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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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18/10/2020.  BARLETTA - "SAN RUGGIERO SOCCORRE UN ORFANO": L'OPERA PIU' RECENTE SUL PATRONO INAUGURATA NELLA CHIESA DI SAN GIACOMO, IL VESCOVO DELL'ANTICA CIVITAS DI CANNE RAFFIGURATO DAL GIOVANE ARTISTA LUIGI LANOTTE SU COMMITTENZA DEL PREVOSTO DON SABINO LATTANZIO .

Nella Prepositura Curata di San Giacomo Maggiore di Barletta è stato inaugurato il dipinto del giovane pittore barlettano Luigi Lanotte raffigurante «San Ruggiero nell’atto di soccorrere un orfano».

Questa data è legata alla vita del committente dell’opera, mons. Sabino Lattanzio, Prevosto-Parroco di San Giacomo e grande devoto del Santo Vescovo, che in questo giorno ha festeggiato il suo sessantesimo genetliaco.

L’episodio raffigurato nella tela è ripreso dall’ “Anonimo Cannese”, la più antica biografia popolare del Santo Vescovo di Canne e Patrono di Barletta: “La casetta sua era un puro hospitio che sempre stava aperta de nocte et de giorno ad alloggiare le viandanti et le pellegrini, et le vidue et le pupilli (orfani) dove trovavino le loro conforte et le loro consolazioni [...]. Andava scalzo con lo pede nudo per quelle campagne cercanno le limosine per li poveri".

Luigi Lanotte, felice di vivere tra Barletta e Firenze, gratificato dalla gente della Puglia e dal popolo toscano, è ormai un pittore riconosciuto a livello internazionale.

Le sue opere le troviamo al MACS di Catania, al MEAM di Barcellona, e in collezioni pubbliche e private
sparse in Italia. È lui stesso a definirsi cittadino italiano, forte di una passione per la pittura e l’arte tradizionale.

In quest’opera “San Ruggiero nell’atto di soccorrere un orfano” Luigi cerca un compromesso tra l’astrazione e un prodotto finito, la ricerca del colore più raffinata. Attratto dalla realtà così come si presenta, dalla luce sotto forma di colore, dall’astrazione delle immagini, Lanotte lancia un messaggio ben preciso: doniamoci, condividiamo il bene, siamo tutto per tutti, come il programma dell’apostolo Paolo.

L’atmosfera creata dalla luce e dal colore entra in quel campo delle relazioni che tanto oggi c’è bisogno di recuperare e consolidare ed ecco che l’immagine del dipinto assume un significato più profondo: la forma geometrica prevalente è il triangolo, che ricorda la Trinità e che conferisce stabilità ed ordine alla scena e che viene ampiamente utilizzata da tutti gli artisti del Rinascimento.


daSullo sfondo del dipinto illuminato dal chiarore della luna, si intravede la campagna del nostro territorio e la nota colonna di granito innalzata il 2 agosto 1938 sul ciglio occidentale della collina di Canne, rinvenuta nel corso degli scavi dell’epoca. Il committente mons. Lattanzio ha voluto che venisse raffigurato un episodio significativo della vita di San Ruggiero. Stando alle sue conoscenze, è la prima volta che il Santo Vescovo è così ritratto, in quanto solitamente è raffigurato sormontato dall’aquila che,
come la leggenda tramanda, gli fece da riparo dai raggi cocenti del sole durante un pellegrinaggio verso la grotta di San Michele al Gargano.

da "La Gazzetta del Mezzogiorno"





 

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