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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

20/09/2006.  NOTIZIE DAL GOVERNO 19 settembre 2006.

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E AMBIENTALI E PUBBLICITÀ ATTI DI INDAGINE


Il Governo ha presentato alla Camera dei deputati il disegno di legge
recante: "Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche ed
ambientali e di pubblicità degli atti di indagine", approvato in Consiglio
dei Ministri nello scorso agosto.
Scopo del provvedimento è di contemperare le necessità investigative, le
esigenze di informazione relative a vicende giudiziarie di pubblico
interesse e il diritto dei cittadini alla tutela della propria riservatezza.
Poiché la maggior parte delle intercettazioni è attuata nell'ambito di
indagini di competenza delle Direzioni distrettuali antimafia, lo strumento
delle intercettazioni telefoniche ed ambientali appare indispensabile sotto
il profilo delle necessità investigative, per accertare e reprimere i reati
di maggiore gravità, come quelli concernenti le organizzazioni mafiose o il
terrorismo. Il Disegno di legge, tuttavia, si propone di rendere più
tassativo l'obbligo di motivare il decreto di autorizzazione e di proroga
delle intercettazioni, disciplinando più dettagliatamente la loro durata e
le modalità di esecuzione, ed istituendo un funzionario responsabile delle
intercettazioni, (nominato dal Procuratore della Repubblica), che
periodicamente comunichi l'elenco delle
intercettazioni che superano la durata di tre mesi al capo dell'ufficio,
così da consentire a questi di esercitare i compiti di vigilanza connessi
alla sua funzione. Riguardo alla tutela della riservatezza il disegno di
legge prevede che le operazioni di intercettazione avvengano presso Centri
di intercettazione istituiti su base distrettuale, e che le operazioni di
ascolto avvengano presso le competenti Procure della Repubblica o, previa
autorizzazione del pubblico ministero, presso i servizi di polizia
giudiziaria delegati per le indagini.
Le conversazioni intercettate, che, attraverso una progressiva "scrematura"
ad opera prima del pubblico ministero e poi del GIP, siano giudicate
irrilevanti ai fini delle indagini, saranno coperte da segreto e (custodite
in apposito registro riservato) non devono avere ingresso fra gli atti
conoscibili.
In tema di pubblicità degli atti di indagine, e delle intercettazioni
telefoniche in particolare, il disegno di legge garantisce il diritto dei
cittadini ad essere informati e della libera stampa ad informare, senza che
ciò si traduca in un pregiudizio per le indagini o in una indebita
divulgazione di notizie riservate, soprattutto se relative a terzi estranei
al procedimento penale. È infine prevista una specifica sanzione
amministrativa per la pubblicazione di dati in violazione del codice della
privacy e di quelli deontologici, la cui applicazione è rimessa al Garante
per la protezione dei dati personali.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/intercettazioni/index.html


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LA "SCUOLA IN OSPEDALE"


Su richiesta del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, è
stato ripristinato in sede di assestamento di bilancio 2006 il finanziamento
annuale di 1.029.000 euro, per interventi a favore degli alunni ricoverati
in ospedale o in regime di day-hospital, la cosiddetta "scuola in ospedale".
La "scuola in ospedale", proprio perché si rivolge ad alunni con una
particolare sensibilità e fragilità, a causa del loro stato di salute,
necessita di una spiccata professionalità da parte degli operatori
scolastici, nonché di un forte coordinamento tra istituzioni e soggetti
coinvolti. A tal proposito risulta rilevante il ruolo degli Uffici
Scolastici Regionali, sia al fine di diffondere sul territorio un'opportuna
informativa circa l'esistenza e l'organizzazione della "scuola in ospedale"
e del servizio domiciliare, sia per promuovere la costituzione di una rete
efficace ed integrata che si faccia carico di rispondere ai bisogni
specifici dell'utenza. Il docente in ospedale esercita
una sorta di "funzione ponte" con la scuola di provenienza e con la
famiglia. Quest'ultima, in particolare, svolge un ruolo importante nei
confronti del bambino malato, e pertanto va presa in carico dalla scuola,
come risorsa fondamentale per la crescita globale della persona. Occorre
costruire "un'alleanza terapeutica", cioè una rete di strutture e servizi
che affianchino la famiglia (operatori volontari e professionali, personale
sanitario, docenti), ed agiscano in una logica unitaria al fine di
soddisfare due dei principali diritti della persona: il diritto alla salute
e il diritto all'istruzione.
Inoltre, sul sito Internet: www.istruzione.it, è presente un'area tematica
dedicata al settore, contenente la normativa e la documentazione esistente
sulla "scuola in ospedale".
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/scuola_in_ospedale/index.html

