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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

22/06/2010.  NOTIZIE DAL GOVERNO – NEWSLETTER ANNO XI N. 24 DEL 22 GIUGNO 2010.

In questo numero:


Aree in crisi, la riforma degli interventi di reindustrializzazione


Conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno


Rapporto Sanità 2009, la spesa del Servizio Sanitario nazionale


Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea


Fonti energetiche rinnovabili, gli obiettivi per il 2020


Relazione dellā??Antitrust 2009, il bilancio del Garante


Aree in crisi, la riforma degli interventi di reindustrializzazione


Lā??introduzione di un metodo di individuazione delle aree in crisi e la definizione delle aree di crisi complesse, la disciplina del procedimento di sottoscrizione dellā??accordo di programma per la loro soluzione e analisi statistiche sugli interventi di reindustrializzazione. Sono questi i punti salienti del decreto per la riforma degli interventi di reindustrializzazione nelle aree in crisi dello scorso 11 giugno, elaborato in attuazione della Legge Sviluppo del luglio 2009. ā??Lā??obiettivo è di assicurare lā??efficacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle aree di crisi, situazioni complesse che hanno un impatto significativo sulla politica industriale nazionaleā?.A supporto della riforma nasce anche Statindustria, unā??apposita sezione del sito del ministero dello Sviluppo economico per il monitoraggio statistico su industria e aree di crisi. Si tratta di un progetto del ministero realizzato in collaborazione con lā??IPI (Istituto per la Promozione Industriale). Statindustria raccoglie e pubblica documenti statistici e mappe territoriali sulle caratteristiche e sullā??andamento del sistema industriale italiano, database aziendali, settoriali e territoriali. In particolare, nella sezione statistiche sono contenute sei banche dati consultabili in formato excel: data base aziende in cigs, database aziende in deroga, database settori, report statistico settoriale, report statistico economico finanziario, report statistico territoriale. Le banche dati si basano su fonti del ministero del Lavoro, Italia lavoro, Uniocamere-Infocamere, Mediobanca, Banca d'Italia e Istat.


Dossier ā??interventi di reindustrializzazioneā?
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/reindustrializzazione/


Conoscenza della lingua italiana per il rilascio del permesso di soggiorno


Per il rilascio del permesso di soggiorno lo straniero dovrà possedere un livello di conoscenza della lingua italiana che consente di comprendere frasi ed espressioni di uso frequente in ambiti correnti. Eā?? quanto prevede il Ministero dellā??Interno con il decreto del 4 giugno scorso, dove sono individuate le modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana il cui superamento consentirà il rilascio del permesso per soggiornanti di lungo periodo. Le disposizioni del decreto entreranno in vigore a partire dal 9 dicembre 2010, non si applicheranno ai figli minori di quattordici anni e agli stranieri affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico. La valutazione del livello di conoscenza della lingua italiana presso la Prefettura del luogo di residenza che, entro sessanta giorni dalla richiesta, convoca lo straniero per la prova. Il test si svolgerà con modalità informatiche o ā?? a richiesta dello straniero ā?? tradizionali (prove scritte); il richiedente dovrà conseguire almeno lā??ottanta per cento del punteggio complessivo. Ai fini del rilascio del permesso di soggiorno CE, le Questure verificheranno la sussistenza del livello di conoscenza della lingua italiana attraverso il riscontro dellā??esito positivo del test riportato nel sistema informativo del Dipartimento per le libertà civili e lā??immigrazione del Ministero dellā??interno ovvero, nei casi di esonero dal test, attraverso il riscontro della relativa documentazione.


Dossier ā??Svolgimento del test di conoscenza della lingua italianaā?
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/test_lingua_italiana/


Rapporto Sanità 2009, la spesa del Servizio Sanitario nazionale


Presentato il 15 Giugno 2010 alla presenza del Ministro della Salute Fazio il Rapporto Sanità 2009 presso Palazzo Marini- Camera dei deputati. Il documento raccoglie i dati sulle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale per lā??anno 2009, distinguendo le spese di Regioni, Province autonome e gli altri enti del Servizio finanziati direttamente dallo Stato. Il quadro complessivo del Rapporto delinea la presenza di criticità e di diseconomie ma al contempo registra un finanziamento della sanità non solo in linea con la spesa degli altri paesi europei ma con dati percentuali in crescita rispetto al resto dellā??Unione che presenta invece un trend di decremento. Le risorse destinate al finanziamento del SSN per lā??anno 2009, non considerando i ricavi della gestione straordinaria e quelli per lā??intramoenia, che sono stati considerati come saldo nel livello di spesa , ammontano complessivamente a 106,409 miliardi di euro, di cui 105,804 miliardi di euro riferiti alle regioni e alle province autonome e 0,606 miliardi di euro riferiti ad altri enti del SSN finanziati direttamente dallo Stato.
Il rapporto tra finanziamento complessivo del SSN e PIL si attesta al 7,0 %, valore superiore rispetto alla media degli anni precedenti. Lā??incremento percentuale del finanziamento complessivo del SSN a livello nazionale e regionale rispetto al 2008, è del 2,6 %, mentre il finanziamento medio pro-capite nazionale è di 1.772 euro, di cui 1.762 euro riferiti alle regioni e alle province autonome. A livello territoriale, con riferimento ai ricavi integrali del SSN, si assiste ad una ampia differenziazione dei valori pro-capite, passando da un minimo di 1.684 euro in Sicilia ad un massimo di 2.251 euro nella P.A. di Bolzano.


