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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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07/05/2022.  BARLETTA VAL BENE UNA MESSA? PER IL COLLEGAMENTO DI DOMENICA 8 MAGGIO SU RAI UNO UN ACCESO DIBATTITO PUBBLICO NELLA RIFLESSIONE DEL GIORNALISTA NINO VINELLA E L’AMARCORD DEL 1991.

Barletta val bene una Messa? Il collegamento in diretta Rai Uno di domenica mattina ore 10,55 (8 maggio, festa della mamma…) dalla Basilica del Santo Sepolcro per la Giornata mondiale delle Vocazioni suscita uno tsunami di polemiche sui social.

Dieci automezzi parcheggiati in fila indiana su Corso Vittorio Emanuele, un tempo piazza principale della città, davanti al monumento-simbolo, il Colosso bronzeo Eraclio: un’immagine destinata a rimanere nella storia per sempre.

Chi scrive ha avuto il piacere e l’onore di coordinare sullo stesso posto il 19 maggio 1991 un’altra, molto più ecologica e decisamente più “green” come usa dire oggi, diretta sulla rete ammiraglia del servizio pubblico: la trasmissione di UNO MATTINA per i 500 anni di Eraclio elevato nel 1491 a simbolo del Territorio, andata in onda con quattro collegamenti dalle ore 7,20 alle ore 9,20 ed uno share di almeno 2,5 milioni di spettatori. Da studio Puccio Corona ed inviato speciale dalla sede Rai di Bari Tito Manlio Altomare. Fu il sindaco del tempo, Raffaele Grimaldi, a propiziare l’evento nel quadro più ampio delle celebrazioni per il cinquecentenario del Colosso di Barletta, dove lo studio marketing di Giuseppe Gammarota (divenuto poi lui stesso assessore in anni successivi) sviluppò per l’intero 1991 un ciclo di eventi rimasto pioniere del suo genere per l’impatto comunicazionale e contenutistico (una magistrale rappresentazione al Curci con Ugo Pagliai e Paola Gassman sui giganti d’ogni tempo nella storia, annullo filatelico, mostra dei disegni nelle scuole eccetera) visionabile anche ai tantissimi smemorati su internet.

Quella mattina tanti altri camion della Rai? Niente affatto. Fu valorizzata l’antica piazza di Barletta, denominata appunto “locho de Aracho” senza nemmeno un automezzo. Solo tantissima gente ed il bacio di una giornata splendida, ricca di fascino e di speranza…

Domani sarà sicuramente tutta un’altra sceneggiatura, perché stavolta sarà l’interno della Basilica del Santo Sepolcro ad essere protagonista su Rai Uno per un evento, televisivo e religioso, di elevatissimo spessore dato che invierà il nome di Barletta in tutto il mondo raggiunto e raggiungibile. Un evento paragonabile alla finale dei 200 metri del 28 luglio 1980 nello stadio Lenin delle Olimpiadi di Mosca dove il barlettanissimo Pietro Paolo Mennea si elevò a Campione di atletica leggera conquistando la medaglia d’oro…

Si continuerà a discutere moltissimo: presenze ingombranti davanti al Colosso? Potevano essere parcheggiati questi monumentali automezzi (una parabola televisiva che gareggia con la monumentalità di Eraclio comunque svettante con i suoi 5 metri e undici centimetri) sulla parallela interna di via Ospedale dei Pellegrini o alle spalle del Palazzo di Città, tenuto conto delle necessità tecniche per il collegamento che dispiega almeno cinquanta risorse umane da giovedì scorso e fino al termine del collegamento?

E ancora. Quanto restituisce all’economia della Città questo collegamento? Le maestranze impiegate dormono nelle strutture ricettive cittadine, consumano qui i loro pasti? Tutte legittime domande che avrebbero dovuto occupare il dibattito pubblico invece di essere soverchiate da altri temi, temi e problematiche connesse strettamente alla campagna elettorale in corso dove i blablabla si sprecano a proposito di turismo e quant’altro senza nessuna soluzione di continuità.

Nino Vinella, giornalista Barletta, 7 maggio 2022





 

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