Una calda serata domenicale ed un folto pubblico ha accolto la cerimonia di gala del «Premio Diomede».

Sul sagrato della Cattedrale di San Sabino, intervistati dal giornalista della «Gazzetta del Mezzogiorno», Paolo Pinnelli, tra i fondatori della storica manifestazione, si sono avvicendati i vincitori della XI edizione, selezionati dal «Comitato premio Diomede», presieduto da Angela Valentino.

«Il premio è un riconoscimento a quei cittadini canosini e pugliesi che si sono distinti per la loro opera meritoria in campo economico, scientifico, artistico e culturale» ha detto Valentino.

Sul palco, la «Ensamble connection», guidata dall’ef fervescente maestro Mimmo Mazzilli ha accompagnato ogni ospite. A partire dalla signora Anita, che ha ricevuto dalle mani del sindaco Francesco Ventola, il premio «Alla memoria» assegnato al padre, Gaetano Maddalena, autore di pubblicazioni sulla storia locale ma anche primo direttore del museo civico.

E la prima parte della serata ha vissuto sull’onda «archeologica».

Un siparietto simpatico ha consegnato la consegna del premio Canusium (personaggio canosino), a Michele Fontana. Il farmacista ha ricordato il suo passato di primo presidente del Canosa Calcio, negli anni ‘50, e della Cedifarme, prima di raccontare come «fu proprio a Bari, durante la mostra “Principi, imperatori e vescovi”, in seguito ad un incontro-intervista con il giornalista Pinnelli - ha detto Fontana, rivolgendosi al conduttore della serata - che è scattata quella “scintilla” che ci ha portato a dar vita alla Fondazione archeologica insieme ad un manipolo di “pazzi”, come venivamo definiti in quegli anni».

La «definizione» e l’argomento ha portato, a sorpresa, sul palco anche il terzo dei premiati, Giuseppe Andreassi, all’epoca sovrintendente ai Beni archeologici, destinatario del premio «Aufidus» (personaggio pugliese).

Nel simpatico siparietto che ne è scaturito, sono venuti fuori retroscena inediti e curiosi di quegli anni in cui la Fondazione «muoveva i primi passi e otteneva quelle conquiste che oggi rendono Canosa polo archeologico indiscusso» come ha sottolineato Andreassi.

Ad aprire la sezione «premi speciali», è stato Savino Losmargiasso, autore e compositore di poesie in vernacolo, che ha raccontato, con i suoi versi, la Canosa di un tempo.

La struggente poesia «L’emigrante», già premiata in un concorso regionale, ha virtualmente segnato il «via» alle storie dei personaggi degli altri «premi speciali»: dal medico Vincenzo Lionetti, giovanissimo ricercatore fisiologo, a Leonardo Matarrese, imprenditore di spicco del settore elettronico (presidente di Shinelco).

L’imprenditore, presidente di una fondazione dedicata al padre Giuseppe, ha annunciato di voler «finanziare il recupero di un antichissimo affresco dell’XI secolo, ritrovato in cattedrale».

La chiusura è toccata ad Antonio Damato, l’arbitro internazionale di Barletta, che ha raccontato la sua carriera, ma anche le difficoltà ed i sacrifici degli “arbitri”, svelando che sarà impiegato in Europa League» e ammettendo di essere «favorevole a sistemi elettronici che aiutino ad individuare gol-fantasma».

Assegnate anche quattro borse di studio, a tesi su beni culturali archeologici e marketing turistico, concessi da due «premiati» del 2009: il cardiologo Sabino Scardi e Giovanni Pomarico (di Megamark).

La musica della «Ensamble connection» ha suggellato e concluso una serata tutta da incorniciare.

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
Martedì 6 luglio 2010