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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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24/03/2009.  SAN FERDINANDO - "IL MONUMENTO AI CADUTI DEVE RESTARE DOV'E': NON SI PUO' MISTIFICARE LA STORIA".



Non si è fatta attendere la controreplica dell’ex sindaco Carmine Gissi, oggi capogruppo di opposizione dopo che l’assessore ai lavori pubblici, Antonio Acquaviva aveva dettagliatamente spiegato la posizione dell’amministrazione di centrodestra che guida la città da due anni. Gissi rileva la necessità di “esprimere qualche sintetica considerazione essendo stato citato per le mie pregresse responsabilità di sindaco”. Ed osserva: “ Quando si restaura non necessariamente si è costretti a spostare i monumenti. Manomettere i segni del passato è tipico di atteggiamenti caratterizzati da un cattivo rapporto con la storia e la memoria della propria comunità. Nel caso del monumento ai Caduti la vicenda è piuttosto emblematica della supponenza e della faciloneria con cui si guarda alla storia della città. Più volte spostato nel corso degli anni il monumento non riesce a trovare pace. Volerlo riportare nel primitivo sito di Piazza Papa Giovanni Paolo II (ex Piazza Trieste), centro storico della colonia ferdinandea,- dice Gissi - è una vera e propria mistificazione della storia locale per il semplice motivo che quel centro storico non esiste più”.
Quando fu ricostruita la Chiesa Madre dando le spalle al municipio occupando metà del centro storico- aggiunge l’ex sindaco” il monumento venne oggettivamente a trovarsi nel nuovo assetto in posizione marginale sotto il profilo urbanistico ed architettonico. Per questo motivo l’amministrazione - Russo negli anni '60, pensò di spostarlo in Piazza Umberto I, nel nuovo centro della vita cittadina. Che senso ha riportarlo oggi dietro la Chiesa? Come i grembiulini della Gelmini, i nostri amministratori pensano di ritornare ad un improbabile passato che non c'è più”. Sul piano finanziario Gissi si chiede e chiede: “Vale la pena spendere oltre 35 mila euro per spostare il Monumento ai Caduti, mentre tutti i Comuni d’Italia piangono miseria? Tanto costa ai Sanferdinandesi il “moto perpetuo” dei Monumenti cittadini! Una somma analoga fu spesa per lo smantellamento del Monumento al 150° anniversario della città, ora ridotto ad un ammasso di macerie e depositato presso il Centro raccolta rifiuti di via Trinitapoli”.






 

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