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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

13/07/2010.  BARLETTA - "VA POTENZIATO IL PORTO DI BARLETTA" DICE IL CONSIGLIERE REGIONALE FILIPPO CARACCIOLO (PD).

Una nota del consigliere regionale PD, Filippo Caracciolo.

“Dal 2007 i porti di Barletta, Bari e Monopoli costituiscono l’Autorità portuale del Levante.

Questi scali godono di una posizione strategica di crocevia per i traffici che attraversano il vecchio Continente, lungo gli assi di trasporto paneuropei (Corridoio V Lisbona-Kiev e Corridoio I Berlino-Palermo, inseriti nelle reti TEN) e le direttrici delle autostrade del mare che percorrono il Mediterraneo, collegando l'oceano Atlantico all'oceano Indiano e al mar Nero.

Tale collocazione rappresenta un'importante opportunità che i porti di Barletta, Bari e Monopoli possono sfruttare per acquisire sempre maggior peso nel network dei trasporti internazionali ed europei, presentandosi come nodo strategico dello sviluppato sistema logistico del basso Adriatico.

In questo contesto deve svolgere un ruolo importante l'Autorità portuale del Levante che deve definire le linee di sviluppo delle attività portuali delle città di Barletta – Bari – Monopoli, nel rispetto dell'ambiente e del tessuto socio-economico nel quale i porti sono inseriti.

L'Autorità portuale del Levante per avvicinare il settore produttivo alle aree portuali deve: migliorare l'accessibilità nautica, adeguare e ristrutturare gli accosti, ampliare gli accosti, riorganizzare le aree e le infrastrutture portuali, promuovere e sviluppare le SSS e le MoS (autostrade del Mare), sviluppare il servizio ferroviario di collegamento, migliorare l'accessibilità stradale, supportare lo sviluppo della logistica e del trasporto combinato, attuare politiche indirizzate all'aumento della sicurezza (Safety and Security) in porto, ed ascoltare, infine, con più attenzione, i suggerimenti che provengono anche dal settore non profit che opera a difesa della cultura marinara.

Per questo, mi auspico, da parte dell’Autorità portuale del Levante, maggiore attenzione per il porto di Barletta, che per diventare una ‘risorsa’ economica, sociale, e ambientale per la città e per l’intero territorio provinciale, necessita di lavori urgenti capaci di liberare il porto dal fenomeno dell’insabbiamento, e che permetta finalmente un dragaggio all’interno della stessa area portuale che porti i fondali dagli attuali mt 6,60 (nelle condizioni migliori) almeno tra i 10 e i 14 mt, considerato che, nel traffico mercantile, il 75% delle navi portacontainer in costruzione è tarato per trasportare 25.000 tonnellate di merci, quindi, bisogna prevedere fondali marini profondi almeno 14 metri per poter consentire loro di attraccare nei porti.

Il dragaggio, e quindi, il potenziamento del porto di Barletta, assume una rilevanza strategica per mantenere e sviluppare gli scambi commerciali, non dimenticando, infine, che lo stesso porto può e deve diventare volano per l’economia della città di Barletta e dell’intera Sesta Provincia”.

“I porti di Barletta, Bari e Monopoli (oggi insieme nell’Autorità portuale del Levante) devono entrare nella connessione dei porti con le reti transeuropee di trasporto TEN-T.

Recentemente, su incarico della Commissione Europea (Direzione generale della Mobilità – DG Move), è stato redatto un rapporto realizzato dal NEA (Istituto indipendente di ricerca internazionale del gruppo Panteia), dall’Università di Leeds, dall’Istituto Significance e dal Consorzio di DG Move – TNO, che ha individuato la cartina ideale della portualità europea ossia il collegamento di quaranta scali portuali direttamente collegati alle reti Ten.

Si ricorda, che le reti di trasporto trans-europee (in acronimo TEN-T, dall'inglese Trans-European Networks-Transport) sono state delineate dall'Unione europea, e comprendono: la rete stradale trans-europea; la rete ferroviaria trans-europea; la rete fluviale trans-europea e porti per la navigazione interna; la rete di porti marittimi trans-europea; la rete marittima trans-europea (detta anche ‘autostrade del mare’); la rete aeroportuale trans-europea; la rete combinata di trasporto trans-europea; ect.

Con il collegamento dei porti alle reti TEN-T si avrà il beneficio di unire e collegare le attività di scambio portuali con l’intera gamma dei trasporti (ferrovia, strada, fiumi, aeroporti) presenti nell’Unione Europea.

Nel rapporto citato c’è un’articolata descrizione del settore marittimo portuale riferito ai dati dei principali porti europei, con ipotesi di sviluppo delle Reti lungo le diverse direttrici del continente.

Da questo rapporto emerge, altresì, che in Italia abbiamo tre eccellenze: l’alto Tirreno con Genova e La Spezia, l’alto Adriatico con Venezia, Trieste e Ravenna, e il Sud del Paese con la sfida tra Gioia Tauro, Taranto, Brindisi e Bari.

Ebbene, il Porto di Bari, insieme ai Porti di Barletta e Monopoli (oggi uniti nell’Autorità portuale del Levante) devono elaborare un modello e progetto ‘a rete’ capace di trasformare le loro banchine nel terminale finale delle reti internazionali di trasporto attraverso efficienti sistemi di connessione, solo così i porti di Barletta, Bari e Monopoli potranno aspirare di entrare a far parte nel sistema di rete europeo TEN-T.

I porti di Barletta – Bari – Monopoli integrandosi possono anche ampliare l’offerta per le grandi compagnie del settore portuale, così da diventare il punto di riferimento del Basso Adriatico (come, ad esempio, Venezia – insieme ai porti di Trieste e Ravenna - lo è per l’Alto Adriatico).






 

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