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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

10/09/2006.  SPECIALE 70^ FIERA DEL LEVANTE.

PRODI DELUDE ALLA FIERA DEL LEVANTE:
PER IL MEZZOGIORNO SOLO PROMESSE

E' stato il sole settembrino del sud ad accogliere il presidente del consiglio Romano Prodi per la consueta cerimonia di inaugurazione della fiera del Levante di Bari, alla sua settantesima edizione. Con un discorso normale, imbastito di promesse e sfide da vincere, in primis quella del mezzogiorno, dai toni non esaltanti, ma piuttosto pacati. Ha presentato un'Italia, qualla degli ultimi anni, "che ha perso di vista la prospettiva e la fiducia in se stessa" con il più basso tasso di crescita dal dopoguerra. Nel ricordare alla platea che il mezzogiorno versa in una situazione più grave rispetto al paese con un pil che ha perso lo 0,3% lo scorso anno con un tasso di disoccupazione del 14%, non ha risparmiato frecciate alla legge Biagi, produttrice di precarietà. Ed ecco la ricetta del governo per garantire sviluppo risanamento ed equità: riequilibrare i conti pubblici, lotta all'evasione fiscale, operazioni cui perserà la manovra finanziaria. Ferma restando la volontà di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro, alla platea dello spazio sette ha illustrato la politica del governo per il mezzogiorno. Infrastrutture: poche, ma realmente strategiche, ha detto. E parlando di infrastrutture d'obbligo come ogni anno un accenno al corridoio 8. corridoio otto. Un accenno poi al sistema agroalimentare, possibile volano per l'economia del sud, quindi l'invito a non farsi sfuggire i fondi strutturali 2007-2013: 129 miliardi di euro, di cui 100 per il mezzogiorno. Si del premier ad un ulteriore allargamento dell'europa: alla Turchia, Bulgaria, Romania e ai Balcani. E la chiosa, come in ogni edizione della campionaria, non poteva che essere sul rilancio del processo euromediterraneo per la puglia. Infine i saluti ad una platea rimasta silenziosa per più di 40 lunghi minuti.


PORTA D'ORIENTE E ORECCHIETTE? IL MEZZOGIORNO E' BEN ALTRO

Se qualcuno si aspettava qualcosa di nuovo, di serio o di importante per il Mezzogiorno sarà rimasto deluso. Il discorso del Presidente del consiglio, Romano Prodi, alla prova dei fatti, sorprende solo per la sua genericità. Nessuna notizia vera per il Mezzogiorno, consuete rassicurazioni sull'importanza del Sud e sulla necessità di creare condizioni ambientali capaci di attrarre investimenti, solito riferimento alla lotta all'evasione fiscale, tradizionale impegno a sostenere le aziende per ridurre il costo del lavoro, ottimizzazione delle risorse orientate verso opere di rilevanza strategica. E poi due cavalli di battaglia vecchi come il Sud: la porta verso l'Oriente e le... orecchiette. Già perché è da una vita che i premier che si susseguono (e davvero poco importa se siano di centrodestra o di centrosinistra) vengono a dirci che il futuro dello sviluppo del Mezzogiorno è tutto nel suo collocamento geografico e nei prodotti della terra e del mare. Ricorre l'immagine di questa benedetta porta verso l'Oriente che nessuno riesce a tradurre in fatti, in scambi, in volumi di affari. Anche Romano Prodi vuol farne (citiamo testualmente) "una grande piattaforma di interconnessione tra Asia ed Europa" ma, invece, di dirci come intende farlo ci avverte che senza il ripristino della legalità non si potrà fare nulla. Come se quest'ultimo non fosse un problema del governo italiano. Ed eccoci alle orecchiette giacché non poteva mancare e, difatti, non è mancato, il riferimento all'altra grande potenzialità: il sistema agroalimentare. Un settore che al Sud tutto è tranne che un sistema. La nostra agricoltura non è soltanto vittima della questione dei contributi previdenziali pregressi così come segnalato dal premier, ma dalla totale mancanza di cultura di cooperazione, comunicazione e marketing. Si gioca esibendo uno o due marche di eccellenza, mentre il resto del mercato è strangolato dai mediatori che riducono i nostri agricoltori a terzisti senza prospettive. Strano che sia sfuggito un altro ritornello sempre presente nei cori retorici che ricorrono quando si parla di Mezzogiorno: il turismo. In compenso non è stato tralasciato l'impegno che il Governo metterà per realizzare (ancora una volta citiamo testualmente) "infrastrutture e piattaforme logistiche e di trasformazione che consentano alle merci che arrivano in italia di poter raggiungere efficacemente i loro mercati di sbocco". Il problema ora diventa doppio: da un lato il premier sembra preoccuparsi solo delle merci e non anche degli uomini. Gli imprenditori del Nord viaggiano e intrecciano relazioni sui mercati di tutta Europa grazie ad una rete stradale, ferroviaria ed aerea dieci volte più efficiente, rapida e conveniente dei loro colleghi del Sud. Basti per tutti da esempio il terzo aeroporto milanese, quello di Orio al Serio, collegato più volte ogni giorno con tutta Europa da compagnie low cost. Un aeroporto il cui sviluppo è stato fortemente voluto ed imposto dalla Lega. Il presidente del Consiglio Prodi, da ex presidente della Commissione Europea, sa di Europa più di chiunque altro. Eppure si continua a parlare di chiacchiere comprese tutte quelle che riguardano il Corridoio 8 che non è nulla di più che una linea tracciata su una cartina geografica, ma sulla quale si sono sviluppati fantasie e persino dibattiti. Aria fritta. Basta scorrere l'elenco dei progetti e quello dei finanziamenti europei per rendersi conto che ogni volta che si parla di reti di trasporti il Mezzogiorno non esiste. Come tutto questo possa sposarsi con l'ambizione di diventare una piattaforma di collegamento con i mercati asiatici è difficile da comprendere. Tuttavia non ci sarà da sorprendersi se nel delirio di autocelebrazione e autocompiacimento che ha caratterizzato alcuni interventi di questa edizione della Fiera del Levante qualcuno ci dirà che il Mezzogiorno è certamente prioritario per il Governo Prodi. Dunque accontentiamoci di promesse, potenzialità e prospettive, mentre al Nord cresce l'occupazione, si costruiscono strade, ferrovie, il turismo registra il tutto esaurito, si fanno affari. Ma purtroppo c'è una regola vecchia quanto il mondo: gli uomini amano grandi bugie piuttosto che scomode verità.


