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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

29/08/2005.  “LA CORTE E IL POPOLO”: IL 26 E 27 AGOSTO LA TERZA EDIZIONE.

Comune di Barletta
Città della Disfida
Medaglia d’Oro al Valore Militare ed al Merito Civile


COMUNICATO STAMPA



Barletta, venerdì 19 agosto 2005 - Teatro, storia, musica, favole, arte di strada. Terza edizione ispirata al tema dell'Oriente per La Corte e il Popolo, la grande festa di piazza di scena a Barletta sabato 27 agosto, che proietta in un'epoca lontana il centro storico della città, con l'idea di rivivere all'insegna dello spettacolo le tipiche manifestazioni del Rinascimento.
A partire dalle ore 20,30 attraverso vicoli e piazzette si susseguono a ritmo continuo giochi, versi, musica e festeggiamenti. Organizzata dalla locale Amministrazione comunale, con il coordinamento artistico di Gianluigi Belsito e la direzione organizzativa del Parco Letterario «Ettore Fieramosca», la serata di spettacoli, che si susseguono sino a notte inoltrata, ruota intorno al mercatino del paese, animato da rimatori e giullari, mentre nella Cantina della Sfida vengono interpretati i simboli delle divinazioni tra sibille e tarocchi.
La vita quotidiana scorre in un accampamento militare dell'epoca, nei pressi della chiesa di S. Andrea, mentre (ore 21,30) nella Chiesa del Purgatorio si ascolta musica sacra e a piazza Monte di Pietà musica di strada. E poi, teatro: dalla favola del «Sultano infelice» a cura della Compagnia Alfredo Vasco (in via Cialdini, angolo Palazzo della Marra, ore 21,00) alla Commedia dell'Arte del Teatro Pantakin di Venezia. E' «Il Principe Moro», di scena alle ore 22,00 in Piazza Pescheria, in cui le sorti dei personaggi si intrecciano nella città di Venezia che diventa palcoscenico di complotti e intrighi tali da poter rovinare il precario equilibrio con l'Oriente.
Finale poco prima di mezzanotte tra via Nazareth e piazzetta Garibaldi: è il racconto di un'avventura, messa in scena dal Teatro Due Mondi proveniente da Faenza, che si ispira ad un antico testo cinese dove i personaggi corrono e danzano sui trampoli, e dove le scene si susseguono e costruiscono una dopo l'altra un percorso d'attenzione attraverso la città che si trasforma così in un grande palcoscenico all'aperto dove tutto riporta l'atmosfera indietro nel tempo in una notte magica di cinquecento anni fa.
Prologo il giorno venerdì 26 agosto con un richiamo alla Disfida di Barletta, come da tradizione: con il «Cunto di Fieramosca» il dedalo di viuzze del borgo antico svela i pezzi di una preziosa collezione di pupi di scuola napoletana ottocentesca cui un cantastorie ridona vita, in una sorta di caccia al tesoro d'altri tempi. Gli spettacoli si alternano ogni mezzora, da via Duomo, a partire dalle 20,30.

Informazioni – Parco Letterario “Ettore Fieramosca”, corso Garibaldi, 198. Telefono 0883/531170.

