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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

15/03/2007.  PASQUA - TESTIMONI DEL RISORTO O INDIFFERENTI DELLA MORTE?.

Una riflessione sulla Pasqua di Don Mario Pellegrino, Parroco di Santa Helena


Carissimi fratelli e sorelle, testimoni del Risorto.
mentre stavo preparando il prossimo ritiro per tutti gli animatori dei villaggi e i coordinatori delle varie pastorali qui della missione di Santa Helena, mi è capitato tra le mani la seguente preghiera che è diventata per me occasione per condividere con voi questa riflessione sulla Pasqua: "Signore ogni giorno vengo messo di fronte alla tua croce, nell'attualità della televisione e dei giornali. Quanti visi scavati dalla fame, dalla solitudine, dalla malattia, dalla povertà, dalla guerra . Quante armi che distruggono! Quanti scandali nel corpo della nostra umanità!
Ma nel nostro mondo fioriscono anche la vita e l'amore. Se ritorno all'attualità mi incontro con il viso sorridente di chi sta vicino ai malati e agli handicappati; scopro le mani operose che lavorano per gli stranieri e i senza tetto, mani aperte per la solidarietà, la condivisione, l'accoglienza, la pace. Sono germogli di vita che crescono accanto alla croce.
Dallo stesso seme germogliano la croce e il fiore. Ecco il mistero pasquale al quale la quaresima ci prepara: non c'è Venerdì Santo senza mattino di Pasqua, e non c'è mattino di Pasqua senza Venerdì Santo. E' necessario che il seme muoia, è necessaria la croce perché fiorisca la vita, spunti un fiore. Concedimi, o Dio, di non separare mai la croce dalla vita perché l'una e l'altra non sono che una cosa sola: l'amore".
Infatti, gli eventi che viviamo e vediamo ogni giorno, qui in Brasile come da voi in Italia (persone che bussano alla casa parrocchiale perché non arrivano alla fine del mese per sopravvivere alla fame; malattie come la dengue che nella sola Santa Helena ha già ucciso dall'inizio dell'anno varie persone; dolore causato dalla disoccupazione, dalla mancanza di casa.; sofferenze causate da malattie che costringono le persone a chiedere un aiuto economico per potersi curare nella capitale Sao Luis.; povertà che riesce a generare solo violenza; miseria che porta all'aumento della prostituzione anche infantile, della droga e dell'alcoolismo; per non parlare di soprusi politici, guerre, invidia, gelosia, odio..) ci impediscono forse di vedere un Dio vivo, anzi troppe volte ci dicono che Dio è ancora morto... e lo scoraggiamento e la stanchezza di lottare ci abbattono. Ci viene la tentazione di buttare tutto all'aria, il dubbio ci assale: ma dov'è Dio? Un senso di vuoto e di smarrimento spesso ci pervade, siamo disorientati, senza certezze né sicurezze. Ma è questa la vita? Vale proprio la pena di non gettare la spugna e arrendersi?
Immersi in un mondo lacerato da discordie e disordini ci viene voglia di scappare e andare lontano da tutti e da tutto. Forse fuggire è la migliore soluzione a tanti problemi che sembrano più grandi di noi e ci schiacciano. o forse no, fuggire è da vigliacchi e allora preferiamo l'indifferenza, diventiamo come il marmo, freddi o tiepidi e senza più emozioni.
Dopo più di duemila anni di storia ci sono ancora molti, forse troppi, che cercano tra i morti il Signore della vita!
Coraggio!!! E' vivo, non è qui, è Risorto e ci precede. cammina davanti a noi per indicarci il sentiero della vita. Gioia piena alla Sua presenza, dolcezza senza fine. E' Lui, il Risorto, a darci forza per lottare; è Lui, il Vivente, a darci l'ottimismo per vedere questa vita - la nostra vita - come dono e grazia.
Non lasciarti cadere le braccia, non abbatterti, non chiudere gli occhi, esci dal tuo sepolcro. La luce c'è: è Lui!!! Grida anche tu con tutta la tua voce: ALLELUIA! La nostra salvezza è compiuta, la nostra croce è illuminata e leggera, non temere c'è Lui!
Colui che era morto è risorto ed ora, vivo, trionfa sul male, sulle miserie umane, sull'odio che acceca. Se la morte non ha più potere su Gesù, perché avere ancora paura? Lui ha vinto! E se ha vinto il Signore della vita, con Lui abbiamo vinto anche noi. La morte, lo scoraggiamento, il dubbio, il male abitano ormai solo nel cuore di coloro che non credono in questa notizia che sconvolge il mondo: Cristo è risuscitato dai morti!
E questa Resurrezione non è solo per Lui, ma per tutti coloro che gli appartengono e tu, si proprio tu che ora stai leggendo questa mia riflessione, appartieni a Cristo, sei prezioso ai suoi occhi. chiunque tu sia, bianco o negro, cattolico o ateo, indifferente o testimone. E solo così il dolore lascerà il posto alla gioia, le tenebre al bagliore della luce, il male al bene.
Coraggio fratello, coraggio sorella. alzati e riprendi il tuo cammino perché il Signore non è il Dio dei morti ma dei vivi, Egli è con te, in te e per te. Non te ne accorgi? Ti sta portando in braccio. Lasciati coccolare da Dio e se proprio non riesci a stare sveglio addormentati fra le sue braccia. ALLELUIA!
È questa la verità della Pasqua: è questo il grido di giubilo che percorre oggi di nuovo il mondo, è questo l'annuncio che fa fremere il cuore dei credenti: Cristo è risorto!
La Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre feste, è "la festa delle feste", "la solennità delle solennità", perché la risurrezione di Cristo è il supremo intervento di Dio nella storia.
Per questo Giovanni, nel capitolo 20 del suo Vangelo, non manca di fissare un tempo per un evento così decisivo. E scrive: "Il primo giorno dopo il sabato, Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon mattino.". Questa è la Pasqua, il giorno del Signore, il primo giorno della nuova storia, generato dal grande evento di morte e risurrezione.
Cosa è avvenuto in quel primo giorno dopo il sabato? È il mistero che, celebrando, noi riviviamo.
Maria di Magdala, con sollecitudine, va al sepolcro di Gesù mentre è ancora buio: vede la pietra ribaltata ma non riesce a capire cosa sia accaduto. Pensa: "Hanno portato via il corpo di Gesù!" e corre da Pietro e da Giovanni: "Hanno portato via il Signore!".
Il grido di questa donna attraversa il sorgente mattino della Pasqua, il suo è un grido di dolore e di amore: "Hanno portato via il Signore.!".
Nella gente, c'è la percezione che qualcosa di grande, decisivo, essenziale ci è stato tolto, ci è stato portato via: ci hanno portato via il Signore! Maria di Magdala sa che Lui è il grande bene, è l'unico bene: ed è stato portato via! E allora corre da Pietro e da Giovanni come a risvegliarli a una consapevolezza: ci hanno portato via il Signore!
Maria di Magdala è la donna che "irrompe" nella comunità dei discepoli di Gesù, come per ridestare a una responsabilità: vi stanno portando via il Signore, vi hanno portato via il Signore. Ma non ve ne accorgete ? Ma ci pensate ?
E il vangelo della risurrezione continua: Pietro e Giovanni alle parole della donna escono dal Cenacolo e corrono verso il sepolcro di Gesù: "Correvano insieme tutti e due", è il segno del loro attaccamento a Gesù. Quanto significativo questo correre dei due discepoli di Gesù nel mattino di Pasqua: corrono incontro alla Pasqua, corrono incontro alla vita.
Il correre di Pietro e di Giovanni assurge a simbolo del cammino di ogni uomo e di ogni donna verso la fede nel mistero di Cristo risorto, e in quella avventura è rappresentata l'avventura di ogni credente, anche la nostra; è la corsa verso la certezza della risurrezione. Perché "se Cristo non è risorto - è il messaggio di Paolo ai primi cristiani - è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede". Cristo risorto è l'inizio di una nuova umanità: dobbiamo assolutamente riscoprire oggi con gioia e stupore che per tutti è il dono pasquale della luce che fuga le tenebre della paura e della tristezza; per tutti è il dono pasquale della pace che spezza le catene della violenza e dell'odio.
Il dono pasquale della pace!... Spontaneo il pensiero va alla mancanza di pace per tanta parte dell'umanità: all'Iraq, alla Terra di Gesù, drammaticamente sprofondata nell'orrore e nella disperazione, dove sembra vi sia stata dichiarata guerra alla pace, e anche alle tante altre guerre di cui nessuno purtroppo parla!
Tutta la vita del cristiano deve essere Pasqua! E' assolutamente necessario portare nella nostra città, nelle nostre famiglie, dentro il mondo del lavoro e della scuola come nel mondo della sofferenza, la serenità, la speranza e la fiducia che nascono dalla certezza della risurrezione di Gesù: "Sì, ne siamo certi, Cristo è davvero risorto".
È al volto di Cristo che la Chiesa guarda. Nel volto di Cristo essa, la Sposa, contempla il suo tesoro, la sua gioia e riprende oggi il suo cammino, per annunciare Cristo al mondo, ancora e sempre.
Ecco perchè don Tonino Bello ci ricorda: "Coraggio, gente! La Pasqua prosciughi i ristagni di disperazione sedimentati nel nostro cuore. E, insieme al coraggio di esistere, ci ridia la voglia di camminare.
Riconciliamoci con la gioia. La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte, dal versante giusto: quello del "terzo giorno". Da quel versante, le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musica del cielo.
Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli dell'agonia, ma i travagli del parto. E le stigmate, lasciate dai chiodi nelle nostre mani crocifisse, saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin d'ora le luci di un mondo nuovo".
E come non ricordare Maria, la Madre che tiene sul grembo della vita il Figlio deposto dalla croce e che per prima gioisce per la sua risurrezione?
Per questo la Chiesa la invita alla grande letizia della Pasqua e non si stanca di cantare per tutto il tempo pasquale: "Regina caeli, laetare, alleluia. Cristo, che hai portato nel grembo è risorto, come aveva promesso, alleluia". E l'antifona chiude con una umanissima implorazione, piena di fiducia: "Prega il Signore per noi!". Sì, prega il Signore risorto per noi, per tutti noi !

Vostro, Mario Pellegrino, missionario a Santa Helena


Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali
dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
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