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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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13/03/2009.  CANOSA - STRARIPATO L'OFANTO: STATO DI CALAMITA' PER LE COLTIVAZIONI AGRICOLE.


“Il fiume Ofanto da ieri mattina, 8 marzo 2009, è straripato a causa delle abbondanti piogge di questi giorni. La piena che ha distrutto una buona parte dei campi coltivati adiacenti è avvenuta ieri. Oggi però si contano i danni”. Con queste parole l’assessore all’Agricoltura, Nunzio Pinnelli, racconta quali danni i campi hanno subito a causa delle abbondanti piogge di questi giorni. Questa mattina, intere estensioni di terreni, per lo più pescheti, vigneti e coltivazioni di ortaggi, risultano invase d’acqua.

Fortemente a rischio sono i pescheti e di vigneti, di cui si perderebbe non solo il raccolto ma anche le piante stesse, le cui radici potrebbero marcire se la situazione di allagamento dovesse perdurare per giorni. A rischio anche gli ortaggi, di cui si potrebbe perdere raccolto.
“L’immediato intervento dell’Amministrazione comunale di Canosa – ha sottolineato l’assessore Pinnelli - dopo aver effettuato sopralluoghi, ha portato a segnalare la difficile situazione agli organi competenti (Ispettorato Agrario di Bari, Autorità di bacino, Regione Puglia), affinché si possano prendere tempestivamente i provvedimenti necessari, innanzitutto sostenendo economicamente gli agricoltori. Abbiamo chiesto dunque lo stato di calamità, con la speranza che i contadini vengano risarciti dei danneggiamenti. La situazione dell’Ofanto è da anni difficile: infatti il letto del fiume è salito a livello dei terreni circostanti. I terreni confinanti vengono così spesso inondati dalla sua acqua. Da alcuni decenni non è stata effettuata una attenta manutenzione del letto del fiume. Se la situazione non sarà affrontata idoneamente, i contadini continueranno a restare sotto lo schiaffo dello straripamento del fiume, ogni qual volta c’è un eccesso di pioggia”. >>>

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