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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/04/2005.  La battaglia di Canne: dalle fonti storiche alla ricostruzione modellistica.

Il diorama della Battaglia di Canne (216 avanti Cristo) sarà esposto il 15 maggio presso una manifestazione modellistica alla Fiera di Pordenone.
La ricostruzione in scala ridotta della più famosa sconfitta di Roma ad opera di Annibale é stata presentata con successo la prima volta presso l’Università di Trieste a settembre scorso presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, insieme ad una conferenza sul tema “Annibale in Italia” tenuta dal Prof. Filippo Càssola, professore emerito di Storia romana dell'Ateneo.
Questa ricostruzione modellistica è realizzata tramite miniature di piombo che riproducono fedelmente in scala i due eserciti, da uno studente del Corso di Laurea in Storia Antica della nostra Università.
Alessandro De Antoni coltiva da anni l’hobby di ricostruire antiche battaglie e lo fa con estremo rigore filologico attraverso l’attenta
lettura delle fonti antiche e ha già esposto in altre occasioni i suoi lavori, fra l’altro anche nell’ambito di una mostra sul gioco realizzata l’anno scorso a Piazzale Europa dalla Facoltà di Psicologia.
D’accordo con i docenti di Storia antica del Dipartimento di Scienze dell’Antichità, Alessandro De Antoni ha ora preparato la ricostruzione della battaglia di Canne per esporre al pubblico i suoi “soldatini”, nella convinzione che le ricostruzioni storiche attendibili, cioè realizzate attraverso un continuo confronto fra quanto si vuol riprodurre e le notizie che ci vengono trasmesse dalle fonti antiche, possano costituire un approccio interessante alla Storia Antica, anche per un pubblico di non specialisti.


LA SCHEDA

“La realizzazione del diorama della battaglia di Canne: nascita e sviluppo del progetto e prospettive di un suo ampliamento”

di Alessandro De Antoni
in collaborazione con la Prof.ssa Silvia Strassi Fabian, Ricercatrice Dipartimento di Scienze dell'Antichita
Università degli Studi di Trieste
http://www.univ.trieste.it/~nirdsa/

Il progetto di un plastico sulla battaglia di Canne ha origine dalla mia storia personale. Da quando avevo 12 anni, quando mi sono accostato per la prima volta alle miniature, sono stato affascinato da questo mondo capace di creare una specie di tunnel con il passato, legami con lontani avvenimenti riportati per un attimo in vita, grazie a piccole rappresentazioni tridimensionali capaci di imprimersi nell’immaginazione molto più di quanto possano fare un semplice disegno, una foto o un quadro. La mia passione per il modellismo è sempre stata accompagnata da quella per la storia di ogni tempo e luogo.

Circa cinque anni fa, grazie ad un amico wargamer, mi sono accostato più da vicino agli avvenimenti militari del mondo antico, in particolare al periodo romano repubblicano, per il quale è nata in me una vera e propria passione, che in breve mi ha portato a occuparmi della battaglia di Canne.

La lettura della documentazione disponibile sugli eserciti romani repubblicani, quelli dei loro nemici e sugli avvenimenti bellici di quegli anni mi hanno portato a considerare Canne la battaglia più rappresentativa del periodo, tanto per la multietnicità degli eserciti impegnati sul campo, quanto per la complessità della strategia e delle tattiche impiegate, soprattutto da Annibale. La rappresentazione su un plastico di tale avvenimento militare si rivelava poi particolarmente facile.

Tutto questo ha trovato il proprio coronamento tre anni fa quando, trovatomi per lavoro nelle vicinanze di Bari, ed essendo la domenica seguente (forse un segno del fato?) proprio un 2 agosto, ebbi occasione di recarmi sul luogo della battaglia munito di una buona macchina fotografica e di una copia delle Storie di Polibio, per verificare in prima persona i luoghi, le condizioni atmosferiche locali, gli orari e capire meglio le cause del disastro militare occorso all’armata romana.

Così si è formato in l’embrione il progetto di realizzare un diorama della battaglia, in modo da rappresentarla meglio di quanto possano fare una piatta cartina o un disegno.

Dopo aver scattato, in quell’occasione, una serie di fotografie, ho cominciato a raccogliere le fonti letterarie, per dare una lettura filologica dello scontro militare, cogliendo nello stesso tempo l’aspetto umano celato nel resoconto delle cronache.

Per rappresentare le unità coinvolte, non avendo né i mezzi né lo spazio per poter rappresentare il tutto in scala 1 a 1 (cioè una miniatura per ogni uomo coinvolto nell’epico scontro, anche se tale progetto non è ancora stato messo completamente da parte) ho deciso di adottare una scala usata in uno dei più diffusi regolamenti da wargame sul periodo antico (il DBA/DBM, contesto dal quale provengo in quanto appassionato di modellistica e wargame) ovvero la scala 1:250 per le figure e 1:1000 per il terreno. In questo modo ogni miniatura sul campo avrebbe rappresentato 250 uomini reali e ogni centimetro del plastico dieci metri del terreno reale.

