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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

15/05/2007.  CANOSA - « L’Ofanto sta morendo».


Legambiente organizza una «giornata» ecologica di denuncia: troppi scarichi industriali in un fiume diventato un immondezzaio. Si parlerà anche di archeologia e del ponte romano. Previste molte iniziative tra cui un’escursione in canoa

I corsi d’acqua rappresentano un patrimonio unico per il nostro «Bel Paese». Fonte di vita, legame fra comunità, ecosistema delicato e di grande valore estetico e funzionale, i fiumi sono una risorsa importantissima, che contribuisce a rendere speciale il territorio sul quale scorrono. Fiumi che sono troppo spesso trascurati, dimenticati, abusati, aggrediti dall’abusivismo, dall’inquinamento, dalle escavazioni in alveo e dalla captazione delle acque. E’ uno stato di degrado al quale non sfugge nemmeno il fiume Ofanto. «Fiumi Informa 2007» è la campagna nazionale di Legambiente e del Corpo forestale dello Stato, interamente dedicata alla cura e al rispetto della legalità lungo questi preziosi ecosistemi, svolta sabato 12 maggio a Canosa, così come in tutta Italia.

Legambiente Puglia e i circoli di Canosa e di San Ferdinando di Puglia hanno voluto evidenziare il valore del fiume Ofanto anche dal punto di vista archeologico e turistico. Infatti il ponte romano che a Canosa sovrasta il fiume Ofanto può e deve ritornare ad essere ricchezza delle nostre città. In questa occasione i due circoli degli ambientalisti hanno organizzato per domani, presso il ponte romano sull'Ofanto a Canosa una serie di manifestazioni, a partire dalle 10. Sono stati programmati: nell’ambito dell’educazione ambientale, una breve escursione in canoa (in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e con il “Gruppo canoistico Ofanto”); la visita guidata delle scolaresche; la proiezioni di un video; l’esposizione di prodotti dell’artigianato locale; la fiaccolata sul ponte romano; l'esposizione di abiti d’epoca, che sarà curata dalla scuola media “Foscolo - Marconi ”, già impegnata nel progetto didattico-educativo “Medella”; momenti di musica e poesie (Odi Oraziane); il mercatino delle pulci di Bisceglie; la degustazione di prodotti tipici locali e biologici; l’esposizione di miniature di monumenti di Canosa (realizzazioni di Paolo Cavallo). L’iniziativa, con ambientazione d’epoca romana, si concluderà alle 22.

I collegamenti con il Ponte Romano saranno assicurati dalla ditta Caputo, che effettuerà, a titolo gratuito, il servizio di pullman-navetta con partenza e rientro da piazza Vittorio Veneto dalle 9.30 in poi. Alla manifestazione hanno aderito il Comune di Canosa, il “Gruppo scout-Canosa”, la scuola media “Foscolo - Marconi ”, l’associazione “Passione Vivente ”, l’associazione di volontariato Oer. «Il fiume Ofanto - ha osservato il presidente Legambiente Canosa, Carmelinda Lombardi - ha, purtroppo, tanto bisogno di attenzioni e di cure come un vecchietto ammalato, ammalato invecchiato però non naturalmente ma a causa della inciviltà e della superficialità dell’uomo. Fiume usato come discarica, come bacino per gli scarichi industriali, come pozzo per irrigare i campi. Considerare l’Ofanto inesauribile ed autopulente è un grande errore che si ripercuote sulla salute di noi tutti». Ed il presidente Lombardi ha concluso ricordando una frase tratta da una lettera del «Gran Capo Seattle» al presidente Franklin nel 1854: «Solamente quando l’ultimo albero verrà abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, capirete che non si può mangiare il denaro».

Insomma, la «giornata» servirà anche per ricordare che il fiume va rispettato, perché ne va del nostro futuro e, soprattutto della nostra salute. E sarà quindi anche una giornata di bilanci e di denuncia contro l’uso assurdo che alcuni fanno del fiume, dove viene scaricato ditutto.

Antonio Bufano

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 11.05.2007







 

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