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05/03/2009.  BARLETTA - SETTANTA ALBERI A RISCHIO NEL QUARTIERE PATALINI.

Torna alla ribalta la vicenda dei 70 alberi in via Pirandello, nel quartiere Patalini. C’è il rischio che vengano tagliati a causa dei lavori di costruzione di una palazzina. A riproporre la questione sono: Angelo Rizzi, portavoce del Comitato cooperative “Lenin-Astra-Divittorio” e Alessandro Zagaria del Network per i Diritti Globali.
«Siamo riusciti dopo una lunga battaglia - denunciano a «Pronto Gazzetta» - a salvare dal rischio di essere abbattuti per far posto ad una nuova colata di cemento. Eravamo tornati sulla questione già alcuni mesi fa quando si sono aperti i lavori per la costruzione del fabbricato in questione». «Oggi - denunciano - questi lavori rischiano di minacciare per l’ennesima volta una parte della zona, che nel 2005 è stata adibita a verde pubblico attrezzato, con la concreta possibilità dell’abbattimento di alcuni alberi». «Nel dicembre scorso - raccontano Rizzi e Zagaria abbiamo avuto un incontro con il dirigente all’urbanistica Gianferrini e con l’assessore Pastore. In quella occasione ci è stata mostrata la planimetria del progetto che vede sull’intera area la realizzazione di un parco pubblico. L’unica questione irrisolta per i rappresentanti istituzionali riguarda l’esecuzione di quel progetto, con l’ipotesi paventata da Gianferrini che possa essere fatto realizzare, attraverso gli oneri di urbanizzazione, dall’impresa che sta costruendo nella zona adiacente».
«Purtroppo - sostengono - a distanza di due mesi niente si è mosso da questo punto di vista, mentre l’impresa che sta edificando rischia di compromettere una parte di quell’ area. Ci potrebbe essere obiettato sia dall’amministrazione che dall’impresa, che se anche alcuni alberi dovessero essere tagliati loro sarebbero pronti a ripiantarne di nuovi. Però è sotto gli occhi di chi vive quel territorio, che l’impresa costruendo nella stessa zona pochi anni fa, non ha mantenuto la promessa di ripiantare nuovi alberi al posto di quelli abbattuti».
«Chiediamo con forza - concludono Rizzi (Comitato “Lenin-Astra-Divittorio) e Zagaria (Network diritti globali) - che si apra un tavolo di discussione per la realizzazione sull’intera area del parco. Vogliamo che i lavori siano cantierizzati nel più breve tempo possibile, salvaguardando quello che è stato creato oltre venti anni fa dai residenti delle cooperative, per cercare di chiudere una vertenza che va avanti da troppo tempo e restituire l’intera area alla collettività».

MICHELE PIAZZOLLA
La Gazzetta del Nord Barese





 

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