Dossier ā??Rapporto Sanità 2009, la spesa del Servizio Sanitario nazionale
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/rapporto_sanitario_2010/index.html


Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea


E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'11 giugno 2010, la legge che ratifica e dà esecuzione alla dichiarazione di intenti e al trattato tra Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna per la creazione di Eurogendfor, la forza di gendarmeria europea. Eurogendfor testimonia la cooperazione tra cinque Paesi europei determinati a contribuire allo sviluppo della Politica Europea di Sicurezza e Difesa attraverso l'istituzione di una struttura multinazionale in grado di affrontare le situazioni di crisi con gli strumenti più adatti ai diversi scenari. Modellata sui gendarmes francesi e sulle Unità Specializzate Multinazionali (M.S.U.) dei Carabinieri, la proposta di costituire una Gendarmeria europea è stata presentata ad ottobre 2003, in occasione della riunione informale di Roma dei Ministri della Difesa dell'Unione Europea. Eurogendfor può essere impiegata , per l'intero spettro delle operazioni di pace, con compiti di polizia militare, di coordinamento e cooperazione con unità di polizia locali o internazionali, di collaborazione con agenzie civili internazionali, nell'ambito delle iniziative della comunità internazionale per missioni di prevenzione, stabilizzazione e ricostruzione delle strutture statuali nelle aree di crisi. L'Italia fornisce all'Eurogendfor il maggior contributo di uomini. La Forza è in particolare formata da una componente operativa, da una specializzata nella lotta contro il crimine e da una di supporto logistico. L'Eurogendfor può disporre di ottocento uomini entro trenta giorni dall'inizio dell'esigenza, e di altri duemilatrecento come secondo approntamento di riserva. Il comando è assegnato a rotazione a ciascuno dei Paesi che la alimentano. A partire dal 1° gennaio 2010 l'Italia, subentrando alla Francia.


Dossier ā??Eurogendfor, la forza di gendarmeria europeaā?
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/gendarmeria_europea/


Fonti energetiche rinnovabili, gli obiettivi per il 2020


Entro il 2020 lā??utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili dovrà coprire il 17% dei consumi energetici nazionali, in linea con le indicazioni della direttiva europea: questo lā??obiettivo che emerge dal Piano di azione nazionale per le energie rinnovabili elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico. La direttiva dellā??Unione stabilisce infatti un quadro comune per la promozione dellā??energia da fonti rinnovabili e fissa obiettivi nazionali obbligatori; in base allā??art. 4, ogni Stato membro è tenuto a fissare i propri obiettivi adottando un piano di azione da trasmettere alla Commissione Europea entro il 30 giugno 2010. Da tempo l'Italia ha posto lo sviluppo delle fonti rinnovabili tra le priorità della sua politica energetica, insieme alla promozione dell'efficienza energetica, avendo come obiettivi la promozione di filiere tecnologiche innovative, la riduzione dei costi dell'energia per cittadini e imprese, lo sviluppo sostenibile. Nel dettaglio, il Piano prevede che le energie rinnovabili dovranno coprire il 6,38% dei consumi legati ai trasporti, il 28,97% dei consumi nel comparto elettrico e il 15% nellā??ambito del riscaldamento e raffreddamento. Le misure ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi sono di vario tipo: economiche, di supporto, di cooperazione internazionale. Il Piano prevede, inoltre, di intervenire sul quadro esistente dei meccanismi di incentivazione, come i certificati verdi, il conto energia, lā??agevolazione fiscale per gli edifici, lā??obbligo della quota di biocarburanti, per incrementare la quota di energia prodotta rendendo più efficienti gli strumenti di sostegno.


Dossier ā??Fonti energetiche rinnovabili, gli obiettivi per il 2020ā?
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/energie_rinnovabili/


Relazione dellā??Antitrust 2009, il bilancio del Garante


Presentati nel Rapporto Antitrust 2009 il bilancio della ventennale attività del Garante della Concorrenza e del Mercato e le novità legislative introdotte. In particolare, il Rapporto segnala lā??introduzione nellā??ordinamento nazionale, nel luglio del 2009, della ā??Legge annuale per il mercato e la concorrenzaā?, che testimonia la sensibilità del legislatore nazionale verso le politiche di promozione della concorrenza. In base a questa norma, il Governo dovrà annualmente tradurre in iniziative legislative le indicazioni formulate dallā??Autorità nelle proprie segnalazioni, indicando i casi in cui queste non verranno seguite; nel successivo dibattito parlamentare le ragioni della concorrenza assumeranno un ruolo centrale. In questi ventā??anni il sistema economico nazionale ha conosciuto indubbiamente grandi progressi sotto il profilo della tutela e della promozione della concorrenza. Molti mercati sono stati aperti alla libera iniziativa privata, anche su impulso del legislatore comunitario, e le conseguenti dinamiche concorrenziali hanno prodotto effetti benefici, a diretto vantaggio dei consumatori, delle imprese e del sistema economico nel suo complesso. A partire dalla sua istituzione, avvenuta con la legge n. 287 del 10 ottobre 1990, lā??Autorità ha dato un importante contributo a tale evoluzione attraverso la propria attività di tutela della concorrenza e, in seguito, anche grazie a quella di tutela del consumatore, ha sostenuto e garantito con rigore lā??applicazione in Italia dei princìpi della concorrenza e le ragioni dei consumatori.


Dossier ā??Relazione sull'attività svolta nel 2009 dall'Antitrustā?
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/relazione_antitrust_2009/






 

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