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CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

18/06/2017.  DAL MIO PERSONALE PUNTO DI VISTA - A RUBA IN EDICOLA IL NUMERO DI GIUGNO DEDICATO DA "BARLETTA SIAMO NOI" ALL'INSERTO SPECIALE SULL'80° ANNIVERSARIO DELL'ACQUISIZIONE AL PATRIMONIO COMUNALE DELLA CITTADELLA: SINERGIA EDITORIALE E PROMOZIONE DEL TERRITORIO.

Canne della Battaglia siamo noi. Come Barletta. E forse anche di più…

Un grazie particolare va all'intero staff del mensile free press "Barletta siamo noi" brillantemente diretto da Martina Damiani (Editore Ruggiero Pedico) per aver sostenuto il progetto di una sempre più perfetta integrazione e sinergia a favore della promozione del nostro Territorio.

Nei carteggi d’archivio si scopre un tesoro: come ammoniva Pietro Mennea, quando fu ospite del nostro Comitato ad agosto 2000.

“Quando nel villaggio i paesani seppellirono un vecchio morto povero e cieco – disse il grande campione allora eurodeputato - tutti si accorsero che quel povero cieco era vissuto sedendo per tutta la vita su di un forziere nascosto sotto una panca di pietra. Ma lui era convinto di essere rimasto povero solo perché non riuscì mai a vederlo… Quel cieco siamo noi barlettani. E sotto quella panca di pietra c’è il “tesoro” di Canne della Battaglia. Sta a noi riuscire a vederlo”.

Stanno per terminare i lavori costati allo Stato un milione e 400mila euro: la novità sarà la sala multimediale per assistere alla vittoria di Annibale in 3D.

Resta il problema di massimizzare questo ulteriore sforzo economico con ritorni di profitto e di cultura. Ma se rivedessimo la storia di questi ultimi ottant’anni scopriremmo che ci vollero dieci anni per arrivare all’acquisto.

Le trattative del Comune di Barletta, avviate nel 1927 dal Commissario prefettizio con la famiglia abruzzese dei Cocco di Avezzano, partirono con la richiesta di prendere in fitto una parte della loro proprietà per favorire le indagini di scavo archeologico nel terreno adibito a pascolo per le greggi sulla via della transumanza.

Il legame fra Puglia ed Abruzzo era molto forte, in particolare con la parte più settentrionale della nostra regione geograficamente più vicina. Dettaglio importante: i contatti furono sempre mantenuti passando da Andria, dove i proprietari avevano il loro riferimento costante per motivi di parentela e da dove dirigevano le operazioni legali.

Andria possiede molte proprietà fondiarie nell’agro di Canne della Battaglia, ivi compresa la Fontana di San Ruggiero, dedicata al Patrono di Barletta su suolo andriese…

La storia dice che Barletta ha investito propri denari pubblici in un suolo agricolo ad uso di pastorizia ottant’anni fa e pian piano lo ha valorizzato come area archeologicamente rilevante: il ministro della pubblica istruzione Aldo Moro inaugurò l’originario Museo Cannense costruito nel 1958 (ad aprile 2018 ricorreranno i sessant’anni) con i soldi della Cassa del Mezzogiorno.

Ora è tempo di far fruttare quell’investimento a beneficio di tutti.

Dal mio personale punto di vista.

Nino Vinella
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia





 

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