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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/02/2007.  Costume e società - Videofonini, sesso e adolescenti.

I problemi etici e quelli educativi. E' giusto mettere al bando i cellulari nelle scuole?

Si susseguono i casi di scandalo legati all'uso dei videofonini da parte degli adolescenti fuori e dentro le scuole e c'è chi propone addirittura di metterli al bando per legge nelle scuole.

Il ministro Fioroni giustamente si oppone a questa ipotesi, perché già ora i Consigli di istituto nella loro autonomia possono decidere di inserire limitazioni nei regolamenti interni e perché già il buon senso e il normale esercizio della responsabilità educativa dovrebbe portare i docenti a sorvegliare e limitare l'uso e l'abuso del telefonino a scuola, nella consapevolezza che il telefonino è solo una parte della giornata e non deve diventare il principale "compagno" del tempo libero del ragazzo.


E' evidente che oggi ci troviamo di fronte a un gran polverone, un gran calderone in cui si mettono assieme fatti e gesti molto diversi tra loro, che hanno per comune denominatore solo gli adolescenti come protagonisti, la loro sessualità e il videofonino.

Si tratta di fatti molto diversi fra loro: molto diversa da altri casi è l'indagine di Ancona, che poi ha toccato molte altre città, in cui adulti sollecitavano, pagando con ricariche o soldi, ragazzi e ragazzi a inviar loro foto e filmati via Mms sul cellulare, che li ritraggono nudi, in pose osè o atteggiamenti porno.

Si tratta di un turpe fenomeno, una nuova frontiera della pedofilia che esce da Internet, sempre più controllata e monitorata, per andare sui cellulari, in possesso di tutti gli adolescenti. Questi fatti sono da condannare senza esitazioni e sconti e da reprimere.

Un'altra cosa sono adolescenti che, liberamente, diffondono loro foto e video via cellulare o on line nudi o mentre fanno l'amore con altri adolescenti. Anche qui bisogna distinguere: un conto è l'adolescente o un gruppo di adolescenti che costringono con la forza una loro compagna ad atti di libidine o violenza sessuale e ne mettono in giro come ulteriore sfregio le immagini; poi c'e' il ragazzo che si vendica dell'ex fidanzata mettendo in giro le sue foto che la ritraggono con lui, quando stavano insieme, in atteggiamenti intimi.

Si tratta di fatti che esprimono una sessualità malata, deviata, violenta, inaccettabile, basata sul possesso e sul rifiuto della dignità della persona: nascono in contesti in cui gli adolescenti sono abbandonati, privi di un contesto familiare e sociale sano, ricco di stimoli e attento.

Un'altro conto sono adolescenti che scoprono la loro sessualità, vivono le lero esperienze non più in modo solo privato, oppure condividendole al massimo con il racconto orale alle loro amiche o amici più vicini. Al contrario le vivono in modo pubblico, esibizionistico e mediatizzato attraverso cellulari e Internet, che sono poi gli strumenti che quotidianamente usano per comunicare con la loro cerchia di amici "reali" e con quelli virtuali.

Si tratta di una modalità per questi ragazzi, innocente e naturale, a cui gli adulti non sono abituati (nemmeno quelli delle generazioni già disinibite del '68 e del '77) in un contesto fortemente segnato dalla Tv e dagli altri media, in cui la sessualità ha un ruolo centrale.

Si tratta di un fatto di moda: ci sono tanti ragazzi che raccontano di aver messo on line loro foto spinte, anche se non è vero; ma si tratta anche di una realtà, quella della sessualità adolescenziale "pubblica" ed esibita via telefonino, con cui genitori ed educatori devono sapersi confrontare senza inutili e controproducenti allarmismi.


ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-02-2007

Pier Luigi Tolardo - Quelli di Zeus





 

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