Tale scala permette un buon colpo d’occhio sugli eserciti schierati e lascia spazio nella rappresentazione geografica ad almeno tre importanti elementi della topografia della battaglia: l’abitato di Canne, il fiume Ofanto e l’accampamento minore romano.

Il primo progetto, eseguito in circa cinque mesi di lavoro, tempo ritagliato negli spazi lasciati liberi dal lavoro e dagli studi universitari, è stato presentato per la prima volta all’Università di Trieste in un’esposizione organizzata dalla Facoltà di Psicologia dell’ Ateneo sul rapporto tra uomo e attività ludica.

Successivamente, grazie alla collaborazione di alcuni docenti del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Trieste, è nata l’idea di riproporre tale plastico presso lo stesso Dipartimento, dedicando tre giornate alla mostra del diorama e un pomeriggio alla sua presentazione, accompagnata da una conferenza sulle guerre puniche tenuta dal prof. Filippo Cassola, decano del Dipartimento. Poiché avevo a disposizione qualche mese di tempo per la preparazione del materiale, ho deciso di aumentare la grandezza di raffigurazione del plastico portando la scala delle figure da 1:250 a 1:200: ho così accresciuto di un quinto il numero delle miniature, in modo che la visione d’insieme risultasse più spaziosa.

Per meglio inquadrare il momento dell’azione e far capire come si sia svolta la battaglia, ho esposto nella stessa sala una serie di schemi tattici rielaborati in computer grafica per rappresentare i movimenti dei vari corpi nelle successive fasi dello scontro, una stampa in formato A3 delle fotografie da me scattate sul luogo della battaglia, che illustrassero quale fosse il punto di vista dei soldati impegnati nello scontro (ad esempio quello che avrebbe potuto essere il punto di vista di uno dei legionari della prima linea romana un attimo prima dello scontro, cioè una visione in parte bloccata dalle spighe di grano e in parte accecata dal sole negli occhi) ed una serie di disegni a schizzo di alcune tenute proprie dei contingenti presenti, specie quelli più esotici.

Dal punto di vista tecnico va detto che il plastico ha preso forma su una tavola di 2 x 1,6 m, con la presenza di circa 300 figurini per lo schieramento romano/alleato e 200 per la parte cartaginese; sono state usate miniature in piombo in scala 15mm, di varie marche, dipinte con colori acrilici, inchiostri e olio, usando il massimo rigore filologico per ottenere l’esatta rappresentazione di indumenti, armi e colori caratteristici, anche e in particolar modo prestando attenzione alla diversa carnagione dei combattenti impegnati nei due schieramenti.

Le figure sono montate su piccole basi di plastica rigida, che ben rappresentano - caratteristica questa mutuata dal regolamento per wargame antico - il tipico schieramento su campo delle varie unità: per esempio la cavalleria leggera schierata in modo molto aperto, quella pesante a ranghi più chiusi, ecc...

Lo schieramento rappresentato è stato quello del momento in cui i due eserciti si fronteggiarono un attimo prima dell’inizio degli scontri, con le due linee di fanteria leggera poste in maniera avanzata rispetto ai rispettivi schieramenti, per coprire i movimenti retrostanti delle altre unità.

Al momento della chiusura della mostra ho spostato in posizioni diverse le unità dei due eserciti, per poter scattare una serie di fotografie prese dall’alto, per meglio rappresentare le varie fasi nell’evolversi dello scontro.

E’ mia intenzione in futuro ampliare ulteriormente la scala di rappresentazione del plastico aumentando ancora la scala delle figure fino a 1:100 o addirittura a 1:50 per poter porre sul campo molte più miniature e offrire una visione migliore e più realistica della rappresentazione della battaglia, anche in vista di ulteriori esposizioni. In questo modo il modellismo potrebbe contribuire sia alla divulgazione che ad una maggior comprensione degli avvenimenti storici.

In aggiunta al plastico ho il progetto di realizzare altri elementi, fra cui una legione repubblicana (composta con miniature in scala 6mm 1 a 1, cioè con la rappresentazione modellistica di uno schieramento composto effettivamente da 4200 figure, che rappresentino ogni singolo grado gerarchico di questa unità militare) e ho commissionate ad un esperto fabbro armaiolo storico la costruzione di una panoplia completa di armi, elmo, scudo, cui verranno aggiunte naturalmente le vesti usate da un tipico legionario repubblicano.

Nel prossimo futuro il plastico dovrebbe essere esposto nell’ambito di una manifestazione modellistica presso la fiera di Pordenone ma il sogno più ardito è di poter esporlo proprio sul luogo della battaglia, cioè a Canne stessa.



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