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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

12/09/2016.  BARLETTA - AI TERREMOTATI DELL'ITALIA CENTRALE I 5.000 EURO DA SPENDERE PER I FUOCHI D’ARTIFICIO DELLA DISFIDA NEL FINE SETTIMANA. ECCO LA PROPOSTA CHOC DEL COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA ALLA POLITICA CITTADINA ED ALLA GENTE.

Terremoti: Barletta ha una coscienza civile (ed anche religiosa) in materia. La città stessa è legata ad un triplice voto, ribadito durante la processione penitenziale del Venerdì Santo, per essere sopravvissuta alla rovina del disastro sismico marzo 1731.

Coscienza civile e generosa solidarietà nel sisma dell’Irpinia novembre 1980, quando dall’ultimo piano del Comune seguirono e guidarono gli aiuti con un ponte radio la colonna di ruspe, camion, altri mezzi pesanti che solo poche ore dopo quel disastroso terremoto raggiunse da Barletta i luoghi della distruzione.

Lioni fu il capolinea di quella gara di solidarietà sincera e senza nessun aiuto pubblico, coi barlettani (operai, imprenditori, cittadini qualunque, tutti volontari) e quello sperduto paesino dell’Irpinia terremotata venne gemellato a Barletta, intitolando perfino una strada nel popoloso quartiere di Borgovilla che si trovò ad ospitare, come nel resto della città, numerose famiglie di sfollati che trovarono qui un tetto ed il gesto solidale della nostra gente.

Tutto ciò premesso, leggiamo con dispiacere in questi giorni del dibattito, proprio in Consiglio comunale, a proposito dei compensi dei consiglieri da devolvere (su indicazione dell’Anci, Associazione nazionale Comuni d’Italia) proprio ai terremotati dell’Italia centrale, dove, specie nella distrutta città di Amatrice, nella notte del 24 agosto, si sono contate le vittime più numerose e la massima violenza delle scosse e dello sciame sismico tuttora registrato.

Un dibattito, una serie di dichiarazioni e di parole inutile quanto spiacevoli, uno sterile ping pong in un rimpallo ipocrita (tipo: noi siamo d’accordo, ma…) a dir poco squallido e meschino, con tanti miserevoli distinguo, che tagliano spudoratamente quel filo rosso della Storia a legare il sentimento più antico e profondo di Barletta (se non fossero solo apparenze!) proprio al dolore di chi ha perso una casa, gli affetti, tutto. La malapolitica del più becero “meglio apparire che fare” ci fa di questi regali. Decisione finale: se ne occuperanno le commissioni consiliari. Una bella lavata di faccia e di mani, tanto chi se ne frega, pilatesca come conviene all’atteggiamento dei nostri amministratori e dei rappresentanti eletti (ma davvero?) dal popolo che alle ultime consultazioni si è recato a votare con bassa percentuale.

Un deludente, avvilente, stomachevole spettacolo: al quale però si può porre subito rimedio. Come? Devolvendo i 5.000 euro che si dovrebbero spendere per i fuochi d’artificio della Disfida 2016 (così come presentata nel programma dal sindaco Cascella in solitudine a Bari, lontano dalla gente di Barletta) a favore dei terremotati di Amatrice e di tutti gli altri centri del Lazio e delle Marche colpiti dal più disastroso terremoto mai registrato da quelle parti. Soldi da mettere nelle mani della Protezione Civile, rappresentata in Puglia dal barlettanissimo Ruggiero Mennea, consigliere regionale a ciò preposto dal Governatore Michele Emiliano.

Noi del Comitato la pensiamo proprio così: anche perché, nella cosiddetta “rievocazione” storica della Disfida, lo spettacolo pirotecnico ed i fuochi d’artificio c’entrano (da sempre) come il cavolo a merenda, visto all’epoca (inizio Cinquecento) la polvere da sparo era stata appena introdotta nell’arte militare (vedi gli archibugi) e lo “spreco” era del tutto inammissibile, specie per una città in stato d’assedio com’era Barletta allora…

Quindi, caro sindaco e giunta che avete approvato allegramente il programma Disfida 2016, abolite i fuochi d’artificio e devolvete, a nome della Città della Disfida legata al voto penitenziale per il terremoto, a chi sta nel dolore del dopo-terremoto dalle parti di Amatrice.

Sicuramente, con un piccolo ma grandissimo sforzo di intelligenza e di solidarietà, Barletta annullerà un inutile sfoggio di megalomania da spettacolo (ricordiamo che tutto il baraccone della Disfida 2016 costerà lo sputo di appena 50.000 euro, e vedremo il risultato finale…) ma darà una concreta mano di aiuto a quegli altri Italiani che, ricordandosi della Disfida come atto di orgoglio per l’unità nazionale, si sentiranno più uniti a noi. E noi Barlettani (quelli veri, quelli con la B maiuscola) a loro. Noi vigileremo. Ah si. Statene certi… Ed è una vera “minaccia”, altro che!

Nino Vinella, giornalista
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
Lunedì 12 settembre 2016


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