www.comitatoprocanne.com

Meteo Puglia










CANNE DELLA BATTAGLIA:
RIPULIAMO DALLO SCEMPIO LA FONTANA DI SAN RUGGIERO
Vai al sito


Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

12/04/2010.  BARLETTA – E’ MORTO A 87 ANNI UNO DEGLI ULTIMI PARTIGIANI, FRANCESCO GAMMAROTA. NOME DI BATTAGLIA “BRANCALEONE”.

“Tutto questo è terribile e non è giusto che accada mai più. Ho vissuto la barbarie del nazismo e dico ai giovani di amare e rispettare la libertà. Io queste cose le ho vissute per davvero. Molti di noi sono morti per la libertà e per la democrazia”.

Sembra quasi di risentirle le parole di Francesco Gammarota, indomito partigiano che aveva scelto come nome di battaglia «Brancaleone» in onore alla sua amata città di Barletta, durante una visita nei vagoni del Treno della Memoria che faceva tappa a Barletta il 1 febbraio del 2006. Volle essere li a parlare ai ragazzi di quello che aveva vissuto sulla sua pelle.

Ieri, all’età di 87 anni - e dopo aver lottato per tutta la vita e più volte rischiato di morire per la democrazia - è morto nella sua città che ha sempre amato e servito anche come consigliere comunale del Partito Comunista Italiano. Quando la politica si faceva per servizio e non per servirsene.

Comandante della brigata Casotti fu tra coloro che effettuarono il servizio d’ordine a Piazzale Loreto a
Milano. Tra il 1944 e il 1945, «Brancaleone», faceva parte di un gruppo di partigiani della Brigata Garibaldi (distaccamento Cairoli, brigata Gramsci) rifugiatasi nel cimitero di Zavattarello, in provincia di Voghera, per sfuggire a un rastrellamento dei Nazi-Fascisti. Una giovane donna, staffetta partigiana, portava viveri e soccorso ai feriti e ai loro compagni. Dopo una decina di giorni, però, fu catturata e torturata per costringerla a rivelare dove portasse il cibo e a chi. Questa eroina, non parlò, salvando così, tra gli altri, la vita di Brancaleone. Gammarota, dopo una serie di difficoltose ricerche, nel 2005, non senza commozione omaggiò Anna Mascherini deponendo sulla sua toma un mazzo di fiori. Petali e spine di libertà.

Per oltre 40 anni operaio della Cementeria di Barletta non si lasciava mai sfuggire l’occasione di propagandare i valori della democrazia, della libertà e della resistenza.

Tra i ricordi più cari raccontava le sue gesta di sabotatore contro i tedeschi, letteralmente prelevava le armi, e i vari encomi solenni ricevuti per quanto fatto a favore della causa della libertà.

Con lui si spegne uno degli ultimi partigiani barlettani viventi.

GIUSEPPE DIMICCOLI
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
Lunedì 12 aprile 2010





 

Stampa l'articolo

 
© Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia. Sede e Presidenza: Via Rizzitelli 62 - 70051 Barletta BT ITALY
Tel: (+39) 0883 532180 - Email: comitatoprocanne@oggiweb.com. Credits: OggiWeb www.oggiweb.com