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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

05/11/2009.  BARLETTA – L’OFANTO, FIUME VIOLENTATO: ORA LA MINACCIA VIENE ANCHE DALL’EROSIONE DEL LITORALE A “PANTANIELLO”.


Gestione del territorio, sempre più preoccupante l’ero - sione della linea di costa in località «Pantaniello», a ridosso della foce del fiume Ofanto. Sono bastate due mareggiate per cancellare l’arenile per diverse decine di metri.
STRADA A RISCHIO - La furia delle correnti non solo ha disperso la sabbia ma ha anche intaccato la massicciata della vicina strada litoranea.
Il timore è che il processo che ha già distrutto la vecchia arteria per un paio di chilometri (impressionanti a tale proposito le immagini di quel che ne resta!) possa devastare altre aree della litoranea di Ponente. Si tratta di una zona da sempre in attesa di valorizzazione con tanto di progetti (tra gli altri il cosiddetto Piano Ambasz, elaborato dall’architetto argentino e poi rimasto sulla carta) ma che resta pur sempre preda del degrado e dell’incuria.
PROBLEMA DI VECCHIA DATA - Con la stagione invernale alle porte e la possibilità che si registrino diverse altre mareggiate, vi è il fondato timore che un tratto di strada possa essere letteralmente cancellata dal mare.
È, quello dell’erosione, un problema di vecchia data in questa zona. Una zona geologicamente «giovane» in quanto, solo nel corso del secolo scorso (eloquente a tale proposito la foto storica del fortino di «Paraticchio» lambito dalle onde) i detriti alluvionali trasportati in mare dal fiume Ofanto e bloccati dalla barriera rappresentata dal porto hanno colmato l’area presente alla base della scarpata che da Barletta si articola verso la foce del fiume Ofanto creando di fatto la litoranea di Ponente. Ma la dinamica in atto è ben più complessa: si pensi che Torre Ofanto, realizzata quattro secoli fa sulla riva del mare per avvistare eventuali incursioni di turchi e saraceni, adesso si trova a circa un chilometro dal mare.
FENOMENO DA STUDIARE - Adesso vi è il timore che diminuendo la quantità di materiale solido trasportato a mare dall’Ofanto (frenato e depositato nelle diverse dighe presenti nel bacino idrografico del fiume) si possa manifestare in maniera sempre più vistosa una dinamica inversa che cancelli letteralmente ettari ed ettari di terreno. Insomma che il mare si riprenda quel che il fiume Ofanto ha dato nel corso degli ultimi secoli.
Danni considerevoli sono stati già registrati nei pressi della foce del fiume Ofanto dove, in alcuni tratti, la linea di costa è indietreggiata di centinaia di metri. Per salvare il villaggio turistico «La Fiumara» è stata realizzata una sorta di diga ma il resto della costa è stato lentamente e inesorabilmente devastato dalle correnti marine.
Si tratta di una dinamica che va studiata anche perchè in gioco vi è non solo il futuro di questa parte del territorio barlettano ma anche dell’intero comprensorio della bassa valle del fiume Ofanto.
Infatti torna prepotentemente anche un altro tema: quello della gestione del fiume Ofanto. Le due città costiere, Barletta e Margherita di Savoia, sono le più interessate alla gestione dell’intero bacino idrografico (oltre duemilasettecento chilometri quadrati) in quanto molti problemi (primi fra tutti inquinamento delle acque, amministrazione del territorio) si manifestano poi nel tratto della foce. Una porzione di territorio in cui si concentrano considerevoli interessi economici, da quelli turistici a quelli agricoli.

