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05/05/2005.  ESCE IL FILM SULLE CROCIATE DI RIDLEY SCOTT: MA CANNE DELLA BATTAGLIA E' GIA' DIVENTATA UN SET PER I COMBATTIMENTI IN ARMI DEL MEDIOEVO. ECCO LE IMMAGINI IN ESCLUSIVA..

Il nuovo kolossal del regista del "Gladiatore" nelle sale dal 6 maggio
E' ambientato nel periodo delle guerre di religione tra cristiani e musulmani

Le crociate secondo Ridley Scott
Storie di ideali, armi e cavalieri


Orlando Bloom, eroe suo malgrado, in azione in Terra Santa
Nel cast anche Jeremy Irons, Liam Neeson e Eva Green
di RITA CELI

ROMA - Un elmo, uno scudo, una spada, e un ideale per cui combattere e morire. Un giovane che diventa suo malgrado cavaliere e, senza troppa convinzione, si ritrova a combattere in una guerra che di religioso ha ben poco. Questo racconta Ridley Scott nel suo nuovo kolossal storico, Le crociate, nelle sale di tutto il mondo venerdì 6 maggio; in Italia sarà distribuito da Medusa in 700 copie.

Ambientato a Gerusalemme nel 1187, narra uno dei momenti più "caldi" della guerra di religione tra cristiani e musulmani. Protagonista assoluto è Orlando Bloom (l'elfo Legolas del Signore degli Anelli), giovane coraggioso ma senza fede; unica figura femminile è Eva Green (già nel film di Bertolucci The Dreamers), che interpreta la bella e infelice sorella del re; Liam Neeson è il padre cavaliere, Jeremy Irons veste i panni del buon Tiberias, consigliere militare del re Baldovino, interpretato da Edward Norton, che ha il volto coperto da una maschera perché sfigurato dalla lebbra.

Il film, una megaproduzione di 150 milioni di dollari girato tra Marocco e Spagna, segue da vicino le vicende del giovane Baliano che, dopo aver perso la fede, si ritrova nella lontana Terra Santa a fare il crociato solo per aver scoperto che il cavaliere Goffredo di Ibelin (Liam Neeson) è suo padre. Tutto si svolge nel periodo tra la seconda e la terza Crociata quando un'apparente pace si è stabilita fra il re cristiano Baldovino IV (Norton), il suo consigliere Tiberias (Irons) e il condottiero musulmano tutt'altro che feroce Saladino (l'attore e regista siriano Ghassan Massoud).

Guido de Lusignan, a capo dell'ordine dei Templari, cognato del re ormai in fin di vita, cospira con il perfido Reginaldo de Chatillon innescando una reazione a catena che porta Gerusalemme a una guerra contro i Saraceni. L'esercito cristiano viene distrutto ma, quando Saladino arriva alle porte della città santa trova il coraggioso Baliano a difenderla in una drammatica ed estenuante nonché spettacolare battaglia finale.

Sembrerebbe volontaria la scelta di raccontare le guerre in Terra Santa pensando ai conflitti attuali, ma il regista del Gladiatore nega ogni collegamento. "Non possiamo non notare similitudini tra la storia delle crociate con quello che accade oggi in Medio Oriente" ha spiegato Ridley Scott due settimane fa presentando il film a Roma. "E' inevitabile - continua - perché quando si torna indietro nel tempo si trovano gli stessi problemi, ma preferisco aver descritto qualcosa legato alla storia di mille anni fa. Purtroppo ci rendiamo conto che non abbiamo imparato nulla dagli eventi e continuiamo a insistere nell'errore".

"Siamo tutti forse troppo politicamente corretti oggi" ha aggiunto il regista, "ma il fatto è che alla base delle crociate c'è stato un forte idealismo, sono state misticizzate e anche il Saladino è stato rappresentato in modo romantico. E' pur sempre una visione romantica delle atrocità perpetrate da entrambe le parti".

