«Non è una mostra alla moda e per questo va visitata. È un traino all’arte presente in Puglia e ravviva tutti i quadri del De Nittis». Bisogna partire dalle parole di Fabrizio Vona, sovrintendente ai beni culturali, per fotografare, e lasciarsi impressionare, dalla mostra «Terra e mare. Da De Nittis a Fattori» che ha aperto i battenti ieri nel prezioso Palazzo della Marra, sede della Pinacoteca De Nittis, di Barletta. Ben 90 le opere che rimarranno esposte fino al 2 agosto (giorno della Battaglia di Canne avvenuta il 216 avanti Cristo).
Tra i quadri, dei maggiori paesaggisti del centro e sud Italia, spiccano i barlettani Peppino De Nittis, Geremia Discanno, Raffaele Girondi e di Giovanni Fattori, Francesco Paolo Netti, Francesco Romano, Vincenzo Cabianca, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono.
Il visitatore, osservando la natura interpretata dai pittori, e racchiusa in questa bella mostra, sarà proiettato in una atmosfera e realtà molto particolare. Accostandosi alle vedute marine respirerà la salsedine e ascolterà il suono delle onde, ammirando un geranio potrà inebriarsi del suo profumo, fissando negli occhi un asinello riceverà calma e pacatezza. Il tutto ottimizzato dalla bella musica di sottofondo.
Soddisfatto il sindaco Nicola Maffei: «Barletta si conferma capitale dell’arte e i nostri artisti barlettani sono il fulcro. Elemento distintivo è il fatto che questa mostra la considero una nostra produzione grazie all’impegno dei nostri uffici culturali».
Gli fa eco l’assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli: «Questo evento coniuga la alta qualità delle altre mostre che si sono tenute a Barletta con la specificità dei paesaggi della nostra terra. Crediamo nella cultura».
Il professor Francesco Sabatini, presidente onorario della Accademia della Crusca, che ha visitato mercoledì la mostra, è rimasto affascinato: «Ho rivisto, tra le altre bellezze, la meravigliosa natura della mia regione: l’Abruzzo».
«È molto importante fare delle belle mostre sull’800 italiano per ammirare stili, sfumature e tonalità che lo rendono unico. Questa mostra affronta la sua complessità», ha dichiarato Tulliola Sparagni curatrice con Emanuela Angiuli della mostra. «Questo evento ha un valore aggiunto rappresentato dal riordino delle collezioni artistiche e donazioni di Barletta - aggiunge la Angiuli -. Abbiamo indagato l’idea del paesaggio partendo da De Nittis in un dialogo artistico con le altre grandi correnti del tempo. È un progetto di ricerca per cominciare a ricomporre uno scenario ampio dell’Italia di quel periodo essenzialmente rurale. Per il futuro pensiamo a Francesco Netti». «Una mostra da non perdere. Si dialogherà con pittori di grande qualità», ha dichiarato Santa Scommegna, dirigente del settore culturale.
GIUSEPPE DIMICCOLI
La Gazzetta del Nord Barese
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