• LA SCHEDA DEL FIUME OFANTO, DOVE NASCE IL DEGRADO

Parco regionale o nazionale, Autorità di Bacino, vincolo idro-geologico, Sito di interesse comunitario, tanti gli strumenti di tutela del territorio esistenti o proposti ma di fatto nel bacino del fiume Ofanto vi sono le radici del degrado.
Numerosi gli enti interessati alla gestione di ben oltre 2700 chilometri quadrati: tre Regioni (Puglia, Basilicata e Campania), quattro Province (Barletta-Andria-Trani, Foggia, Potenza e Avellino) unitamente a svariati comuni.
• IL SINDACO MAFFEI ANNUNCIA INTERVENTI CON BARRIERE FRANGIFLUTTI

Erosione della linea di costa in località «Pantaniello», il Comune sta tentando di arginare nei limiti del possibile il fenomeno.
«Per quel che riguarda la situazione della strada litoranea in località “Pantaniello”, - precisa il sindaco Nicola Maffei - il Comune è prontamente intervenuto collocando la necessaria segnaletica verticale all’indomani dei recenti nubifragi che hanno interessato la zona».
«Presto saranno anche installati dei guard rail e, successivamente, si procederà ad un intervento di rafforzamento della strada e della scogliera - prosegue il primo cittadino - che andrà a completare l’analoga azione di consolidamento costiero già compiuta in corrispondenza della strada “Salinelle”». Questo per quel che riguarda l’emergenza manifestatasi qualche giorno fa per gli interventi di medio e lungo periodo il sindaco Maffei precisa: «Un ampia e completa progettazione definitiva di salvaguardia della zona è stata ultimata per il Comune di Barletta dall’ing. To m a s i c chi o. Prevede la realizzazione di una barriera frangiflutti il cui costo è di circa 5 milioni e 300 mila di euro, da coprire con fondi europei. La richiesta di candidatura al finanziamento è stata già formalizzata nel 2007 dalla locale Amministrazione all’Asses - sorato Regionale ai Lavori Pubblici. Analoga istanza, documentata da schede esplicative, è stata indirizzata all’As - sociazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) in procinto di trattare con il Governo centrale l’assegnazione, per opere medio/piccole, di una parte delle risorse FAS - i Fondi per le Aree Sottoutilizzate - che ammontano complessivamente a 800 milioni di Euro».

• IL PARERE DEL GEOLOGO RUGGIERO MARIA DELLISANTI: NECESSARIO IL RIPASCIMENTO DELLA COSTA

Sul fenomeno in atto registriamo il parere di Ruggiero Maria Dellisanti, geologo.
«Il fenomeno dell’erosione costiera, nel tratto che interessa Barletta dalla foce del fiume Ofanto sino alla diga foranea del molo di ponente è un fenomeno che sta interessando il nostro litorale in modo sempre più marcato - precisa infatti Dellisanti - Le cause sono ascrivibili a due fattori fondamentali: la prima è da imputare alla diminuzione della portata solida dell’Ofanto a causa della creazione, nel suo bacino di otto invasi artificiali che trattengono l’acqua per scopi irrigui ed evitano che il fiume svolga la sua funzione di trasporto del materiale solido, analogo effetto è determinato dalle cementificazione degli argini allo scopo di evitare che il fiume esondando danneggi le coltivazioni ripariali, abusive».
«Un secondo fattore è da imputare ai cambiamenti climatici ed agli eventi meteorologici che sempre più si estremizzano, non piove ma quando piove diluvia. - è sempre il geologo da tempo impegnato sui temi della tutela del territorio e la salvaguardia dell’ambiente - Proprio nel golfo di Manfredonia, a causa dei cambiamenti climatici, al 2050 è previsto un innalzamento compreso tra gli 80 e i 200 centimetri, e che potrebbe sommergere tutto quello che è stato costruito in prossimità della costa, villaggi turistici compresi».
«Uno dei modi è quello di limitare il danno evitando, per esempio insediamenti e strade costruite in prossimità della costa, un secondo modo per arginare la furia del mare, che è bene ricordarlo la si può solo fronteggiare e non eliminare, è quello del ripascimento artificiale cioè ridare al fiume il suo carico di sedimenti solidi in modo tale che il mare possa svolgere la sua funzione di distribuzione dei detriti, evento questo che ha una sua efficacia ma che ha bisogno di continua manutenzione. Infine come terza possibile azione è quello di tutelare maggiormente il tratto dunale della costa e proteggere il fondale con la posidonia, fissatrice di sabbia».

La Rassegna stampa

La Gazzetta del Nord Barese 2.11.2009 in prima pagina

La Gazzetta del Nord Barese 2.1.2009 il paginone






 

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