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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

19/01/2010.  NOTIZIE DAL GOVERNO – NEWSLETTER ANNO XI N. 3 DEL 19 GENNAIO 2010.


In questo numero:

• Piano carceri: quattro pilastri per affrontare l'emergenza

• Bambini stranieri nelle scuole: la direttiva del ministro Gelmini

• Prestito nuovi nati: pubblicato l'elenco delle banche aderenti

• Danni dovuti a vaccinazioni: quando scatta l'indennizzo

• Divieto di fumo nei locali pubblici: bilancio di una legge “storica”

• Patrimonio culturale: l'attività di recupero nel Rapporto 2009

Piano carceri: quattro pilastri per affrontare l'emergenza

Questi i quattro i ''pilastri'' su cui poggia il "Piano carceri", approvato il 13 gennaio 2010 dal Consiglio dei Ministri, per risolvere i problemi di sovraffollamento degli istituti penitenziari italiani: 1) La dichiarazione dello "stato di emergenza nazionale", disposta da un apposito Decreto firmato dal presidente Berlusconi il 13 gennaio sulla base della legge 225/1992, durerà fino al 31 dicembre 2010; al capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, Franco Ionta, saranno dati poteri di Commissario delegato, che potrà procedere in deroga alle ordinarie competenze; il "braccio operativo" sarà la Protezione Civile. Saranno edificati 47 nuovi padiglioni affiancati a strutture carcerarie già esistenti. I finanziamenti sono stati già individuati: 500 milioni di euro stanziati in Finanziaria più altri 100 milioni provenienti dal bilancio della Giustizia. 2) A partire dal 2011 saranno realizzate le altre strutture di edilizia straordinaria (18 nuove carceri di cui 10 "flessibili": probabilmente di prima accoglienza o destinate a detenuti con pene lievi, a cui se ne aggiungeranno altre 8 in aree strategiche anch'esse "flessibili"). 3) Introduzione di misure deflative: le due "norme di accompagnamento" riguardano la possibilità di scontare con i "domiciliari" l'ultimo anno di pena residua, ad eccezione di coloro che sono stati condannati per reati gravi, e la "messa alla prova" delle persone imputabili per reati fino a tre anni, che potranno svolgere lavori di pubblica utilità con conseguente sospensione del processo. 4) Il quarto pilastro prevede l'assunzione di 2000 nuovi agenti per gestire la popolazione detenuta, che ad oggi ammonta a circa 64.800 unità.
Dossier "Piano carceri: quattro pilastri per affrontare l'emergenza"

Bambini stranieri nelle scuole: la direttiva del ministro Gelmini

Il Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha emanato l'8 gennaio scorso una circolare contenente "Indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione di alunni con cittadinanza non Italiana". La circolare mette in evidenza alcune criticità, quali: - l'incidenza di dispersioni, abbandoni e ritardi, che caratterizza l'itinerario scolastico degli alunni provenienti da un contesto migratorio; - la conoscenza della lingua italiana, talora assente o padroneggiata a livelli di competenza notevolmente differenti; - il possesso della "nuova" lingua più come spontaneo registro utile alla "comunicazione" quotidiana che non come strumento per lo studio; - la necessità di prevedere anche percorsi formativi differenziati, soprattutto nelle scuole secondarie di secondo grado; - la presenza di culture diverse all'interno delle comunità straniere e il loro impatto con la cultura italiana. A fronte di tali criticità, per dare risposte tempestive, la circolare, stabilisce che: il numero degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti; il limite del 30% entra in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: è introdotto a partire dal primo anno della scuola dell'infanzia e dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e di II grado; il limite del 30% può essere innalzato, con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri già in possesso delle adeguate competenze linguistiche; il limite del 30% può essere ridotto, sempre con determinazione del Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale, a fronte della presenza di alunni stranieri per i quali risulti una padronanza della lingua italiana non sufficiente ad una compiuta partecipazione all'attività didattica.
Dossier "Integrazione di alunni con cittadinanza non italiana"


Prestito nuovi nati: pubblicato l'elenco delle banche aderenti

Via libera al fondo di garanzia per il prestito ai nuovi nati: è disponibile da oggi l'elenco delle banche aderenti all'iniziativa. Dal 20 gennaio parte la campagna di comunicazione, trasmessa da radio e Tv. Infine, è stato realizzato dalla redazione web di Palazzo Chigi in collaborazione con il Dipartimento Politiche per la famiglia un apposito sito web per informare e guidare i genitori che vogliono usufruire di questa opportunità. L'iniziativa, che prevede un prestito garantito di 5.000 euro a tassi agevolati, che possono richiedere tutte le famiglie che hanno un bambino, nato o adottato negli anni 2009, 2010 e 2011, è diventata operativa con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del regolamento di attuazione e la firma del protocollo d'intesa tra il sottosegretario alle Politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, e l'Abi (Associazione Bancaria Italiana). Successivamente sono state firmate le singole convenzioni con le banche e intermediari finanziari che hanno aderito all'iniziativa. L'adesione da parte delle banche al protocollo d'Intesa è facoltativa e la concessione del prestito sarà valutata autonomamente dagli intermediari finanziari. Sono ammissibili alla garanzia del Fondo le operazioni di finanziamento a favore dei soggetti esercenti la potestà genitoriale di bambini nati o adottati negli anni 2009, 2010 e 2011. Nel caso di potestà o affido condiviso è ammesso un solo prestito. La garanzia del Fondo è concessa nella misura del 50 per cento del finanziamento ed è incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta.
Dossier "Fondo di credito per i nuovi nati"