"Il film parla di tolleranza" ha aggiunto Scott, "non è soltanto la visione di un uomo che va incontro al proprio destino. Parla di superamento delle due culture, quella europea e quella musulmana, ciascuna lascia qualcosa nell'altra. Mantenere la propria fede significa rispettare tutte le altre fedi. Baliano dubita della propria fede, non ne è sicuro come non ne sono sicure gran parte delle persone. Il dubbio è fondamentale, altrimenti la Chiesa non sarebbe mai cambiata.".

"Ho la strana sensazione, spero di non illudermi, che ci sia oggi una spinta nuova a rivalutare i valori, a cercare di credere in qualcosa" ha raccontato Scott, facendo riferimento alla morte del Papa. "Ho seguito i funerali del pontefice in tv e sono rimasto colpito dai giovani che riempivano la piazza. Questo mi ha dato una sensazione di ottimismo, che ci sia un cambiamento in atto. Di Ratzinger non penso si possa parlare di integralismo. La penso più in termini di integrità. Essendo io un agnostico, posso tornare al concetto di comportamento. Tutto quello che è presente nella società consumistica di oggi opera ai danni dell'integrità dei valori. Come nel calcio. Una volta un gol era un gol, oggi un gol è come avere un figlio. Non mi dispiacerebbe una bella raddrizzatina sui valori".

Il regista ha annunciato che uscirà in dvd la versione integrale del film, della durata di 3 ore e 40. Intanto già pensa al suo prossimo film, "A good year", storia di un londinese che si trasferisce in Provenza dopo aver ereditato un vigneto.


COMBATTIMENTO IN ARMI MEDIEVALI SULLA COLLINA DI CANNE DELLA BATTAGLIA

Non é un film in costume d'epoca ma una vera e propria animazione di archeologia sperimentale con armi ed equipaggiamenti militari del tempo perfettamente riprodotti perché studiati nei minimi particolario con l'impiego di accurate ricerche iconografiche, fra esperti di questa particolare tecnica molto spettacolare e suggestiva.
La Cittadella di Canne della Battaglia é stata il set naturale per alcune riprese fotografiche destinate alla stampa specializzata con l'impiego di costumi ed azioni di combattimento che hanno rievocato uno scontro fra Bizantini e Normanni nel corso del XII secolo ben documentato da fonti storiche lungo il corso dell'Ofanto ed esattamente a Canne, considerata come la vera e propria "cerniera" di accesso all'intera Puglia quale punto strategico di crocevia.
Protagonisti gli esperti di tre associazioni storiche, capofila il gruppo Historia di Bari, che si sono dati appuntamento domenica 16 gennaio sulla storica Cittadella, teatro ideale per animazioni del genere e dove, già a partire dall'estate 1999 e 2000, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia aveva per primo esordito in assoluto con le specialità di archeologia sperimentale (meglio conosciute all'estero come particolari forme di lezioni di storia dal vivo, col totale coinvolgimento del pubblico nelle atmosfere storiche prescelte di volta in volta) a cura dell'Istituto Ars Dimicandi, fra cui il combattimento al tempo delle Guerre Puniche fra i legionari romani ed i guerrieri di Annibale il Cartaginese la sera prima della sanguinosa battaglia del 216 avanti Cristo sguendo la lettura filologica dei testi classici di Polibio e di Tito Livio.
La bellezza della location, coi suggestivi ruderi del Castello cannense sullo sfondo del paesaggio affacciato sulla Valle d'Ofanto, ha fatto il resto, con l'irresistibile magìa dei luoghi.
Allo studio delle Associazioni interessate ci sono oggi nuove forme di sempre più stretta collaborazione per la creazione ed il lancio di comuni attività finalizzate soprattutto alla didattica storico-educazionale ed alla spettacolarizzazione del celebre sito archeologico di Canne della Battaglia anche a sostegno della valorizzazione in termini di turismo culturale.



Clicca qui per visionare la suggestiva galleria fotografica delle immagini.








 

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