Secondo varie fonti antiche, provenienti da parti diverse del mondo ,apprendiamo che ad un certo punto, un essere superiore, decise di mettere ordine nel caos, creare l'universo e con esso l'uomo e la donna.

Dunque si parla di "donna" non di femmina, vocabolo atto ad indicare uno dei sessi nel mondo animale.

Allora perché parlando di omicidi di donne si usa il neologismo: femminicidio?

Il termine, oltre che cacofonico, sembra anche un po' offensivo: al limite perché non "donnicidio"?...

Mi interrogo sul fenomeno, non nuovo, mosso a volte da motivi banalmente irrazionali.

La donna e l'uomo sono componenti essenziali per la sopravvivenza sul pianeta, i ruoli ormai sono interscambiabili e questo forse destabilizza alcuni cavernicoli non solo nostrani.

Se la specie umana si è evoluta, non si può negare che un grande contributo è stato portato anche dal "gentil sesso": lo sapevano bene i primitivi che rappresentavano e veneravano la dea madre. Ce n'é traccia anche qui vicino, nell'Antiquarium di Canne della Battaglia.

Mi spiace ricordarlo, ma proprio nella Bibbia, la donna è stata cristallizzata: tentatrice, peccatrice, colpevole di aver condannato l'umanità a sopravvivere faticosamente fuori del paradiso terrestre.

Tragico errore, corretto dall'Avvento di Cristo che ha rivalutato l'altra metà del cielo...

Purtroppo essere donna, ancora oggi, è faticoso, e quanto più ci si affranca da catene invisibili ,tanto più la vita si complica.

La colpa della donna è quella di aver finalmente capito di appartenere al mondo e che questo le appartiene di diritto.

Il cervello non ha sesso, e spesso gli emisferi femminili si sintonizzano, supportandosi magnificamente .

Gli omicidi delle donne nascono anche dal fatto che nel mondo c' è ancora tanta violenza, specie verso chi fisicamente è più debole.

La donna non è un oggetto, questo concetto deve entrare in tutte le teste, anche in quelle delle donne stesse; valere non significa, essere più bella, più alta, meglio vestita o truccata.

Valere significa rispettare e rispettarsi, esigendo rispetto senza il quale c' è solo sottomissione o sopraffazione.

Velo o non velo, minigonna o non minigonna, scollatura o abito castigato, non fa differenza: dentro un qualsiasi pezzo di stoffa vive un essere umano che merita rispetto.

Donne: datevelo, cercatelo, esigetelo, questa è la strada per la vera emancipazione; l'uomo prima o poi lo capirà, e se non lo capisce subito, fuggite via da un bugiardo, via da un prepotente, via da chi dice: lo faccio per te, via dal controllo del cellulare e delle amicizie, via dai lacci e dai ricatti languidi e lacrimevoli che inteneriscono i cuori, via dai lupi con vesti di agnelli.

Per ora solo questa è la salvezza, affinate l'istinto animale, fiutate il pericolo. E via.

Ragazze, donne svegliatevi, l'amore delle favole non esiste, chi ve lo vuole far credere, mente sapendo di mentire spudoratamente.

Siete forti, siete capaci, siete intelligenti e vitali , non cadete nella rete di mostri voraci, ricordate sempre la storia di Barbablù e sarete salve .

Se però avrete la sorte di incontrare un uomo vero, amatelo e rispettatelo, è una perla rara, merita di essere custodita con dedizione, senza prostrazione però...

Franca Chiorazzo