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SEMPLIFICAZIONI PER I MEDICI DI BASE


In collaborazione con i rappresentanti di categoria dei medici di medicina
generale e dei pediatri, il Garante ha messo a punto un modello di
informativa semplificata che faciliterà il rispetto delle norme sulla
privacy da parte dei medici di base al momento di informare gli assistiti
sull'uso che verrà fatto dei loro dati e sui diritti loro riconosciuti dalla
legge. Il modello di informativa, elaborato dopo aver ascoltato le
osservazioni formulate dalle categorie di medici consultate, intende
valorizzare il rapporto personale tra medici di base ed assistititi, e
riguarderà anche trattamenti effettuati da altre figure sanitarie correlate,
come il sostituto del medico o del pediatra, lo specialista, il farmacista.
Nel modello sono indicati gli elementi essenziali che devono essere forniti
una tantum agli assistiti. I pazienti devono sapere, in particolare, che
senza il loro specifico consenso il medico non può rendere noto a familiari
o conoscenti le loro condizioni di salute, e che
devono essere specificamente informati di usi che presentino rischi
particolari (sperimentazione controllata di medicinali, teleassistenza o
telemedicina). In qualunque momento gli assistiti possono verificare come
sono stati acquisiti i loro dati, se sono esatti e ben custoditi. I medici
possono informare i pazienti a voce, per iscritto o affiggendo il testo
dell'informativa nella sala d'attesa dell'ambulatorio. Il provvedimento del
Garante rientra nel processo di semplificazione che l'Autorità sta portando
avanti al fine di consentire una più agevole ed effettiva applicazione della
normativa sulla privacy
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/semplificazione_medici/index.html


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PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DERIVANTI DALL'ESPOSIZIONE ALL'AMIANTO


Entra in vigore dal prossimo 26 settembre il decreto legislativo 25 luglio
2006, n. 257 recante: "Attuazione della direttiva 2003/18/CE relativa alla
protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall'esposizione all'amianto
durante il lavoro".
Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 211 dell'11
settembre 2006, stabilisce, tra l'altro, che il datore di lavoro debba
adottare ogni misura necessaria per individuare la presenza di amianto nei
materiali da usare. Prima dell'inizio dei lavori, il datore di lavoro
deve presentare una notifica all'organo di vigilanza competente per
territorio che dovrà comprendere una descrizione sintetica dei seguenti
elementi: - ubicazione del cantiere; - tipi e quantitativi di amianto
manipolati; - attività e procedimenti applicati; - numero di lavoratori
interessati; - data di inizio dei lavori e relativa durata; - misure
adottate per limitare l'esposizione dei lavoratori all'amianto.
Il decreto indica le procedure da seguire per ridurre al minimo
l'esposizione dei lavoratori alla polvere proveniente dall'amianto o dai
materiali contenenti amianto nel luogo di lavoro: il numero dei lavoratori
che possono essere esposti alla polvere proveniente dall'amianto o da
materiali contenenti amianto deve essere limitato al massimo possibile; i
processi lavorativi devono essere concepiti in modo da evitare di produrre
polvere di amianto o, se ciò non è possibile, da evitare emissione di
polvere di amianto nell'aria; tutti i locali e le attrezzature per il
trattamento dell'amianto devono essere sottoposti a regolare pulizia e
manutenzione;i materiali che rilasciano polvere di amianto, o che contengono
amianto, devono essere stoccati e trasportati in appositi imballaggi
chiusi; i rifiuti devono essere rimossi dal luogo di lavoro il più presto
possibile in appropriati imballaggi chiusi, sui quali deve essere apposta
un'etichettatura indicante che contengono amianto.
Detti rifiuti devono essere successivamente trattati ai sensi della vigente
normativa in materia di rifiuti pericolosi.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/amianto_protezione_rischi/index.html


