sorti del Mediterraneo e invece fu Roma, pur apparentemente battuta proprio sulle rive dell'Ofanto, a riemergere come leader di civiltà nel Mare Nostrum! Insomma, l'assoluta singolarità e stranezza di questa inspiegabile assenza della Puglia e del suo unico vero fiume, l'Ofanto, dalla campagna di mobilitazione lanciata assieme da Legambiente e Corpo Forestale dello Stato, lascia quanto meno sbigottiti».

Abbiamo contattato il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, per un chiarimento. «In effetti tale validissima iniziativa - precisa il presidente dell'associazione ecologista - non ha riscontri in Puglia in quanto non abbiamo referenti nella zona della provincia di Barletta-Andria-Trani. Nel frattempo Legambiente è impegnata su diversi fronti come la riqualificazione di Punta Perotti a Bari o la lotta alle ecomafie. Come volontari facciamo tutto il possibile per fronteggiare degrado e inquinamento ma, purtroppo, non possiamo essere onnipresenti».

Pino Curci

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 03/06/2006

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