L’Ufficio Comunicazione


Con «La Corte e il popolo» la città vecchia è in festa

Debutta questa sera a Barletta «La Corte e il Popolo», la grande festa di piazza giunta alla terza edizione, nelle vie del borgo antico della città. L'idea messa in campo dagli organizzatori di questo insolito tipo di spettacolo è di far rivivere una nottata all'insegna delle manifestazioni tipiche del Rinascimento, le quali costituivano una sorta di cerimonia teatrale in cui lo spazio scenico annullava la suddivisione gerarchica degli strati sociali. Una festa che unisce, insomma, ricchi e poveri. La kermesse si avvale del patrocinio dell'amministrazione comunale e dell'organizzazione del Parco letterario «Ettore Fieramosca». Nelle prime due edizioni il fulcro di questo evento, con il coordinamento artistico di Gianluigi Belsito, è stato la «magia» in una duplice ottica: quella dei nobili, con l'alchimia, e quella del popolo, con lo spettacolo di teatro-danza sulla stregoneria dello scorso anno. Il Medioevo a cui ci hanno abituato i media, infatti, è ricco di queste dicotomie, tra astrazione concettuale e superstizione. Arte, architettura e letteratura, le forme dotte della comunicazione medievale, sono zeppe di riferimenti alla figura di Ermete Trismegisto, il «mago» arrivato all'essenza del sapere. Lo stesso Castel del Monte, che guarda dall'alto il Nordbarese, è una «summa» di riferimenti alchemici concentrati nella sua forma unica al mondo, citazioni a parte. Allo stesso modo, le tradizioni popolari pullulano di richiami magici a tinte piuttosto forti, tra streghe, orchi e folletti, presenti nella mitologia di casa nostra nello stesso modo che nelle saghe nordiche. In questa terza edizione, invece, il tema portante è l'Oriente. Il richiamo suggestivo di paesi lontani è altrettanto efficace, trasportando lo spettatore in viaggi in paesi dalla bellezza incantevole. Ed anche in questa edizione, seguendo una tradizione consolidata, è presente un forte richiamo alla Disfida di Barletta: prologo, infatti, con il «Cunto di Fieramosca», una performance già presentata in anteprima nello scorso mese di maggio durante la mostra di marionette al Castello svevo. Il dedalo di viuzze di cui si compone il borgo antico svela i pezzi di una preziosa collezione di «pupi» di scuola napoletana ottocentesca a cui un cantastorie ridona vita: scenari di epiche battaglie e sottofondo di amori travolgenti accompagnano la ricercata collezione della famiglia Dell'Aquila-Taccardi, originaria di Barletta, con un cantastorie che accoglie il pubblico e lo accompagna, attraverso un susseguirsi di teatrini, con i versi del «Cunto», su testi dello stesso Gianluigi Belsito tratti dai canovacci originali di Ruggiero Dell'Aquila datati 1945. Dopo sessant'anni dalla prima rappresentazione, seguendo un percorso attraverso 5 quadri ispirati alla Disfida di Barletta, il cantastorie rende oggi nuovamente vive queste marionette, e ne racconta storia e leggenda in un gioco teatrale. Tutto, insomma, è pronto per la festa medievale di questa sera. C'è da scommettere che anche gli adulti con pargoli al seguito avranno voglia di rivivere alla luce delle fiaccole le atmosfere di quando erano bambini.

Nicola Curci


Favole medievali nel centro storico

Si conclude oggi la terza edizione della manifestazione «La Corte ed il Popolo», la grande kermesse medievale che ha tenuto banco nel borgo antico di Barletta. La rievocazione, che gode del patrocinio dell'amministrazione comunale, inizierà questa sera alle 20.30 e si protrarrà sino a notte inoltrata, trascinando gli spettatori in un'atmosfera sognante. Anche la terza edizione della manifestazione si è valsa della direzione artistica di Gianluigi Belsito e dell'organizzazione del Parco letterario «Ettore Fieramosca». Ispirata al tema dell'Oriente, dove tutto è armonioso, tutto è festa, tutto riporta l'atmosfera indietro nel tempo in una notte magica di cinquecento anni fa, il pubblico attraversa vicoli e piazzette dove si susseguono a ritmo continuo spettacoli teatrali e musicali, favole, giochi e arte di strada. Ricco e variegato il programma. Nelle stradine che circondano la chiesetta di S. Andrea, con l'antico mercato del borgo a riproporre i mestieri di un tempo, militi e soldati aprono ai visitatori le loro tende da campo, mostrano la preparazione dei pasti, la riparazione di utensili, armi e indumenti; mentre nella Cantina della Sfida si legge il futuro nelle carte, si interpretano i segni della mano, si guardano le conchiglie alla ricerca di gioia e prosperità. Una favola, «Il sultano infelice» a cura della Compagnia «Alfredo Vasco», viene proposta alle 21.00 in via Cialdini, mentre la Chiesa del Purgatorio si apre, ore 21.30, alla musica sacra con «Laudare et delectare» ed alla stessa ora si esibisce in piazza Monte di Pietà «Il gregge di Titiro». Commedia dell'arte in piazza Pescheria, con inizio alle ore 22.00: il «Teatro Pantakin da Venezia» presenta «Il Principe Moro», una farsa in cui le sorti di quattro personaggi si intrecciano nella città di Venezia che diventa palcoscenico di complotti e intrighi tali da poter rovinare il precario equilibrio con l'Oriente. E la festa continua sino al gran finale itinerante proposto dal «Teatro Due Mondi», con partenza alle 23.00 da piazza Monte di Pietà: è il racconto di un'avventura ispirata ad un antico testo cinese, in cui i personaggi arrivano, escono e poi tornano correndo e danzando sui trampoli, e dove le scene si susseguono e costruiscono una dopo l'altra un percorso d'attenzione attraverso l'intero centro storico di Barletta. E inoltre, giullarate, intrattenimento e giocoleria in via Duomo con la «Compagnia dei Ciarlatani» e con «Rufus de Ovo»; mentre l'apertura dell'intera manifestazione è affidata al gruppo teatrale del Parco letterario «Ettore Fieramosca», con «La cerimonia del mistero». Alle 21.00, nella piazzetta Garibaldi, su testi scritti da Gianluigi Belsito, le maghe di un rito profano inviteranno il pubblico alla festa della magia. L'organizzazione generale è di Luciana Doronzo e Carmela Sfregola. Gli interpreti della kermesse sono, invece, Francesco Cafagna, Giovanni Capuano, Carmen De Pinto, Mariella Dibenedetto, Marisa Di Mitri, Simona Di Nanni, Michela Diviccaro, Mara Italiano, Maria Lanciano, Alessandra Peres, Annalisa Rizzitelli, Ida Vinella.


