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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

10/09/2009.  Erede di Federico II chiede Castel del Monte.


Castel del Monte è in stato di “estremo degrado” e la principessa Yasmin Aprile Von Hohenstaufen, che si proclama discendente diretta di Federico II di Svevia Hohenstaufen, ne chiede in un telegramma la restituzione però a due padroni "sbagliati", Comune di Andria e Regione Puglia, in quanto il maniero patrimonio Unesco è di proprietà del demanio. Il castello federiciano e le sue pertinenze, infatti, furono acquistate dallo Stato italiano nel 1876 al costo di 25 mila lire dal Duca Carafa di Andria. Attualmente la gestione di Castel del Monte è della Soprintendenza ai beni archeologici e attività culturali di Bari.

Nel telegramma inviato al procuratore della Repubblica di Andria (ma la sede della procura è nel vicino comune di Trani) e al sindaco di Andria la nobildonna rivendica il castello quale “patrimonio dinastico reliquario monastico di valenza graalica della santa progenie sicena sveva su cui non vige usucapione”.

La principessa annuncia che il maniero, “decaduto per l’incuria a simbolo di stupore dell’ignominia”, sarà destinato a “onfalos della sapienza, scienza, centro della pace e dialogo tra i popoli nonchè polo di eccellenza ricerca energie alternative e contro il cancro”.

«Non è con me che deve interloquire la principessa ma è comunque evidente che, per quanto demenziale appaia la sua richiesta, è una grande trovata mediatica». Così il sindaco di Andria, Vincenzo Zaccaro, commenta la richiesta della principessa Yasmin Aprile Hohenstaufen di riottenere Castel del Monte in qualità di discendente di Federico II di Svevia che lo fece erigere.

Il primo cittadino ribadisce che la proprietà di quel bene non è comunale bensì dello Stato. In merito alle accuse avanzate dalla principessa di abbandono al degrado del maniero, Zaccaro replica che «non è così; anzi la principessa, se proprio rivuole il castello, si prepari a ripagare lo Stato e la Sovrintendenza di tutto il denaro investito per la manutenzione del monumento che è bene dell'Unesco».




http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=265216&IDCategoria=1

INTERVENTO - ATTENTI PUGLIESI ALLE PRETESE SU CASTEL DEL MONTE: SOTTO SOTTO C'E' BEN ALTRO...

Castel del Monte: sulla notizia delle rivendicazioni, a chi sta commentando consiglierei prudenza perché c'é poco da scherzarci su come mi é capitato di leggere anche da eminenti autorità istituzionali del luogo.
L'avvertimento della principessa (cittadina comunitaria, e quindi possibile beneficiaria di fondi UE...) é infatti per noi del territorio un pesante preallarme. Qualcuno di nobile lignaggio viene a cercare di racimolare non un centesimo di euro, vedi l'immagine del maniero federiciano sulla monetina di Eurolandia, ma ben altri e molto più consistenti denari.
Il degrado denunciato, bufala o verità, spetta solo a noi smentirlo coi fatti. Una domanda che non é provocatoria da queste colonne: ma ce lo siamo dimenticati che proprio la Regione Puglia (storia di questa estate!) ha segato la nostra Provincia e Castel del Monte in prima battuta dagli attrattori turistici? Chi é malato di alzaimer andasse a farsi curare da qualche altra parte!
Dobbiamo stare molto attenti: chi disprezza, compra dice un proverbio mai passato di moda. Alle "bufale" di un certo tipo, noi barlettani ci siamo dovuti abituare, vedi il caso del quadro "Signora napoletana" dove un'altra tedesca, l'amica baresizzata Farese Sperken, nota esperta della nostra pittura impressionista doc, ci ha aiutato ad evitare di prendere un granchio grande così!
E che dire sempre dell'intera collezione De Nittis o della più recente donazione Ricci su cui gli eredi hanno sempre avuto voglia di allungare le mani contro papiri testamentari molto chiari e circostanziati?
Con una battuta al vetriolo, potrei anch'io dire grazie ad eventuali pretese di tunisini eredi del cartaginese Annibale su Canne della Battaglia, o dei pronipoti dei bizantini di quell'altra famosa battaglia dell'anno Mille (Melo da Bari docet)... Più volte ho tenuto a precisare che Canne della Battaglia é l'UNICO SITO STATALE della Provincia di Barletta-Andria-Trani, e che come tale ha tutta la dignità ed il valore intrinseco di competere ad attrarre come calamita storica e paesistica denari su denari: sempre che certi dirigenti del Comune di Barletta sbaglino ancora una volta a preparare le pratiche ed i soldi, vedi il vergognoso esempio del GAL Colli di Canne (dodici milioni di euro!), si perdano in qualche cloaca sotterranea disperdendosi in mare aperto.
In tutto questo pentolone di corsi e ricorsi storici per guadagnarci un piatto di minestra alla mensa dei poveri del turismo europeo, é solo questione di dare NOI più valore alla promozione ed all'uso dei siti storici e culturali per posti di lavoro, nuova occupazione ed investimenti dei privati nel settore pubblico (mai viceversa, ahimé) etc. etc.
Esempio: Puglia Imperiale Turismo, la nostra agenzia che si batte da tempo per tutto ciò, ed ha ocme icona riconosciuta e visibile proprio Federico II di Hoenstaufen, o come anche Raffaele Licinio, docente universitario ironico e graffiante, che ha fatto di Castel del Monte l'oggetto della sua eterna crociata contro le bufale di quattro pataccari senza fissa dimora?

Nino Vinella
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)
Barletta, lunedì 7 settembre 2009





 

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