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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

28/06/2017.  BARLETTA - SABATO 26 GIUGNO 1937: QUANDO IL PODESTA' MICHELE PICARDI ACQUISTO' LA COLLINA DI CANNE DELLA BATTAGLIA... LA STORIA DAI DOCUMENTI NELLA RELAZIONE DI MICHELE GRIMALDI (ARCHIVIO DI STATO) ALLA GIORNATA DI STUDIO INDETTA PER L'80° ANNIVERSARIO.

All'incontro pubblico e giornata di studio promossi dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e dall'Associazione Consiglieri Comunali Emeriti (A. C. C. E.) Barletta, rappresentati dai rispettivi Presidenti, il giornalista Nino Vinella e l'avv. Raffaele Grimaldi, già Sindaco di Barletta, col patrocinio del Circolo Unione, é intervenuto l'assessore al marketing territoriale, Giuseppe Gammarota, con un messaggio di saluto del sindaco Cascella e dell'Amministrazione comunale. Media partner "BarlettaSiamoNoi".

Un contributo originale é stato offerto dal disegnatore Angelo Russo (in arte Horus Ra), autore di una "graphic novel" per ragazzi (tuttora inedita) sulla Battaglia di Canne, che ha donato alla visione generale la propria interpretazione del momento storico, pubblicata nell'immagine del titolo: il podestà Picardi che firma l'atto di acquisto aprendo così una nuova prospettiva su Canne della Battaglia.

Al termine dell'incontro, ampiamente seguito dai media e tv locali, consegnate le tessere di Soci Fondatori ai membri della Sede Archeoclub d'Italia Onlus di Canne della Battaglia - Barletta. Madria d'eccezione l'avv. Carmela Peschechera, Presidente del Consiglio Comunale.

Vari ed accattivanti gli spunti emersi durante il convegno, svoltosi ad ormai pochi giorni dalla riapertura al pubblico dell'Antiquarium arricchito da sofisticate tecnologie multimediali per assistere allo svolgimento della famosa Battaglia di Canne in 3D.

Alle origini dell'attualità, la Storia (dimostrata e proiettata con immagini inedite e con le fonti documentarie) raccontata, divulgata ed illustrata da Michele Grimaldi, responsabile dell'Archivio di Stato di Barletta.

Ecco la sua relazione...

"Non si può negare che in tanti, specie quelli preposti a svolgere questa incombenza (tra i quali mi ci metto anch’io), hanno scarsa memoria per quegli avvenimenti che sono vere e proprie pietre miliari della Storia barlettana.

Mi riferisco, in questo caso specifico, alla data del 26 giugno 1937, allorquando una illuminata amministrazione comunale, ebbe la fondamentale idea di acquistare il terreno ove sorgeva la cittadella di Canne.

Fortunatamente l’onere dell’operazione recupero e ricordo di tale data, è stato assunto dal Comitato Italiano pro Canne della Battaglia, dall’Associazione Consiglieri Comunali Emeriti di Barletta e dalla Sezione di Archivio di Stato di Barletta i quali hanno organizzato un incontro pubblico con successiva giornata di studio.

Non è confutabile la dura e cruda realtà che c’è scarsissima attenzione sulla Storia della nostra Città ed in particolar modo quando si tratta lo spinosissimo caso di Canne.

Solo i barlettani non hanno percepito questa grossissima lacuna. Infatti solo pochissimo tempo fa, durante una conferenza organizzata per delineare un bilancio della mostra “Annibale. Un Viaggio”, il giornalista e saggista Paolo Rumiz, profondo conoscitore del patrimonio culturale italiano e soprattutto dei personaggi che quel tesoro dovrebbero curare e gestire, ha immaginato scenari non certo felici se non ci sarà una larga e propositiva “coalizione” che lavori per risollevare le sorti dei luoghi che videro Annibale assoluto protagonista.

Purtroppo Rumiz in quella occasione ha sentenziato che “gli Italiani, dal punto di vista storico, hanno un autostima pari a zero” ed io sommessamente aggiungo che non conoscono affatto la storia!

Ebbene si, signori perché se ottanta anni fa il Comune non avesse fatto proprio quell’appezzamento di terreno, oggi ma anche ieri e l’altro ieri, non si starebbe a celebrare un bel niente nella nostra città, bensì qualche altro luogo la farebbe da padrone per organizzare simili manifestazioni.

