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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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27/09/2005.  A Canne della Battaglia scrigno della grande Storia.

Le “Giornate europee del patrimonio” rappresentano l’occasione giusta per programmare una visita ad una delle più grandi aree archeologiche italiane, quella di Canne della Battaglia. Località ubicata a metà strada tra Barletta e Canosa, nota per la famosa battaglia del 216 a. C., quando i Cartaginesi guidati da Annibale infersero a Roma una delle sconfitte più umilianti della sua lunga storia di capitale del mondo. A Canne, nell’Antiquarium (info 0883510993) in cinque sezioni cronologiche, più una tematica dedicata ad Annibale, è racchiuso tutto quanto è stato sinora portato alla luce nelle numerose campagne di scavi che hanno interessato l’area che fu teatro della storica battaglia. A pochi minuti dall’Antiquarium ci sono i resti della cittadella di Canne, abitata sin dall’età preistorica e che sopravvisse a quanto pare, sino al 1455, quando il titolo di vescovo di Canne, istituito presumibilmente nell’872 al culmine dell’importanza assunta dalla città ubicata sulla Via Traiana, fu unito a quello di Nazareth ma con sede a Barletta. Nella visita della città si attraversa la grande porta di accesso, l’area delle basiliche cristiane, si sfiorano i cippi miliari della citata Via Traiana, si ammira un magnifico panorama sulla valle del fiume Ofanto, con sullo sfondo il promontorio del Gargano. Poi c’è la zona del sepolcreto e del villaggio apulo portati alla luce negli anni Cinquanta-Sessanta. Nonché un cimitero cristiano che si sviluppa attorno ad una piccola basilica e le numerose tombe scoperte nei primi scavi effettuati negli anni 1937-1939 e che dovrebbero appartenere ai caduti della battaglia del 216 a.C.



Clicca qui per visionare l'intero articolo pubblicato sulla "Gazzetta dell'Economia" del 24.09.2005








 

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