PROGETTO "DIGI SCUOLA" PER LO SVILUPPO NELLE SCUOLE DELLE NUOVE TECNOLOGIE


È stato firmato il 15 settembre 2006 l'accordo tra il Ministro della
Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, e il Ministro per le Riforme e
l'Innovazione nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, per lo
sviluppo delle nuove tecnologie nel mondo della scuola. Il progetto,
finanziato per 25,9 milioni di euro dal CIPE, ha la durata di 18 mesi
(giugno 2006 - dicembre 2007) e coinvolge 550 scuole superiori, per un
totale di 33.000 studenti e di 3.300 docenti, di Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Puglia, Molise, Sardegna e Sicilia. Obiettivi del
progetto sono: a) l'introduzione di metodologie didattiche innovative al
servizio dei docenti, con adeguata formazione degli insegnanti relativamente
all'utilizzo delle nuove tecnologie; b) introduzione alla nuova didattica
basata sui contenuti digitali (learning object); c) la creazione di un
mercato elettronico dei contenuti digitali per la didattica; d) lo sviluppo
dell'industria italiana di contenuti digitali di qualità, adottando
elevati standard tecnologici e linee guida pedagogico-didattiche; e) la
diffusione dell'alfabetizzazione digitale nel nostro Paese; f) la riduzione
della dispersione scolastica.
L'introduzione delle nuove tecnologie nella didattica riveste un'importanza
strategica per lo sviluppo del "Sistema Paese", particolarmente in tre
ambiti: sociale, perché le competenze tecnologiche sono un fattore
indispensabile per la partecipazione alla vita della società, in campo
lavorativo e per la tutela delle categorie più deboli; pedagogico, perché le
nuove tecnologie hanno enormi potenzialità per migliorare il processo
didattico e l'apprendimento da parte degli studenti; economico, perché
l'utilizzazione delle nuove tecnologie può senz'altro favorire lo sviluppo
del settore ICT. Sul portale www.digiscuola.it saranno disponibili contenuti
didattici digitali, concepiti per integrare la tradizionale attività di
insegnamento, dove i docenti potranno scegliere liberamente - nell'ambito
dell'autonomia scolastica - il materiale più adatto alle esigenze della
classe e dei singoli studenti. È possibile accedere al progetto anche dal
portale del Ministero della Pubblica Istruzione,
www.istruzione.it.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/digi_scuola_2006/index.html

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WORKSHOP E GUIDA SU "FINANZIAMENTO DI NATURA 2000"


Al fine di fornire un efficace supporto agli Stati Membri
nell'individuazione ed utilizzo delle forme più opportune di
co-finanziamento comunitario per l'implementazione di "Natura 2000", la
Commissione Europea ha lanciato lo scorso anno il progetto "Financing Natura
2000: guidance and workshop", affidato al consorzio formato da WWF (World
Wildlife und), NOVA (Institute for Ecological and Political Innovation) e
IEEP (Institute for European and Environmental Policy). Nell'ambito di tale
progetto è stato pubblicato il manuale: "Guida al finanziamento di Natura
2000", e sono stati programmati workshop nazionali nei diversi Stati membri.
Scopo del manuale è di promuovere l'integrazione degli obiettivi di
conservazione di habitat e specie, e la gestione di Natura 2000, negli
strumenti di programmazione regionali e nazionali relativi al periodo
2007-2013. Esso si rivolge in primo luogo alle autorità nazionali e
regionali responsabili della programmazione di tali strumenti, ma
costituisce anche un utile strumento per tutti i soggetti coinvolti
nell'implementazione della Rete "Natura 2000". Vi sono segnalate, infatti,
le opportunità di co-finanziamento con i diversi fondi comunitari per ogni
tipologia di attività, e viene data una descrizione sintetica dei principali
Fondi Comunitari.
In Italia si svolgeranno due Workshop, a Milano il 26 settembre 2006, a
Palermo il 29 settembre 2006. Essi avranno, tra l'altro, l'obiettivo di:
fare un resoconto sull'attuale stato della programmazione nazionale relativa
agli strumenti di finanziamento comunitari, e sullo stato di implementazione
della Rete "Natura 2000" a livello nazionale; creare opportunità per il
confronto tra i soggetti consapevoli delle azioni necessarie a realizzare
gli obiettivi di conservazione nei siti "Natura 2000" e soggetti coinvolti
nella preparazione dei programmi a livello nazionale e regionale.
I workshop si rivolgono a tutte le autorità responsabili dei programmi di
finanziamento nazionali e regionali relativi al periodo 2007-2013 e ai
soggetti coinvolti nell'implementazione della Rete "Natura 2000", fra i
quali: i Ministeri delle Politiche agricole, alimentari e forestali,
dell'Ambiente e tutela del territorio e del mare, dello Sviluppo economico,
dell'Università e della Ricerca, le Regioni, i rappresentanti delle aree
protette, degli enti gestori dei siti "Natura 2000", delle associazioni
ambientaliste e delle categorie interessate alla materia (agricoltura,
pesca, proprietà terriera, turismo, caccia).
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/natura_2000/index.html








 

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