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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

22/09/2005.  Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di ringraziamento a Maria Grasso Tarantino.

Signora Maria, chi le scrive questa lettera aperta è il portavoce di quegli ex ragazzi che hanno pianto ascoltando dalla voce del loro buon maestro il racconto di quei drammatici giorni del settembre 1943. Noi frequentavamo le elementari alla D'Azeglio negli anni Sessanta, quando in quelle aule ogni mattina all'inizio della lezione risuonava l'inno di Mameli dagli altoparlanti della direzione e stavamo dritti sull'attenti all'alzabandiera del nostro piccolo Tricolore sull'asticella posta vicino alla cattedra. Da dove il nostro insegnante Angelo Ciccarelli ci parlò di quei morti, di quella strage, di quelle ore difficili per i nostri soldati e per Barletta. Quella lezione arrivava a vent'anni dall'eccidio dei vigili e dei netturbini, e noi eravamo ragazzini. Ma non per questo fummo meno preparati nelle nostre giovanissime coscienze a ricevere quelle terribili verità nascoste che sarebbero venute fuori dal vergognoso armadio della memoria soltanto in seguito, e grazie alla Sua tenace passione da noi silenziosamente condivisa con tanti altri. Da quel tragico settembre del '43 di anni ne sono passati sessantadue, e noi ex ragazzi delle elementari venute appena fuori dalla ricostruzione di De Gasperi, oggi ci siamo fatti uomini e possiamo capire tante cose in più rispetto ad allora? Tutto questo non è successo per caso: dobbiamo ringraziare gente che come Lei, cara signora Maria, con don Peppuccio D'Amato ed il canonico Santeramo, l'amico Giuseppe Savasta e tanti altri ci hanno educato alla conoscenza della nostra storia patria cittadina e ci hanno formato a quella coscienza civile fatta sicuramente di valori ma anche e soprattutto di simboli. Come la nostra Bandiera. Adesso che le celebrazioni per quel settembre del '43 stanno culminando in un percorso che mescola tante belle storie di famiglia (figli di partigiani, figli e nipoti di soldati?) alla più collettiva esistenza pubblica della comunità di Barletta vista nel periodo che portò alla rinascita della nostra Patria comune, io desidero ancora una volta ringraziarLa commosso ma fiero. E, pensando alla Sua persona come a quella di una donna che umanamente ha coronato col suo il sogno e l'orgoglio di tanti come noi ex ragazzini di allora, Le chiedo: a noi Barlettani oggi non resta altro che prepararci tutti quanti insieme alla visita del nostro Presidente Carlo Azeglio Ciampi nella prossima primavera del 2006, nella data che ci regalerà uno scatto di orgoglio sincero. Ora che finalmente il cammino verso la verità è stato compiuto, altrettanto bene possiamo ricevere il nostro Capo dello Stato con tutta la forza della verità storica e le nostre forze di singoli cittadini, di associazioni, di scuole e di circoli, di tutto il nostro popolo. Esattamente come Lei ha detto: per dare un esempio, per non dimenticare, perché quelle due medaglie sul nostro Gonfalone possano ancora insegnare che l'Italia resterà sempre una Repubblica democratica fondata sul lavoro e su quei valori di una Resistenza partita da qui, dalla nostra Barletta.

Nino Vinella Presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia


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