Barletta, festa medioevale

SERATA RINASCIMENTALE. Terza edizione de «La Corte e il Popolo»: un tuffo nel passato

Una festa medievale in pieno stile, con saltimbanchi, giocolieri, mangiafuoco e menestrelli, per riportare la città di Barletta in un'atmosfera da lei già vissuta, ma perduta ormai nella caligine dei secoli trascorsi. Tutto questo e molto di più sarà «La Corte e il Popolo», la grande festa di piazza giunta alla sua terza edizione, al debutto questa sera nelle vie del borgo antico di Barletta. L'idea forte, che è stata messa in campo fin dalla prima edizione dagli organizzatori di questo insolito tipo di spettacolo, è quella di far rivivere alla gente di Puglia una nottata all'insegna delle manifestazioni tipiche del Rinascimento. Queste occasioni costituivano una sorta di cerimonia teatrale in cui lo spazio scenico messo in comune annullava la suddivisione gerarchica degli strati sociali. Una festa che univa, insomma, ricchi e poveri, in linea, per una notte, con il concetto espresso in lirica con un eloquente «chi vuol esser lieto sia, del diman non v'è certezza» di Lorenzo il Magnifico. La kermesse ha ricevuto il patrocinio dell'Amministrazione comunale e del Parco letterario «Ettore Fieramosca». Nelle prime due edizioni il fulcro di questo evento, che si avvale del coordinamento artistico di Gianluigi Belsito, è stato la «magia» in una duplice ottica: quella dei nobili, con l'alchimia, e quella del popolo, con lo spettacolo di teatro-danza sulla stregoneria dello scorso anno. Il Medioevo a cui ci hanno abituato i media, infatti, è ricco di queste dicotomie, tra astrazione concettuale e superstizione. Arte, architettura e letteratura, le forme dotte della comunicazione medievale, sono zeppe di riferimenti alla figura di Ermete Trismegisto, il «mago» arrivato alla radice del sapere. Lo stesso Castel del Monte, che guarda dall'alto il Nordbarese, è una «summa» di riferimenti alchemici concentrati nella sua forma unica al mondo, citazioni archiettoniche a parte. Allo stesso modo, le tradizioni popolari pullulano di richiami magici a tinte piuttosto forti, tra streghe, orchi e folletti, presenti nella mitologia di casa nostra nello stesso modo che nelle saghe nordiche. In questa terza edizione, invece, il tema portante è l'Oriente. Il richiamo suggestivo di paesi lontani è altrettanto efficace, trasportando lo spettatore in viaggi in paesi dalla bellezza incantevole. Ed anche in questa edizione, seguendo una tradizione consolidata, è presente un forte richiamo alla Disfida di Barletta: prologo, infatti, con il «Cunto di Fieramosca», una performance già presentata in anteprima nello scorso mese di maggio durante la mostra di marionette al Castello svevo. Il dedalo di viuzze di cui si compone il borgo antico svela i pezzi di una preziosa collezione di «pupi» di scuola napoletana ottocentesca a cui un cantastorie ridona vita: scenari di epiche battaglie e sottofondo di amori travolgenti accompagnano la ricercata collezione della famiglia Dell'Aquila-Taccardi, originaria di Barletta, con un cantastorie che accoglie il pubblico e lo accompagna, attraverso un susseguirsi di teatrini, con i versi del «Cunto», su testi dello stesso Gianluigi Belsito tratti dai canovacci originali di Ruggiero Dell'Aquila datati 1945. Dopo sessant'anni dalla prima rappresentazione, seguendo un percorso attraverso 5 quadri ispirati alla Disfida di Barletta, il cantastorie rende oggi nuovamente vive queste marionette, e ne racconta storia e leggenda in un gioco teatrale. Tutto, insomma, è pronto per la festa medieovale di questa sera. C'è da scommettere che anche gli adulti con pargoli al seguito avranno voglia di rivivere alla luce delle fiaccole le atmosfere di quando erano bambini.

Nicola Curci


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Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato Sabato 27 Agosto sulla Gazzetta del Mezzogiorno




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