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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

08/10/2020.  BARLETTA - TORNA "DOMENICA DI CARTA" 11 OTTOBRE NELLE SEDI DELL'ARCHIVIO DI STATO DI BARLETTA (CON LA STORIA DELL'ACQUEDOTTO ANTI-COLERA) E TRANI (LE MEMORIE DELLA PESTILENZA IN TEMPO DI PANDEMIA). LA PRESENTAZIONE DEL DIRETTORE CAV. MICHELE GRIMALDI.

Torna l’iniziativa Domenica di Carta che prevede l’apertura straordinaria di biblioteche e archivi statali domenica 11 ottobre 2020 e quindi sarà possibile visitare questi luoghi che racchiudono un tesoro inestimabile di cultura e di bellezza letteraria. 

Il filo conduttore scelto dalla Direzione Generale Archivi per il 2020, al fine di diffondere la conoscenza della memoria conservata negli archivi sulle emergenze sanitarie del passato, è di strettissima attualità infatti si parlerà delle “Epidemie e antichi rimedi nelle Carte d’Archivio”.

La Sezione di Archivio di Stato di Barletta sita in via Ferdinando d’Aragona n. 132, dalle ore 9,00 alle ore 13,00, con accesso consentito previa prenotazione da effettuare presso la segreteria della Sezione al numero 0883/331002, organizza una mostra documentaria riguardante la primogenitura dell’ideazione e costruzione di un acquedotto in Puglia che compirebbe, in questi giorni, 134 anni, (quasi mezzo secolo più “anziano” dell’Acquedotto Pugliese!) che avrebbe portato l’acqua alle assetate e martoriate dalle epidemie, terre di Campania, Puglia e Basilicata.

Tutto ebbe inizio all’indomani del terribile colera che colpì Barletta, come le altre città vicine, dal 1883 al 1886. Infatti, cessata l’epidemia colerica che causò la morte di quasi cinquemila barlettani, l’Amministrazione comunale ebbe a constatare come uno dei principali e potentissimi germi di infezione aveva la sua principale causa nell’uso, da parte della popolazione, delle acque sorgive inquinate dalle infiltrazioni del sottosuolo dell’abitato, intasato da pozzi neri e condotti di acque luride. L’acqua piovana scorreva per pendenza e si riversava in mare attraverso le strade ed i canali, formatisi col tempo, che venivano utilizzati come condotte fognarie a cielo aperto.

Per questi motivi il Comune di Barletta decise di eliminare alla fonte (mai espressione fu più indovinata) il problema e l’origine di quel gravissimo fenomeno.

Come provvedimento tampone si adottò quello di chiedere alla Società delle Ferrovie Meridionali la concessione per utilizzare le acque pure dell’Ofantino.

Le botti, riempite dell’acqua fluviale, venivano caricate su carretti e trasportate in diversi punti della città dove l’acqua veniva distribuita alla popolazione con la raccomandazione di utilizzarla esclusivamente per berla e per usi alimentari vietando, nel contempo, tassativamente di utilizzare quella dei pozzi.

I benefici furono immediati! Infatti appena la popolazione incominciò ad usufruire delle acque dell’Ofantino, il colera, che tanto infieriva, subì un arresto quasi immediato, tant’è che i casi di contagio cominciarono a scemare rapidamente sino a scomparire del tutto.

Questo “miracolo” venuto dall’uso di acqua pura, spinse l’Amministrazione a pensare seriamente ad una struttura che potesse provvedere in maniera permanente all’erogazione di acqua salubre in sostituzione di quella malsana dei pozzi inquinati.

Si trattava insomma di creare un vero e proprio acquedotto, cioè la costruzione di una galleria dove convogliare le acque sorgive, quindi pulite, in una grande tubatura che le portasse alla popolazione che ne soffriva la mancanza.

A sua volta la Sezione di Archivio di Stato di Trani organizza la mostra documentaria riguardante il Voto, “certificato” da un rogito notarile, conservato con grande cura nei locali della Sezione tranese, con il quale si ringraziava il “Signore Onnipotente” per aveva fermato la peste che investì Barletta il 1656 ed aveva ucciso tra le 8000 e le 13.000 persone.

Le cronache dell’epoca riportano l’inspiegabile e repentina cessazione della peste che non mieté più vittime proprio nella notte tra il Giovedì Santo e il Venerdì 20 aprile 1656 allorquando sulla Città si abbatté una nevicata di incredibile intensità mentre il corteo transitava dalle parti dell’attuale via Romania. In seguito alla fondamentale intercessione ricevuta, non soltanto il clero ma l’intera Città di Barletta “formalizzò” il Voto di ringraziamento.

La mostra avrà luogo nei locali della Sezione di Archivio di Stato di Trani siti in via Archivio n. 3, domenica 11 ottobre dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e sarà consentito l’accesso rispettando la normativa vigente prevista per il Covid 19 e solo previa prenotazione da effettuare presso la segreteria della Sezione al numero 0883/583522.

Michele GRIMALDI

Direttore Archivio di Stato Bari, Barletta e Trani





 

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