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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

30/10/2007.  Barletta - La musica dei lager: il 21 novembre sarà presentato il documentario dopo l'anteprima a Roma.



Immensa la raccolta di opere scritte nei campi di prigionia e di sterminio grazie all'impegno del pianista barlettano Francesco Lotoro




ROMA – Si è svolta nella sala convegni e museo teatrale del Burcardo di Roma la prima delle tre sessioni della Conferenza internazionale e presentazione in anteprima del documentario “Musica Concentrationaria”, dedicata alla musica scritta nei campi di concentramento nazisti.
L'iniziativa si replicherà martedì 6 novembre all'Università degli studi Roma Tre e mercoledì 21 novembre nella sala comunità S. Antonio a Barletta: è promossa dall'Associazione “Musikstrasse”, con il supporto dell'Unione Europea ed in collaborazione con l'assessorato Cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio, con l'Università degli Studi di Roma Tre e con l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

La televisione franco-tedesca ArTe alcuni giorni fa nel Conservatorio di musica di Monopoli ha registrato più di un'ora di musiche scritte nei Campi di concentramento, eseguite dal pianista barlettano Francesco Lotoro, dal violinista Giovanni Zonno e dal baritono Angelo De Leonardis.

Ed è altrettanto significativo che Radio France abbia dedicato un mese fa un intero spazio di approfondimento sulla materia e che realizzerà uno special addirittura di 50 minuti.

Dopo 60 anni di oblio, è stata pienamente riscattata tutta la musica concentrazionaria ossia la produzione musicale dei più diversi generi prodotta dal 1933 al 1945 da musicisti provenienti da qualsiasi contesto nazionale, sociale e religioso nei Campi di transito, concentramento, sterminio, Oflag e Stalags aperti sia dai Paesi dell’Asse che dagli Alleati.

Nel 1991 il pianista barlettano Lotoro iniziò un lavoro di ricerca di tutte le opere musicali scritte in tutti i Campi di concentramento con lo scopo di raccoglierle, catalogarle, eseguirle in concerto e realizzarne una incisione discografica completa; pertanto intraprese le sue ricerche presso Memoriali, Musei, Archivi, Biblioteche, Librerie specializzate in Australia, Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Danimarca, Italia, Israele, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria, Russia basandosi sul lavoro filologico e musicologico compiuto sulla musica concentrazionaria da Martin Anderson, Fjetje Auslaender, Jana Belisova, David Bloch, Marianne Dacy, Alan Ehrlich, Guido Fackler, Werner Gruenzweig, Joza Karas, Gabriele Knapp, Robert Kolben, Elena Makarova, Rénald Ruiter, Ingo Schultz, Bret Werb e la scomparsa Blanka Cervinkova, alla ricerca dei Musicisti sopravvissuti nonché di parenti dei Musicisti deceduti.

Dopo oltre 15 anni sono state raccolte più di 4mila opere musicali oltre a migliaia di microfilms, diari, quaderni musicali autografi, decine di audiocassette e filmati contenenti esecuzioni di musiche realizzate nei Campi stessi da enti radiofonici svedesi (la Svezia era Paese neutrale durante la 2ª Guerra Mondiale), musiche ricordate a memoria dai musicisti sopravvissuti, eccetera.

Nel 2006 la Casa editrice Musikstrasse decise di pubblicare l'integrale della Letteratura musicale concentrazionaria in una Enciclopedia discografica intitolata “KZ MUSIK”.

Le registrazioni di “KZ MUSIK” si tengono mensilmente a Foggia. Lotoro sta incidendo tutte le opere pianistiche (dal pianoforte solo al pianoforte da camera e con orchestra) e in qualità di direttore il repertorio per piccola orchestra, mentre per il restante repertorio si avvale della collaborazione di alcuni tra i migliori strumentisti e virtuosi pugliesi (il violinista Giovanni Zonno, il baritono Angelo De Leonardis, le soprano Libera Granatiero, Anna Stella Pansini e Rosa Sorice, il violoncellista Antonio Sanarica, il flautista Pasquale Rinaldi, ecc.), il Coro dell'Università di Foggia diretto da Nicola Marasco e i direttori d'orchestra Damien Top e Paolo Candido.

Nel 2007, grazie alla Regione Lazio e all’Università degli Studi di Roma Tre è stata istituita la Biblioteca Internazionale della Letteratura musicale concentrazionaria, Biblioteca affidata alla conduzione artistica e scientifica di Lotoro e del Prof. David Meghnagi, rinomato Docente di Psicologia clinica presso la stessa Università nonchè Direttore del Master internazionale in Didattica della Shoah.

Da marzo a luglio 2007, su incarico della Musikstrasse e con il supporto dell’Unione Europea, Lotoro ha attraversato quasi tutta l'Europa e Israele insieme al regista Ermanno Felli alla ricerca dei Musicisti sopravvissuti ai Campi di concentramento e dei loro parenti; per interrogarli, intervistarli ma soprattutto per approfondire con loro gli eventi tragici della deportazione e la loro capacità di fare musica, comporre, suonare in situazioni di cattività e isolamento.

Era indispensabile scavare nell'animo di un musicista che nel Campo di concentramento non bloccava ma anzi moltiplicava le sue energie creative, aggrappandosi mentalmente e fisicamente alla musica e allo strumento musicale (o, molto più semplicemente, al canto solitario o corale).

In molti casi la musica è stata per i musicisti intervistati la causa della loro salvezza, in altri casi fare musica costituiva il momento di alienazione dalla realtà circostante e di tale aggregazione sociale da non poter essere impedito neanche dalle autorità del Campo; nella maggior parte dei casi fare musica significava esprimersi ai più alti livelli di professionalità, consapevoli che per loro essere rimasti in vita è stata una fortuna e la musica non li avrebbe certamente salvati dai trasferimenti nei Campi di sterminio.

Sono stati altresì intervistati i figli dei musicisti non solo come esempio di prosecuzione generazionale della Memoria ma anche come enorme risorsa per il ritrovamento di altro materiale musicale scritto nei Campi.

Il risultato di questo immane lavoro di ricerca musicale è oggi confluito nel Documentario Musica Concentrationaria, un DVD di 56 minuti più numerosi contenuti extra.

Elenco intervistati nel documentario “Musica Concentrazionaria”

• Bernard Gouè, figlio di Emile deportato presso lo Oflag XB Niemburg/Weser

• Friedrich Gürtler, figlio di Hermann deportato a Bolzano

• Waldemar Kropinski, figlio di Jozef deportato a Buchenwald

• Ivan Karel, figlio di Rudolf detenuto a Pankràc e deportato a Theresienstadt

• Ruth Levin, figlia di Leibu, deportata in un Campo sovietico

• Elisabeth Thiriet, figlia di Maurice deportato presso lo Stalag IXA Spangenburg

• Jean-Christoph Lannoy, figlio di Robert deportato presso lo Stalag XVIIB Gneixendorf

• Peter Koppitz, nipote di Charles Abeles deportato ad Alberobello

• Coco Shuman, chitarrista deportato a Theresienstadt

• Paul Aron Sandfort, trombettista deportato a Theresienstadt

• Zuzana Ruzickova, clavicembalista deportata a Theresienstadt

• Sarah Bialas Tennenberg, cantante deportata a Gross-Rosen

• Ester Refael, cantante deportata ad Auschwitz

• Chaim Refael, fisarmonicista deportato ad Auschwitz

• Greta Klinsberg Hoffmeister, cantante deportata a Theresienstadt

• Edith Kraus, pianista deportata a Theresienstadt

• Uri Spitzer, percussionista deportato in un Campo britannico presso le Isole Mauritius


ed inoltre:

• David Meghnagi, docente di Psicologia Clinica Università degli Studi Roma Tre

• Guido Fackler, docente di Filologia tedesca Università di Würzburg

• Damien Top, direttore d'orchestra e presidente della Fondation Albert Russel

• Albrecht Dümling, storico, musicologo e membro di Musica Reanimata

• Milan Slavicky, musicologo e scrittore specialista della musica scritta a Theresienstadt

• Elenoire Pamejier, flautista e allieva prediletta di Marius Flothuis deportato a Vught e Sachsenhausen







 

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