“Villa Bonelli. La storia e le immagini” è il titolo del volume frutto degli studi condotti da studenti e docenti dell’Istituto Professionale di Stato per i Servizi commerciali turistici, sociali e della pubblicità “Nicola Garrone”.

Il testo sarà presentato venerdì 26 alle ore 20,30 presso l’Itaca hotel, litoranea di Levante, nel corso di una serata organizzata dal Lions Club Barletta Host, dal Leo Club e dallo stesso Istituto. Interverranno alla manifestazione: Antonio Ruggiero, presentatore del tema di studio distrettuale Lions; Antonio Francesco Diviccaro, dirigente scolastico dell’Istituto “Garrone”; Antonio Massimo Diviccaro, docente che ha curato la pubblicazione; Luisa Derosa, ricercatrice di Storia dell’Arte medievale presso l’Università di Bari e Giuseppe Dibenedetto, Lions coordinatore del tema di studio distrettuale: “Valorizzare le risorse culturali e naturali del nostro territorio per assicurare un processo di sviluppo equilibrato, sostenibile e fruibile”.

Il libro, edito dalla Rotas e patrocinato dall’amministrazione comunale, è la sintesi del lavoro svolto, portato avanti nell’anno scolastico 2007-2008, all’interno del Programma nazionale scuole aperte: “Conosci e fai conoscere un monumento della tua città”, referente la docente Maria Grazia Tolomeo.

La scelta di Villa Bonelli “come bene sul quale concentrare l’attenzione - spiega il dirigente scolastico del “Gar rone” Antonio Diviccaro – ha avuto una duplice motivazione: da un lato valorizzare un monumento per lungo tempo abbandonato o violato, convinti che ricerca e conoscenza siano alla base della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche; dall’altro saldare un legame con il territorio e con il quartiere in cui la nostra scuola opera, dato che la Villa sorge a poca distanza dalla sede centrale dell’Istituto”.

Il testo si apre con la storia della villa, che risale ad un’epoca compresa tra la fine del ‘700 e la seconda metà dell’800, saldamente intrecciata alle fortune della nobile casata dei Bonelli la cui iscrizione tra il patriziato locale risale all’XI-XII secolo e il cui albero genealogico è riportato nel testo.

Nel puntuale studio dello storico complesso architettonico, particolare attenzione è data anche al giardino, elemento che caratterizza tutta la struttura e che a pieno titolo può considerarsi opera da salvaguardare.

Lo storico barlettano Giuseppe Seccia scrive nel 1850 a proposito dell’edificio e dell’area verde che lo circonda: “Può dirsi essere veramente questa Villa una delizia della nostra patria e farsi una delle prime nelle province delle Puglie”.

L’ingresso monumentale, i viali con fontane e sculture, la serra, l’edificio padronale con i saloni interni, sono ben documentati dal corredo di immagini che completano il volume. Spiccano alcuni scatti d’epoca e i particolari delle splendide decorazioni parietali in stile pompeiano.

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese