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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

12/04/2020.  FERRARA – LUNEDI' 13 APRILE NESSUNA PROROGA: A PASQUETTA TERMINA DEFINITIVAMENTE (SEMPRE A PORTE CHIUSE PER L’EMERGENZA COVID-19) LA MOSTRA “DE NITTIS LA RIVOLUZIONE DELLO SGUARDO”. TRISTE CONCLUSIONE SENZA PUBBLICO MA CON NUMEROSI COMMENTI SU FACEBOOK .

Quando l’anno scorso vennero fissate le date, per tutti lunedì 13 aprile a Ferrara doveva essere una straordinaria Pasquetta all’insegna dell’arte e dei rapporti culturali sempre più stretti con Barletta. Ma l’emergenza Coronavirus ha stravolto ogni programma e così dalla città estense gli organizzatori avvisano sui social: “Nel rispetto del DPCM 8 marzo 2020 la mostra “De Nittis e la rivoluzione dello sguardo” resterà chiusa e non verrà prorogata. Ringraziamo tutti i visitatori e speriamo di potervi riaccogliere presto a Palazzo dei Diamanti. Nell'attesa restate a casa e seguiteci sui nostri canali social”.

Proprio in queste ore fioccano i commenti da tutta Italia sulla pagina ufficiale di Facebook che riporta quest’annuncio. E giù commenti a valanga, di ogni genere. Del tipo malinconico-addolorato. “Capisco però c'è molto dispiacere, anche se sicuramente darete una prova d'appello al grande De Nittis”. “È un vero peccato... che dispiacere. Una mostra così ben allestita e strutturata. Erano esposte delle opere fantastiche!”.

Oppure del tipo fatalistico-irriducibile. “Non capisco perché non prorogarla: non può essere smantellata e le opere non possono essere restituite”. “È veramente assurdo che non venga prorogata”. “In 30 anni di mostre due hanno avuto sfortuna. Corolla nel 2012 per il terremoto e De Nittis nel 2020 per il virus. Peccato meritavano entrambe un andamento migliore...”. “Mi dispiace molto che non sarà prorogata... ma posso capire che i tempi saranno lunghi e non si possono mantenere i prestiti indefinitamente. È stata una bella mostra, grazie a tutto lo staff!!”.

E per finire del tipo promo-turistico. “Che peccato ! Vengo sempre a Ferrara a vedere le vostre mostre”. “Mi dispiace tantissimo di non essere riuscita a vedere la mostra di De Nittis!!!”. “Ci tenevo tanto a vederla! Avevo sperato in una proroga...”. “L’ho vista al pelo! L’ultima settimana prima che chiudessero!”. “Non avevo dubbi, io ho i biglietti da tempo, ma non sono riuscita ad andarla a vedere in tempo”. “Che peccato. Che peccato... ma non si può visitare con le precauzioni adottate dai supermercati?”

Il giudizio popolare del pubblico social avrà presa sulle modalità organizzative e sulle rispettive convenzioni tra Ferrara e Barletta? Negli atti formali, la mostra denittisiana a Ferrara, inaugurata ad inizio dicembre, doveva concludersi il 13 aprile. Così sarà. Mentre la gemella esposizione “Boldini, l’incantesimo della pittura” a Barletta in Palazzo della Marra terminerà (ugualmente a porte chiuse) domenica 3 maggio, sempre sul filo delle misure anti Covid-19 emanate dal Governo ma accompagnata dall’iniziativa “Facciamoci contagiare dalla bellezza” sulla sua pagina Facebook con le pillole-video di commento ai singoli quadri da parte delle guide turistiche.

Arte, bellezza, cultura: si salvano. Il turismo invece va ko. Tutta colpa dell’emergenza Coronavirus. Ma le cronache ricorderanno di questi mesi anche le solitarie figurazioni mediatiche di Vittorio Sgarbi: da critico d’arte, da parlamentare, da abituale visitatore delle mostre barlettane ma soprattutto da presidente della Fondazione Ferrara Arte alla cui guida è stata determinante la vittoria del centrodestra al Comune col sindaco leghista.

Sgarbi ha sferrato un durissimo attacco alle spese per l’allestimento della mostra denittisiana a Ferrara: 750.000 euro contro i 75.000 spesi dal Comune di Barletta per quella di Boldini. Ora tutto tace: ma lui aveva minacciato di portare i libri contabili in tribunale… I prossimi mesi ristabiliranno il giusto “clima” politico-amministrativo e, nella dimensione post epidemia, si capirà. Nel frattempo, i capolavori di Giuseppe De Nittis restano chiusi a Palazzo dei Diamanti.

Nino Vinella, giornalista

Barletta, 12 aprile 2020





 

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