“Le specialità del soldato romano imperiale attraverso l’epigrafia aquileiese” è stato il tema della conferenza tenuta a Trieste dal dott. Alessandro De Antoni, fiduciario per il Friuli Venezia Giulia del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, presso la prestigiosa sala conferenze dedicata agli irredenti della Prima Guerra Mondiale della Casa del Combattente dell’Associazione Grigio Verde.

La conferenza è stata organizzata dall’Associazione Grigio Verde di Trieste, dal Centro Regionale di Studi di Storia Militare Antica e Moderna di Trieste, dalla Società Friulana di Archeologia di Udine e dall’Associazione di archeologia sperimentale “Legio VI Ferrata” di Rovigo.

Il tema della conferenza era basato sulla tesi presentata dal dott. De Antoni per la laurea in storia antica all’Università di Trieste nel 2007, frutto di un’attenta ricerca sulle testimonianze militari romane nella X Regio dell’Impero romano e in particolare nella zona di Aquileia.

La tesi è stata poi quest’anno ampiamente corretta ed aggiornata, alla luce delle ulteriori pubblicazioni scientifiche e delle nuove scoperte archeologiche, in modo da presentare al pubblico di interessati spunti aggiornati sull’argomento trattato.

Basandosi sull’opera fondamentale di Alfred Domaszewski e Brian Dobson, Die Rangordung des Romischen Heeres Koln Graz 1907 1967, rivedendo alcuni punti alla luce anche del lavoro di David Breeze The Immunes of the Roman Army 1959, il relatore ha illustrato le varie tipologie di specialisti in seno alla unità militari romane di periodo imperiale (coorti pretoriane, legioni, unità ausiliarie, marina militare) sotto il centurionato,

in particolare le principali categorie di immunes.
Egli si é, in particolare, agganciato alle testimonianze epigrafiche trovate nella zona dell’antica città di Aquileia in cui viene nominata una categoria di immunes, basandosi quindi su 21 epigrafi conosciute, molte delle quali ormai scomparse successivamente alla loro catalogazione nel CIL o in altri corpus di iscrizioni latine (Annè Epigraphic, Iscr.Aquil., ecc.) le quali ci riportano alle figure del “frumentarius”, del “immaginifero”, del “signifero”, del “tubicen”, del”armidoctor”, dell’”armicustos”, del “mensor frumenti” e del “gubernator” (delle molte altre figure di specialisti non ci è giunta purtroppo testimonianza epigrafica).

Di ognuna di queste epigrafi, dopo una brevissima descrizione archeologica del supporto, si è cercato di delineare la figura sociale del militare nominato, le sue origini, la sua unità militare di appartenenza, il suo cursus militare, le ragioni della sua presenza in questa città creando cosi un vivido collegamento con dei personaggi realmente vissuti nel periodo imperiale romano appartenenti ai ranghi dei militari.

La conferenza è stata tenuta con l’ausilio di una presentazione su powerpoint in cui veniva mostrata (quando possibile) l’epigrafe stessa e delle moderne ricostruzioni fotografiche filologiche ad opera di rievocatori del gruppo della Legio VI Ferrata della figura dello specialista romano via via spiegato.

In considerazione del notevole successo di pubblico, l’incontro verrà ripetuto a maggio presso la sede della Società Friulana di Archeologia di Udine e ad Ottobre presso il Gruppo Archeologico Cadorino a Belluno.

LA REDAZIONE