secondo Mariano Fazio rettore della Pontificia Università della Santa Croce- Roma
di Miriam Díez i Bosch
ROMA - La cultura europea ha bisogno di una nuova speranza, che potrà superare il senso di delusione e frustrazione solo nella misura in cui sarà aperta alla verità sull’uomo. (ZENIT.org)
È quanto suggerisce Mariano Fazio (Buenos Aires, 1960), professore ordinario di Storia delle dottrine politiche presso la Facoltà di comunicazione sociale della Pontificia Università della Santa Croce di Roma.
In questa intervista egli spiega il ruolo degli intellettuali cristiani nel periodo fra le due Guerre Mondiali e afferma che “Maritain e molti altri, in particolare Etienne Gilson e Christopher Dawson, avanzarono proposte nel senso di una ‘sana laicità’, preconizzata dal Vaticano II, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI”.
Questa tesi è sostenuta nel suo libro “Cristianos en la encrucijada”, edito da Rialp (www.rialp.com).
Il rettore, autore anche di “Historia de las ideas contemporáneas”, ci invita “a non vergognarci di ciò che ci deve inorgoglire in modo sano e a far valere, con i metodi democratici, senza violenza e sempre con amore, misericordia e un sorriso sulle labbra, la visione cristiana della vita e della società”.
>>> a cura di Giovanni Patruno
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