IL GOVERNATORE VENDOLA IN FIERA: "IL SUD NON CHIEDE ASSISTENZA"

Parla di una Puglia bifronte, il governatore Vendola: quella oscura del caporalato, quella ospitale e messaggera di pace. "Il caporalato non è un pezzo di antiquariato ma il prodotto della più aspra contemporaneità", ammonisce, e poi s'inorgoglisce per i "ragazzi pugliesi partiti come sentinelle di pace nel Libano martoriato". Il Mediterraneo come destino e missione."E' un orizzonte che ci chiede la pazienza e l'intelligenza di una nuova politica". Per un Sud che non implora assistenza ma si assume le proprie responsabilità, Vendola chiede al governo risorse per realizzare collegamenti ad alta velocità Bari-Napoli, implementare trasporto aereo e sistema portuale, intermodalità. Nove nuovi parchi, piani di assetto idrogeologicoe delle acque, bonifica di luoghi simbolo come l'ex fabbrica di cementamianto Fibronit di Bari: è da qui che è partito l'impegno della Puglia. Una Regione che produce il doppio dell'energia che consuma, scommette su eolico e solare, e in prospettiva sull'idrogeno verde. "Ma noi non siamo il partiro del no" Chi non innova è destinato a soccombere", ammonisce Vendola. "In una Puglia in cui operano 450mila microimprese." E sui servizi sociali precisa: "abbiamo scelto percorsi di autonomia e autoefficienza, per dare dignità e non elemosine a chi ha bisogno. Difendiamo la famiglia con diritti, consultori e asili nido, ma difendiamo anche percorsi diversi dal matrimonio". Rivolto a Prodi, chiede non retorica ma politica. "Non siamo leghisti del Sud - dice - ma ci serve una sponda forte". E chiude citando San Paolo: la "buona battaglia della Regione dev'essere restituire prospettive ai giovani pugliesi, affinché per loro partire torni ad essere viaggio e non emigrazione"


INVESTIRE IN TURISMO E AGRICOLTURA?
IL PRESIDENTE DELLA FIERA, LOBUONO: "PRIMA LE INFRASTRUTTURE"

Sono indispensabili altre infrastrutture se si vuole investire nei settori del turismo e dell'agricoltura. A ribadirlo il presidente della Fiera del Levante di Bari, Luigi Lobuono nel suo discorso inaugurale. Il Mediterraneo può diventare Porta d'Europa e d'occidente, superando nel volume dei traffici commerciali i principali porti del Nord Europa. Un impulso per la crescita di tutto il Mezzogiorno. Lobuono ha colto l'occasione anche per chiedere fiscalità di vantaggio, sostegno alle imprese che si ammoderano, reti telematiche ed interventi specifici come per il turismo e l'agricoltura. Ancora una volta ha ribadito che non si può trascurare il progetto europeo del Corridoio 8 e ha anche ricordato che molto è stato fatto ma molto resta da fare per le imprese che innovano e introducono il made in Italy nel mondo. In conclusione ha ricordato che la Fiera compie 70 anni. Forse non li dimostra - ha detto - ma ha bisogno di ristrutturazione per continuare a rappresentare un punto di riferimento per tutto il Paese.


