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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

26/04/2020.  BARLETTA - L’AMORE AL TEMPO DEL COLERA 1910 E TUMULTI CITTADINI: EPIDEMIE NELLA STORIA. OGGI LA NONA TAPPA DEL VIAGGIO DI MEMORIA E DI MEMORIE FRA LIBRI E DOCUMENTI CON IL GIORNALISTA NINO VINELLA. NELL'EPISTOLARIO GALANTE LA CRONACA DELLA VITA QUOTIDIANA.

Tempi duri oggi come allora. Oggi usiamo whatsapp, internet, i social, il sistema dei media istantanei. Allora lettere e messaggi vergati su carta. Parleremo anche di questo e di tanto altro in clima da emergenza Coronavirus. Oggi la nona puntata: prosegue il viaggio di memoria e di memorie fra libri e documenti con il giornalista Nino Vinella (Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, Archeoclub d’Italia Onlus Canne della Battaglia Barletta, La Gazzetta dell’Archeologia online) per ripercorrere tutte quelle pagine nei secoli spesso dimenticate ma utili al patrimonio identitario collettivo.

Barletta, l’amore al tempo del colera 1910. Fu mutuando il titolo del famoso romanzo di Gabriel Garcia Marquez che il Lions Club “Barletta Leontine De Nittis” organizzò nel 2015 al Circolo Unione un meeting nato dal fortuito ritrovamento di un epistolario amoroso (1910-18) come raccolta delle lettere scritte dalla signorina Maria al fidanzato Nicola, giovane ufficiale in servizio a Belluno: un autentico “spaccato” della vita barlettana in quegli anni d’inizio Novecento dove, oltre ad esprimere sentimento per il suo amato bene, l’autrice racconta quotidianamente la cronaca cittadina. Si apprendono, così, direttamente da chi le ha vissute, le paure per il male, le misure profilattiche adottate, la rivolta dei contadini e mille altre notizie su come si viveva allora nella piccola borghesia terriera, cui Maria apparteneva.

Raccontiamo gli avvenimenti grazie all’ormai introvabile volume di circa 600 pagine “Barletta: leggere la città” di Ruggiero Mascolo (lo studioso ex direttore di biblioteca e pinacoteca) e di sua moglie Rita Ceci, Edizioni Libreria Liverini per i tipi di Ars Graphica Barletta, settembre 1986 – dove, anche e soprattutto in questo episodio, sono riportati fedelmente dati e riscontri ufficiali d’archivio.

“La particolarità dell’epidemia del 1910 sta nel fatto che non un ricco, non un borghese ne venne colpito, contrariamente alle altre volte in cui il morbo (e non solo quello colerico) non aveva badato a distinzioni di classe. Fu così che il 2 settembre scoppiò una rivolta popolare, perché il popolo da solo si trovava a pagare un prezzo troppo caro per colpe di cui non era certo il responsabile: insalubrità dell’aria, insufficienza di acqua, fogne, pulizia, cultura.

Due medici barlettani, Filippo Ciccarelli e Cosmo Torre, scrivevano con analisi sociologica nel loro opuscolo “Il come e perché di un’epidemia di colera nei mesi di agosto, settembre e ottobre 1910” (Tipografia Dellisanti) proprio così: “Del resto, i tumulti furono un fenomeno un po’ nuovo per Barletta: questo nostro popolo che in altri tempi rimase indifferente quando gli furono divelti i sudati risparmi, questo popolo l’anno scorso si diè a vivace e frantumante protesta, ma non solo contro il corpo sanitario e le sue misure profilattiche, bensì anche contro la borghesia. Il popolino non sapeva come il colera questa volta si desse a riguardi e non si attentasse di attaccare i ricchi, e quindi non ci credeva: ed un odio sordo geloso verso la borghesia covava per questo e perché poi esso era il solo a sopportare il peso immane della egoistica profilassi sociale”.

Il dott. Mennuni, ufficiale sanitario all’epoca, così parla di sé in terza persona sottolineando l’esasperazione del popolo nella sua “Relazione sull’epidemia colerica di Barletta, agosto-settembre 1910: “In seguito a disposizioni di maggior rigore circa l’introduzione di frutta insalubre in città, si organizzò una dimostrazione di protesta contro l’ufficiale sanitario e contro tutti i medici in generale, accusati fra grida e sassate di essere i nemici del popolo, gli assertori di una malattia inesistente ed altre fandonie”.

Venivano intanto allestite, con la partecipazione del Governo e di numerose ditte locali e forestiere, diverse cucine economiche (presso i locali dell’Asilo infantile, dell’Orfanotrofio del Monte di Pietà, dell’Ospedale civile e dell’Asilo di mendicità Regina Margherita): esse fornivano pane e minestra per pochi centesimi alla popolazione più indigente, rimasta peraltro priva di lavoro a causa della peronospora che aveva distrutto il raccolto (…).

Nino Vinella

9^ PUNTATA (continua)

Barletta, 26 aprile 2020

LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB...

Epidemie a Barletta nella Storia: l’amore al tempo del colera nel 1910 e tumulti cittadini; nona tappa del viaggio con Nino Vinella

https://www.barlettanews.it/epidemie-a-barletta-nella-storia-lamore-al-tempo-del-colera-nel-1910-e-tumulti-cittadini-nona-tappa-del-viaggio-con-nino-vinella/





 

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