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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

13/05/2017.  TRINITAPOLI - DOMENICA 14 MAGGIO SPECIALE CHIESE APERTE XIII EDIZIONE: LA SEDE CITTADINA DI ARCHEOCLUB D’ITALIA ONLUS INVITA A VISITARE LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE E LA MOSTRA “LE FORME DELL’INFINITO” IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO “SCIPIONE STAFFA”.

Nell’ambito di “SPECIALE CHIESE APERTE 2017” la SEDE DI TRINITAPOLI (BT) promuove, organizza e coordina il progetto relativo alla Chiesa di San Giuseppe in Piazza Umberto I dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

La scelta della chiesa è stata effettuata in relazione alla collaborazione chiesta dall’I.I.S.S. “SCIPIONE STAFFA” di Trinitapoli per la realizzazione della concomitante Esposizione Internazionale di Arte contemporanea – Seconda Edizione “Le forme dell’Infinito”.

Infatti, presso la Chiesa di San Giuseppe, dal 23 al 31 maggio 2017 saranno esposte le opere di vari artisti internazionali. La mostra in questione si articolerà in tre sezioni (I. Abs/tractiones, II. Trans/figurationes,
III. Re/praesentationes).

La mostra sarà visitabile per l’intero periodo dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00.

CENNI STORICI

La chiesa di San Giuseppe, così come noi la chiamiamo, in origine era dedicata a Santo Stefano. Essa è situata sulla piazza del Municipio, di fronte alla chiesa matrice, fu consacrata solennemente il 27 Marzo 1729 e fu sede dell’unica Parrocchia Cittadina fino al 1767, allorquando fu aperta una nuova chiesa parrocchiale.

La Confraternita di San Giuseppe, di cui la chiesa è proprietà, la rifece quasi completamente intorno alla metà dell’800 e la intitolò al santo falegname come ricorda una lapide del 1858 apposta sulla facciata.

La chiesa è costituita da una navata principale e una seminavata laterale che porta in sagrestia.

Le due navate, invece, sono collegate tra loro da archi a tutto sesto sorretti da piloni rettangolari.

La facciata è suddivisa in 3 parti da due cornici.

La parte inferiore, scandita da lesene (semipilastri addossati alla parete che possono essere lisce o scanalate) è dominata dal portale a cui si accede tramite una scalinata.

La parte centrale rappresenta un attico cieco liscio su cui è apposta la lapide del 1858.

La parte superiore, invece, si innalza terminando con un timpano (il timpano è, nell'architettura templare, la superficie triangolare verticale racchiusa nella cornice del frontone, i cui tre lati si chiamano geison. I due spioventi che concludono l'edificio sono chiamati ciascuno sima. Spesso il timpano era ornato con decorazioni fittili dipinte o sculture oppure, vuoto, era schermato con materiali leggeri, come membrane animali) sormontato dalla statua di SAN MICHELE ARCANGELO.

All’interno di questa parte superiore, in asse con il portale troviamo una lunetta che serve per illuminare l’interno.

Ai due lati, invece, troviamo due colonnine che poggiano sulla cornice e reggono due pinnacoli (Elemento sottile e slanciato di forma piramidale o conica, posto alla sommità di un edificio, caratteristico dello stile gotico).

A sinistra di questa parte sorge una torre campanaria a pianta quadrata.

All’interno è possibile ammirare la statua lignea di San Giuseppe risalente al 1700 e il cui autore è Domenico Brudaglio.

Sulla parete destra, poi, c’è una nicchia, nella quale è contenuta una parte di pilastro su cui c’è un affresco della VERGINE CON IL BAMBINO.

Della confraternita di San Giuseppe, invece, sono: IL CROCIFISSO IN ARGENTO del 18° secolo, con cui i confratelli aprono le processioni.

In chiesa, inoltre, è conservato un prezioso calice fatto realizzare dal servo di Dio Padre Giuseppe Maria Leone nel 1867 quando, per intercessione della Nostra Signora del Sacro Cuore il paese fu liberato dal colera.

Nostra Signora è riprodotta nel supporto del calice stesso.

La chiesa è infine adorna di uno stupendo portale in bronzo, creato dallo scultore Antonio Di Pillo, fu inaugurato il 10 settembre 1975.





 

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