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16/04/2010.  CANOSA - ARCHEOLOGIA: VISITA ALLA NECROPOLI SOTTO I PALAZZI (ANCHE IN 3D).

La scritta in gesso bianco sulla lavagnetta nera, poggiata a terra, ricorda il giorno in cui la tomba più importante di via San Martino venne alla luce. C’è scritto «Canosa 25-10-88». Ventidue anni dopo, quella stessa cella di via San Martino, nel cantiere «Di Sisto» (il costruttore canosino Tommaso), la «Tomba 2» e tutto l’insieme di quella che si rivelò un’ampia necropoli, si trasformerà in un sito archeologico visitabile.

Lo scavo, «conservato» poi sotto la serie di fabbricati realizzato dopo oltre dieci anni, venne seguito dall’archeologa Marisa Corrente, attuale responsabile della Soprintendenza ai beni archeologici di Puglia.

Cosa ricorda, dottoressa Corrente, di quei giorni e di quella scoperta?
"Era un’area che venne scavata tra l’88 e l’89. Prima siamo intervenuti per l’emergere di alcune tombe a fossa. Poi avvenne lo sfondamento della volta della cella centrale della tomba 2 (vi finì dentro una ruota di escavatore, ndr), e si è capito che si trattava di un’area importante. È stato il mio battesimo”.

Come avete proceduto allo scavo?
"Si è scavata la "Tomba 2": una tomba ricca, con tre celle e il dromos. In tutto, nell’area, abbiamo trovato 14 tombe che vanno dal V al I secolo a.C. La zona era molto frequentata con strutture abitative anche se molti livelli sono stai distrutti. La Tomba 2 è un ipogeo ben chiuso con lastroni e con una serie di sepolture di guerrieri, figure femminili e bambine. Un ipogeo ricco di corredi anche di guerrieri, con cinturoni, lance e cuspidi di giavellotti. Un bel repertorio di figure rosse, dai crateri ai vasi caratteristici di quel periodo, tutto materiale esposto a Santa Scolastica a Bari, poi a Caracas, ed anche a Canosa, a Palazzo Sinesi dove ora si trova".

Ma senza essere esposto..
"Servirebbero molte stanze per tutto il corredo. Del resto quello che rende unica questa scoperta è che si tratta dello scavo più ricco degli ultimi vent’anni.
Oggi l’ipogeo è sotto un palazzo ma diventa visitabile".

Come interpreta questa mediazione tra antico e moderno?
"È merito della Fondazione Archeologica Canosina aver trovato l’accordo con i condomini per renderla, visitabile. L’area è vincolata e e tutelata. L’avremmo potuta bloccare ma così non l’avrebbe mai più vista nessuno. L’ideale sarebbe che Canosa moderna non ci fosse e si camminasse in un grande parco archeologico. Così non può essere ed allora esistono forme di valutazione di questo tipo: qui è sembrata la più appropriata, in altre invece, come nelle vicinanze di via Montanara, non sarà così: resterà parco"

PAOLO PINNELLI
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on the web
Venerdì 16 aprile 2010


Leggi l'articolo pubblicato su La Gazzetta del Nord Barese venerdì 16 aprile 2010.



 

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