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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

09/11/2004.  SOLIDARIETA' AI LICENZIATI NEI SITI ARCHEOLOGICI PUGLIESI.

DOCUMENTO DI SOLIDARIETA’ DEL COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA A SOSTEGNO DEI LAVORATORI LICENZIATI DALLA SOCIETA’ NOVAMUSA PUGLIA S.C.R.L. IN TUTTI I SITI ARCHEOLOGICI DELLA REGIONE.

DOMANI, MERCOLEDI’ 10 NOVEMBRE, MOBILITAZIONE E PROTESTA ALLA SOPRINTENDENZA DI TARANTO


In vista della mobilitazione a Taranto presso la Soprintendenza Archeologica di mercoledì 10 novembre a sostegno della protesta sindacale, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia esprime piena e totale solidarietà nei confronti dei giovani lavoratori del bookshop presso l’omonimo Parco Archeologico Ambientale e Museo Antiquarium licenziati dalla Società Novamusa Puglia con decorrenza dal prossimo 30 novembre, in anticipo di quattro mesi sulla naturale scadenza del contratto d’impiego ai primi del 2005.
A Canne della Battaglia, importante sito nella Valle d’Ofanto della Sesta Provincia pugliese Barletta-Andria-Trani, perderanno il posto di lavoro 3 dipendenti fissi oltre ad altri cinque cosiddetti collaboratori supplenti reclutati nelle fila degli operatori dei Beni Culturali, tutti in possesso di specifiche competenze professionali, mentre nell’intera Puglia i licenziati da Novamusa saranno 35.
Come accaduto a Castel del Monte sul versante dei monumenti ad alto tasso d’interesse turistico, assistiamo purtroppo ad un preoccupante arretramento occupazionale: non è mai stato facile lavorare nei Beni Culturali, nemmeno dopo l’avvento della Legge Ronchey sulla privatizzazione dei servizi aggiuntivi (accoglienza, guide, promozione, ristorazione, etc.) ma oggi le prospettive appaiono davvero molto più nere, specie per la graduale chiusura di sbocchi giovanili nel settore forse più strategicamente correlato alle dinamiche di sviluppo territoriale.
Ora che si apre un altro vistoso “buco nero” nel sistema dell’accoglienza turistica sull’intera Regione Puglia, fra monumenti e siti archeologici, ci domandiamo: quale futuro per la promozione dei “Luoghi della Cultura” pugliesi di proprietà dello Stato dopo il licenziamento dei lavoratori occupati nei servizi dell’accoglienza turistica dalla Società Novamusa Puglia? La crisi congiunturale colpisce pesantemente anche questa rilevante fetta del terziario, strettamente collegata al settore dei Beni Culturali che avevano fatto sperare nel decollo dei rispettivi territori con l’inserimento di risorse umane qualificate e preparate. Il varo del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio voluto dal Ministro Giuliano Urbani pone le condizioni per una doverosa ripartenza in pieno e stretto accordo con gli Enti pubblici territoriali, fra cui non solo le Regioni ma anche e soprattutto i singoli Comuni laddove pienamente coinvolti nella proprietà dei siti come a Canne della Battaglia in riferimento al Comune di Barletta, sottoscrittore con la Soprintendenza Archeologica di uno specifico Protocollo d’Intesa per la gestione condivisa dell’area fin dal febbraio 1999 e mai opportunamente utilizzato a vantaggio della forza lavoro in ambito locale.
Purtroppo le promesse sono andate via via vanificate da due fattori fondamentali: 1) le modalità di aggiudicazione della gara complessiva su tutti i siti archeologici della Regione Puglia da parte della Soprintendenza di Taranto, che non ha permesso i necessari margini di ritorno economico anche a grandi gruppi di standing nazionale; 2) la forte disomogeneità fra un singolo sito e l’altro, che non ne ha consentito la promozione in un sistema di rete a fronte dello status giuridico e delle specifiche caratteristiche, ovverosia le mancate sinergie e collaborazioni in chiave sempre locale con le realtà operanti a stretto contatto (enti locali, associazioni, etc.).
In attesa del definitivo epilogo di questa allarmante vicenda, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, unitamente a tutte le altre Forze attive nel settore Beni ed Attività Culturali, invita le Autorità ad ogni livello a prendere piena consapevolezza della portata di un problema di reale salvaguardia di posti di lavoro, in un’ottica di valorizzazione delle differenti risorse del Territorio da intendersi quale valore aggiunto per lo sviluppo sociale ed economico delle comunità interessate.

COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA

BARLETTA LI, 9 NOVEMBRE 2004

Il Presidente
Nino Vinella





 

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