18/09/2008. CANNE DELLA BATTAGLIA - RAID NOTTURNO ALLA STAZIONE, RUBATE TRE "STORICHE" PANCHINE DI PIETRA: SONO STATI I "PREDATORI" IN UN SITO SPESSO ABBANDONATO A SE STESSO.
Raid notturno ieri l'altro alla Stazione di Canne della Battaglia sulla linea ferroviaria Barletta-Spinazzola. I "predatori" hanno rubato le tre panchine di pietra massiccia, del peso di alcuni quintali, che costituivano una parte dell'arredo ad uso di turisti e viaggiatori fin dal 1954, anno di ristrutturazione dell'ex casello di Canne Scavi a più confortevole punto di arrivo nell'area del sito archeologico. Oggetto del furto sono stati i tre spessi blocchi rettangolari recentemente rimessi al loro posto e meglio ancorati sui rispettivi basamenti a cura dei volontari del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia (vedi foto a lato): ma tutte queste precauzioni non sono purtroppo bastate a fermare l'azione dei ladri, che certamente hanno agito su commissione nel quadro di un'attività deliquenziale dalle dimensioni sempre più vaste e preoccupanti. "Abbiamo già sporto denunzia alla Polizia Ferroviaria contro ignoti - ha dichiarato Nino Vinella, presidente del Comitato - anche in rappresentanza di Rete ferroviaria italiana alla quale abbiamo segnalato il grave episodio a danno della stazione di Canne della Battaglia, unica in tutta la struttura ferroviaria nazionale a permettere l'accesso diretto in un sito archeologico. Purtroppo passerà del tempo, ma noi abbiamo intenzione di rimpiazzare le panchine in pietra esattamente così come erano fin dagli Anni Cinquanta, anche a costo di autotassarci: non solo per l'immagine ed il valore storico della nostra cara stazioncina quanto per l'affetto dimostrato dai tantissimi che la frequentano, piccoli e grandi. Dobbiamo rimpiazzare quelle panchine anche come piccola "oasi di lettura" per gli amici che ci raggiungono qui per leggersi un buon libro in santa pace nel silenzio della campagna ofantina, oppure arrivano stanchi dopo una pedalata od una corsetta di footing". La stazioncina infatti é anche stata istituita l'anno scorso quale centro benessere culturale in memoria di don Luigi Filannino, vicepresidente del Comitato e propugnatore della Sesta Provincia. A parte le denunzie presentate, il furto delle panchine di pietra é puetroppo solo l'ultimo in ordine di tempo dopo ogni sorta di ruberie compiute da inizio anno nel territorio: dai guard-rail sulla vicina Strada provinciale n. 3 Salinelle (congiungente Canosa a Margherita di Savoia) ad un grande gazebo giallo in metallo montato ad uso turistico nei giardini sempre della stazione di Canne della Battaglia. Nel mirino anche la stazione di Casalonga a pochi chilometri dopo, che viene continuamente saccheggiata come una specie di "miniera" a cielo aperto (ferro, ghisa, marmi, infissi, lastroni) tanto da indurre le Ferrovie dello Stato a rivedere la sua politica di tutela del patrimonio immobiliare messo così a rischio in zone poco frequentate e penlizzate anche dalla ridzione delle corse dei treni regionali. Il "buco" notturno va dalle 21 alle 6 della mattina dopo: con tante ore disponibili per compiere ogni azioni vandalica. Non si tratta più soltanto dei cavi in rame o fili elettrici: tutti i furti messi a segno hanno preso di mira il materiale "prezioso" più facilmente riciclabile sul mercato nero. Prima era solo il metallo, ora anche le pietre: di questo passo, c'é seriamente da preoccuparsi anche per i vicini nuovi scavi archeologici alle spalle della stazioncina di Canne della Battaglia, lasciati sorprendentemente senza alcuna vigilanza né controllo (come denunciato giorni fa sempre del Comitato) dopo aver speso oltre 100.000 euro di fondi comunitari, nonché per le basole e le chianche della Masseria di Canne soprastante la storica fontana medievale di San Ruggiero, lasciata ancora scandalosamente imbrattata nonostante i molteplici appelli lanciati nelle ultime settimane anche su internet e tramite il Fondo per l'ambiente italiano.
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