MICHELE EMILIANO (COMUNE DI BARI) E VINCENZO DIVELLA (PROVINCIA).
LE PRIORITA': PETRUZZELLI E LA RICERCA

Un anno fa da questo palco dissi che Punta Perotti l'avremmo abbattuto, oggi dico che troveremo il modo per ricostruire il teatro Petruzzelli. Di questo e di tanto altro ha parlato il sindaco di Bari, Michele Emiliano, all'inaugurazione della Fiera Del Levante. Il solito, Emiliano: ha tenuto la scena da interprete di un ruolo che sembra piacergli davvero molto. Tra gli altri temi la strenua difesa di Bari come Area metropolitana; la medaglia d'oro al valor civile di cui presto sarà insignito il capoluogo pugliese, e poi un pensiero ai soldati in Libano. Le aziende del Sud hanno bisogno di sgravi fiscali - ha detto invece il presidente della Provincia Vincenzo Divella - al Mezzogiorno serve una corsia preferenziale per crescere nella ricerca e nell'innovazione. Forte e chiaro il messaggio d'aiuto rivolto al presidente del Consiglio Prodi. Divella ha poi ricordato che la provincia di Bari negli ultimi due anni ha anche investito 120 milioni di euro senza contrarre debiti, non risparmiando frecciatine a chi chiede la soppressione delle Province per contenere la spesa pubblica. Ognuno per Divella deve fare la sua parte a partire dal Governo che deve impegnarsi affinchè il Sud colmi i ritardi accumulati perchè mentre le regioni del Nord si sviluppano il Mezzogiorno è ancora fermo.

IDENTIKIT DELLA 70° FIERA DEL LEVANTE

Cinque saloni specializzati, oltre 2mila espositori, più di cento compratori internazionali accreditati, importanti new entry nella Galleria delle Nazioni e la presenza istituzionale del governo albanese: sono solo alcuni dei numeri e delle novità della 70esima edizione della Fiera del Levante. Cinque i saloni specializzati: Edil Levante, Salone dell'Arredamento, Business Centre, Salone dell'Autoveicolo Industriale e Agrimed, la nuova rassegna dove in esposizione ci saranno i prodotti tipici delle regioni italiane, ma anche le ultime novità in fatto di impianti, prodotti e attrezzature per la cura di fiori e piante. La Fiera è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20.30, mentre il sabato e la domenica i cancelli di ingresso apriranno alle 8.30 e chiuderanno alle 21.30. Il costo del biglietto è di 6,50 euro. Chi arriverà in bicicletta potrà entrare gratis e potrà parcheggiare la bici in un'area custodita all'interno del quartiere fieristico. Tanti anche i parcheggi per le auto al costo di 5 euro per tutta la giornata.

ALLA FIERA DEL LEVANTE LA REGINA E' LA BASILICATA

I tesori lucani in 1.700 metri quadrati. Sono quelli degli otto stand in cui la Regione Basilicata esporrà il meglio dei suoi itinerari naturalistici, percorsi agroalimentari, culturali e folkloristici ai visitatori della 70esima Fiera del Levante di Bari, da domani al 17 settembre. Otto giornate per dare spazio ad ogni settore, anche al cinema, con Matera come set privilegiato, sulla scia del film "The passion" di Mel Gibson. Spazio privilegiato per cibo e natura, attarttive che nell'ultimo anno hanno portato l'80 per cento di presenze negli agriturismo lucani. Al centro degli stand, un'agorà in cui si svolgeranno tutte le attività: un distillato del meglio di Basilicata in una grande piazza. Per realizzare l'esposizione, la Regione lucana ha investito 278mila euro, 50mila in meno rispetto all'anno scorso.

FIERA DEL LEVANTE DI BARI: NUMERI RECORD PER I 70 ANNI

La Fiera del Levante, seconda nel cuore dei baresi solo a San Nicola, festeggia 70 anni con la campionaria di settembre, da sabato 9 a domenica 17. Dalla Regione Puglia è arrivata in regalo una delibera che stanzia 25 milioni di euro per realizzare 80mila metri quadrati espositivi continui, e fare il lifting a qualcuno dei vecchi padiglioni. Per ristrutturarli tutti, servirebbero almeno altri 80 milioni, che il presidente della fiera Lobuono chiederà al premier Prodi quando, fra due giorni, verrà ad inaugurare la campionaria. E intanto, prende sempre più corpo l'ipotesi di trasformare l'Ente Fiera in Società per azioni. Mediterraneo e Balcani le parole chiave di questa settantesima edizione: 49 presenze estere, oltre 2mila espositori, 5 saloni specializzati (Edil Levante, Salone dell'Arredamento, Agrimed, Business Centre e Salone dell'Autoveicolo Industriale), oltre 100 buyer internazionali accreditati. Per Luigi Lobuono, la presentazione della 70esima edizione è stata occasione per ribadire i successi dei suoi cinque anni al timone della Fiera del Levante: 250mila euro di attivo in bilancio (a fronte del milione e mezzo di debiti ereditato) 12 rassegne specializzate, 300 espositori e 200mila visitatori in più rispetto al 2001.


Fonte: Antenna Sud Notizie 7-8-9 settembre 2006






 

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