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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/04/2022.  BARLETTA – MERCOLEDI’ 6 APRILE COMPIE 150 ANNI IL TEATRO COMUNALE “CURCI”: COME IN UN MAGICO ALBUM DEI RICORDI DI FAMIGLIA, STORIA E STORIE IN UN SECOLO E MEZZO DAL 1872 COME LUOGO DI VITA PUBBLICA, D'ARTE E DI CULTURA PER TUTTI NELLA COMUNITA' CITTADINA .

Mercoledì 6 aprile compie 150 anni il Teatro comunale Curci di Barletta. Un secolo e mezzo dall’inaugurazione in quello stesso giorno del 1872, un sabato, quando platea, palchi e loggione si affollarono di pubblico ammirato dallo splendore di questo luogo per assistere alla rappresentazione del “Macbeth” di Giuseppe Verdi preceduta dalla sinfonia "Italia redenta" del musicista barlettano al cui nome ed in suo onore dopo la morte nel 1877 il teatro sarà intitolato.

E così, da quella serata, il “Curci” iniziò la propria vita come ombelico non solo culturale della città: vita vissuta senza mai nessuna soluzione di continuità fra palcoscenico e realtà in questi centocinquant’anni di onorevole (ed onorato) servizio pubblico. Dove all’avvicendarsi di restauri, chiusure, riaperture ed al susseguirsi delle stagioni teatrali, concertistiche, d’opera, di artisti, musicisti, cantanti, attori sulle tavole della sua ribalta si sono accompagnati momenti significativi nella storia e nell’attualità di Barletta quando nomi famosi e personalità illustri di questi nostri anni più contemporanei hanno portato in diretta le loro storie al pubblico da questa particolarissima ribalta.

Come Pietro Mennea nel novembre 2012 quando raccontò - con aneddoti e battute - di sé e della sua vita leggendaria di barlettano universalmente famoso come campione dell’atletica leggera, uomo dei record ed icona dello Sport di ogni tempo, ospite del Rotary Club in occasione del premio Città di sfide: ultima sua davvero indimenticabile presenza, quasi un commovente profetico addio nella città di nascita ad appena pochi mesi della sua prematura scomparsa avvenuta a Roma, marzo 2013.

Come Carlo Maria Giulini, un gigante della musica italiana nel mondo: quando il grande direttore d’orchestra, nato nell’ex palazzina Feltrinelli (piazza XIII Febbraio 1503) a maggio del 1914, ricordò - in una magica serata del 1985 - quando il sindaco Bernardini gli consegnò la riproduzione del certificato di nascita e dell’atto di battesimo in Cattedrale - le sue prime emozioni da bambino quando si affacciava dalla finestra di casa per vedere il fumo dei piroscafi allontanarsi verso l’orizzonte.

Come Giulio Andreotti che, Presidente del Consiglio, trascorse a Barletta due giorni da uomo politico e raffinato intenditore d’arte partecipando come ospite d’onore alla riapertura del teatro con la gestione dell’Azienda autonoma di soggiorno e turismo a dicembre 1977 dopo aver visitato la collezione De Nittis e la Pinacoteca nell’ex palazzo San Domenico di Via Cavour sede del Museo civico.

Come Giorgio Napolitano che, allora Ministro degli Interni prima di essere eletto a Presidente della Repubblica, intervenne nella cerimonia di conferimento della prima Medaglia d’oro (quella al merito civile, 21 settembre 1998) sul civico gonfalone durante la solenne seduta pubblica del Consiglio Comunale, sindaco Francesco Salerno.

Come, per cambiare registro e ritornare al mondo dello spettacolo, Lino Banfi e Renzo Arbore insigniti del titolo di Barlettani con cittadinanza onoraria conferita, anch’essa nella pubblica seduta del Consiglio comunale tenutasi quella domenica mattina 11 marzo 2001…

Queste e tantissime altre schegge di memoria in questo secolo e mezzo dove il “Curci” se, ad intervistarlo come uno di noi in un immaginario attimo e dialogo di pura fantasia, ne avrebbe da raccontare…

Come ci fa sapere Michele Cristallo nel suo magnifico (ed ormai introvabile) libro sui Teatri di Puglia “il progetto fu affidato all'ingegnere Federico Santacroce, capo dell'ufficio tecnico comunale, formatosi alla scuola napoletana del famoso architetto Luigi Castellucci. Furono acquistate alcune case adiacenti perché si voleva un teatro più grande. In effetti Santacroce prolungò la sala, recuperò nuovi spazi per la platea e i palchi, fu realizzato un bel foyer, il vestibolo e la sala da ballo, furono realizzate prestigiose decorazioni, imponenti arredi e impianti ben funzionali.

L'esecuzione delle decorazioni fu affidate al pittore Raffaele Affaitati: il pittore Giambattista Calò, il primo maestro di De Nittis, fu l'autore del telone e del cielo della sala. Lo scenografo del San Carlo Pietro Venier disegnò gli ornamenti dorati delle 42 cornucopie di sala che erano state realizzate dall'indoratore napoletano Caggiano; il macchinista Eusebio Radicchi anch'egli del San Carlo realizzò le otto macchine progettate dal Venier; i due avevano lavorato anche nel Piccinni.

Calò dipinse anche il sipario e ovviamente scelse un tema storico locale, la Disfida di Barletta; realizzò anche il secondo telone interscenico nel quale dipinse il monte Parnaso.

La facciata del teatro era scandita da tre grossi archi d'entrata che formavano il portico che introduceva nell'antisala; sugli archi si aprivano cinque finestre ornate da cornici e colonne e, tra queste e il cornicione cinque nicchie con i busti dei musicisti Rossini, Verdi, Bellini, Mercadante e Donizetti.

Un bellissimo teatro, indubbiamente, con una acustica perfetta, all'altezza della competenza del pubblico barlettano”.

Nino Vinella, giornalista
Archeoclub d’Italia Associazione di Promozione sociale Ente di Terzo Settore
Sede Storica di Canne della Battaglia Barletta
Barletta, 4 aprile 2022





 

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