Danni dovuti a vaccinazioni: quando scatta l'indennizzo

Con decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.9 del 13 gennaio 2010, è stata integrata la normativa relativa ai benefici cui hanno diritto le persone danneggiate dalle vaccinazioni, individuando i criteri necessari alla formazione delle graduatorie necessarie all'applicazione dei benefici stessi. La legge n.210/92 stabilisce che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie (per legge o per ordinanza) di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Ulteriori benefici sono stati introdotti dalla L. n.229/05 (cioè un ulteriore indennizzo pari rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma attribuita dalla Legge n. 210, a seconda della categoria ascritta). Queste, in sintesi, alcune disposizioni del decreto: il Ministero provvede alla corresponsione dell'indennizzo aggiuntivo e dell'assegno una tantum previsti dalla legge n. 229/2005, nonché alla formazione di una graduatoria, sulla base del criterio cronologico di presentazione delle istanze degli aventi titolo, accompagnato dai parametri correttivi della gravità dell'affezione o della difficoltà economica degli aventi titolo e dei loro nuclei familiari. Il parametro della gravità dei danni subiti è stabilito in base alla L. 210/92; quello della difficoltà economica degli aventi titolo o dei loro nuclei familiari è determinato dall'indicatore economico ISEE; indennizzo aggiuntivo e rate dell'assegno una tantum sono stabiliti secondo apposite graduatorie.
Dossier " Vaccini, indennizzo in caso di danni"


Divieto di fumo nei locali pubblici: bilancio di una legge “storica”

Il rapporto sui cinque anni di applicazione della legge che ha introdotto il divieto di fumare nei locali e negli uffici pubblici presenta un bilancio con molte luci e solo qualche ombra. Nel primo anno di vigenza della legge, secondo i dati ISTAT, la percentuale di fumatori è calata di circa due punti (dal 23,8% al 22%), percentuale che si è mantenuta stabile fino al 2009. Solo nel 2009 la percentuale dei fumatori è risalita di un punto, arrivando al 23%. L'incremento ha riguardato sia maschi che femmine, con una prevalenza nei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Come è noto la legge 16 gennaio 2003, n. 3, art. 51, "Tutela della salute dei non fumatori", è entrata in vigore nel gennaio 2005: l'Italia è stato il primo grande paese europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati, compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell'ospitalità. L'attività di monitoraggio sull'applicazione della legge, avviata fin dal 2005 e tuttora in corso, ha evidenziato altri importanti risultati. Nel corso del 2009 le vendite di sigarette si sono ridotte del 2,2%. La diminuzione è pari a circa il 9% in meno rispetto al 2004. Un altro dato positivo riguarda il rispetto della legge: gli italiani si sono dimostrati generalmente favorevoli al provvedimento e consapevoli della sua importanza per la salute pubblica. Su mandato del ministro della Salute, i NAS (Nucleo operativo Anti-sofisticazioni) nel 2009 hanno effettuato 2.551 ispezioni a campione su tutto il territorio nazionale presso diverse tipologie di locali in cui si applica il divieto di fumo, evidenziando il sostanziale rispetto della norma.
Dossier "Rapporto sulla legge antifumo"


Patrimonio culturale: l'attività di recupero nel Rapporto 2009

Presentata il 13 gennaio scorso dal Comando dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale l'attività operativa effettuata nel 2009. Dai dati emerge in particolare una sensibile diminuzione dei furti in generale (- 14,5%), un forte decremento degli scavi clandestini accertati (- 76%), una consistente persistenza del fenomeno della falsificazione (+ 424%), come risulta dall'elevato numero delle persone arrestate per questo reato, un lieve ma significativo aumento dell'attività di contrasto (+ 2%) alle varie tipologie di reati riguardanti il settore dei beni culturali. Nel 2009, analogamente a quanto avvenuto nel 2008, e, comunque, nell'ambito del già indicato trend di riduzione del fenomeno criminoso, le regioni più colpite risultano essere state il Lazio, la Toscana e la Lombardia. In particolare tale generalizzata flessione è particolarmente percepibile in relazione ai furti in danno di privati, con una variazione pari a (- 15,3%) e a quelli in danno di chiese ed istituti religiosi (-11,5%). I privati e i luoghi di culto si confermano, quindi, come gli obiettivi più sensibili alle aggressioni criminali. Continua anche la positiva tendenza alla riduzione dei furti ai danni di istituzioni museali (-29% circa) mentre risulta evidente la preoccupante persistenza di sottrazioni al patrimonio archivistico e librario, che continua a costituire un fenomeno al quale prestare la massima attenzione. Rispetto al 2008, per quanto riguarda il numero degli scavi clandestini accertati (-76%), l'andamento generale ha visto una notevole diminuzione a livello nazionale, con la Sicilia in cima all'elenco degli avvistamenti seguita dal Lazio e dalla Campania. Nel Rapporto viene inoltre citata l'espansione esponenziale del mercato illecito di beni culturali via web. Nel biennio 2008-2009 sono stati 42.403 i beni, di vari tipo e natura, individuati e sequestrati nel corso di operazioni avviate a seguito del monitoraggio dei siti on-line.
Dossier "Patrimonio culturale: l'attività di recupero nel Rapporto 2009"



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