Una giovane archeologa di origini salinare rilancia l’archeologia di Margherita di Savoia. La neo-ricercatrice si chiama Maria Rosaria Calamita e proviene dall’Università degli Studi di Siena che in collaborazione al Comune ha presentato un progetto per la valorizzazione del patrimonio archeologico di Margherita di Savoia al fine di approfondire e diffondere la conoscenza della ricca storia del paese.
Attraverso un accurato studio dei materiali presenti nella saletta archeologica dislocata presso l’antico Torrione e la visita ai siti più importanti per l’archeologia del territorio, con la produzione di un apparato fotografico inedito, la Calamita sta elaborando la possibilità di inserire all’inter no del percorso di visite anche alcune tappe archeologiche e l’allestimento di un idoneo contenitore museale che ospiti la grande quantità di reperti che hanno fatto la storia di Salapia.
Reperti purtroppo oggi dispersi sul territorio tra musei di altri Comuni e collezioni private. Salapia si estendeva nel territorio compreso fra gli attuali Comuni di Margherita di Savoia e Zapponeta: fu colonia greca prima di passare sotto il dominio prima dei Cartaginesi e poi dei Romani; oggi è quasi completamente sommersa e ciò che di essa resta visibile è il muretto del porto romano in località Torre Pietra e l’antica villa ellenistica di S. Vito.

Cosimo Damiano Damato
La Gazzetta del Nord Barese 24.10.09