Pensate stia esagerando? Bene, vi porto a conoscenza di una lettera inviata al Commissario Prefettizio del Comune di Barletta il 23 aprile 1935 dal dott. Vito Lattanzio, Presidente dell’ “Associazione fra gli Amici dell’Arte e della Storia Barlettana” il quale avvisava che “… Alla fine del corrente mese di aprile sarà tenuto in Avezzano il consiglio di famiglia dell’interdetto Nicola Cocco, proprietario della Collina di Canne. Per poter con facilità concludere le opportune trattative per l’acquisto della predetta collina da parte di codesta Amministrazione, sarebbe indispensabile inviare di urgenza la relativa proposta di acquisto. Anche perché, da sopralluogo effettuato da incaricati, mi è stato riferito che dalla distruzione delle tombe eseguita dai nuovi proprietari della masseria Cocco” e concludeva “Solo con l’acquisto potremo avere la possibilità di salvare almeno una parte di una zona di grande interesse nazionale e di compiere il nostro dovere verso quei morti che da duemila anni giacciono inosservati in terra nostra”. Più chiaro di così si muore!

Per fortuna l’accorato appello lanciato da ogni parte del settore cultura della società civile barlettana, venne accolto e il 26 giugno del 1937 il Comune di Barletta nella figura del Podestà dott. Michele Picardi, acquistava dall’avv. Alfredo Tommassetti, tutore del sig. Cocco Nicola proprietario, una zona di terreno denominata “Monte Canne” in contrada omonima, della superficie di ettari 8.79.40 iscritta in catasto alla partita n. 2327, foglio 43, particella 13, per la somma complessiva di £. 9.784,44 (8.500 lire il prezzo netto concordato più diversi oneri di legge).

Non si pensi, però, che da quel momento per Canne tutto divenne facile e bello…macchè!

Infatti la sorte del sito archeologico annibalico è stato sempre poco felice (eufemisticamente). Infatti quasi 70 anni fa, il 15 febbraio del 1949, sulle pagine del quotidiano romano Il Messaggero il giornalista e scrittore Aldo Valori, commentatore e storico di fatti d’arme, con un pezzo dal titolo “Allarme a Canne” effettuava una segnalazione al Ministro della Pubblica Istruzione Gonella con la quale lo informava che “… dove si svolse la più famosa battaglia dell’antichità ... i contadini stanno rovinando la più impressionante necropoli che esista in Italia, quella di più alto valore storico. Quei poveri villici piantano viti e seminano grano sulle colline dove si svolse la battaglia che mentre cinse di immortali allori il capo di Annibale, diede ancora la dimostrazione della ferrea resistenza morale di Roma e della Lega italica”. E terminava con una richiesta che faccio sicuramente mia: “E tuttavia, se si deve evitare una distruzione totale vada per la recinzione e magari per l’ossario. Ma sarebbe stato tanto più bello, più decoroso, più conveniente anche sotto l’aspetto turistico (tengo a ribadire che si parla di 70 anni fa!) conservare la sterminata necropoli nel suo aspetto originario. Si fa ancora in tempo a rimediare? Al Ministro Gonella (oggi Franceschini) uomo di cultura e di studio non sfuggirà questa occasione per acquistarsi una benemerenza presso gli archeologi, gli amatori di storia patria ed anche presso i poeti, se ce ne sono”.

A Barletta, insomma, è purtroppo poco l’interesse a valorizzare e proteggere quel patrimonio culturale che potrebbe, anzi dovrebbe, costituire la prima risorsa economica stante il “famigerato” patto di stabilità.

In tanti, del settore e non, in diverse occasioni hanno fatto notare che la Città appassisce ed arretra culturalmente.

Nasce spontaneo il dubbio se tutti noi facciamo qualcosa per risolvere i problemi dei nostri giovani, mentre si continua ad affermare che l’unica soluzione lavorativa per i prossimi anni è lo sfruttamento del territorio dal punto di vista turistico e dei beni culturali per la promozione.

La migliore fruizione dei contenitori culturali (museo, area archeologica, pinacoteca ed archivio), non può prescindere dall’eliminazione di tutte le disfunzioni, anche strumentali e organizzative, che purtroppo sono ancora presenti.

Diventa essenziale uno sforzo sinergico tra Amministrazioni Pubbliche in direzione della realizzazione di un “sistema a rete” dei giacimenti culturali.

Si dovrebbe infatti puntare sulla semplice messa in opera della normalità di funzionamento che, quasi sempre, latita in una programmazione culturale mettendo da parte fantomatici ed improbabili attrattori, cercando di realizzare le piccole cose e tralasciando i faraonici, dispendiosi, inutili e pericolosi progetti.

Michele GRIMALDI

Responsabile della Sezione Archivio di Stato di Barletta


Leggi l'articolo di Michele Grimaldi sulla prima pagina de La Gazzetta Nord Barese di mercoledì 28 giugno 2017....

Leggi l'intervento completo su La Gazzetta Nord Barese di mercoledì 28 giugno 2017....


 

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