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03/08/2010.  ANDRIA - BOSCO SICURO: PREVENZIONE E INFORMAZIONE CONTRO GLI INCENDI.

Legambiente Puglia ha assegnato ad Andria la prestigiosa bandiera “Bosco Sicuro”. Vediamo come e perché.

Il responsabile di Legambiente Andria, Riccardo Larosa, ha ricordato i dati che sono stati forniti proprio dall’associazione ambientalista: «Gli incendi che riguardano i boschi diminuiscono, ma fanno ancora paura, soprattutto al Sud e sulle isole dove il fenomeno non sembra diminuire. Certo, anche nel 2009 il numero dei roghi in Italia è calato, passando dai 6.479 del 2008 ai 5.422, il numero più basso degli ultimi 18 anni, il 20% in meno rispetto al 2008. Ma sebbene il numero d’incendi si sia ridotto, nell’ultimo biennio la superficie totale percorsa dalle fiamme è aumentata passando dai 65.393 ettari del 2008 ai 73.360 del 2009».

L’osservatorio di Legambiente ha fatto notare che sono Sardegna, Sicilia, Calabria e Campania le regioni più martoriate dal fuoco. E, altro dato interessante, l’emergenza incendi nel 2009 ha coinvolto il 16% dei comuni italiani, a fronte del 19% registrato nell’anno precedente.

Larosa ha ricordato che «Sostanzialmente a dieci anni dall’emanazione della legge quadro 353/2000, ben il 70% delle amministrazioni comunali svolge complessivamente un lavoro positivo di mitigazione del rischio incendi boschivi, dimostrando una sempre più crescente sensibilità e attenzione verso la tutela dei boschi e delle aree forestali. Il catasto delle aree percorse dal fuoco è istituito, infatti, nell’86% dei comuni colpiti da incendi nell’ultimo biennio, anche se soltanto il 56% lo ha aggiornato nell’ultimo anno. Il 65% dei comuni si è dotato del piano di emergenza comunale per gli incendi e, comunque, solo il 7% risulta applicare pienamente la legge quadro in materia di incendi boschivi».

La buona notizia è che si moltiplicano le realtà che si distinguono per l’ottimo lavoro svolto nel ridurre il rischio incendi boschivi. Infatti, sono venti i comuni che ottengono quest’anno hanno ottenuto le bandiere “Bosco Sicuro”.

L’indagine “Ecosistema Incendi 2010” di Legambiente si è concentrata sulla rilevazione di parametri che indicano lo stato di attuazione della legge 353/2000 e le azioni attivate dalle amministrazioni comunali per arginare la piaga degli incendi boschivi.

E cioè: campagne di informazione per la popolazione, sistemi di avvistamento dei focolai e presidio del territorio, perimetrazioni delle aree percorse dal fuoco e approvazione e aggiornamento del relativo catasto, esistenza di piani comunali di emergenza per gli incendi di interfaccia, infine rapporto e collaborazione con il volontariato di protezione civile.

Il rapporto 2009 di Legambiente fa emergere che Bari è la provincia più colpita con 79 incendi e 2.799 ettari bruciati seguita da Foggia con 70 incendi. I comuni dove sono andati in fumo più ettari di territorio nel biennio 2008/2009 sono Gravina (Bari) e Andria (Barletta-Andria-Trani) rispettivamente con 1.201 e 1.000 ettari. Sono stati 75 i comuni interessati da incendi boschivi, un terzo in meno rispetto al 2008. Il 53% dei comuni ha realizzato campagne informative e il 43% ha svolto attività di avvistamento e prevenzioni incendi.

«In Puglia – ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - continua a crescere l’attenzione e l’azione delle amministrazioni comunali per difendere il proprio patrimonio forestale. Lo testimoniano la diminuzione degli incendi, del numero dei comuni colpiti, il buon lavoro di mitigazione del rischio incendi svolto dai comuni e l’assegnazione di ben 8 Bandiere Bosco Sicuro».

A tal proposito l’indagine di Legambiente sottolinea che l’83% dei comuni pugliesi svolge un buon lavoro di mitigazione e riduzione del rischio incendi boschivi e fra questi 8 hanno ottenuto la bandiera “Bosco Sicuro” per la piena applicazione della legge quadro 353/2000: Alberobello, Andria, Bari, Corato, Melendugno, Nardò, Pietra Montecorvino e Putignano.

Andria, dunque, è una delle città che in Puglia si è più distinta proprio sul fronte della riduzione degli incendi boschivi gra zie ad efficaci campagne di informazione per i cittadini, a sistemi di avvistamento dei focolai, perimetrazioni delle aree percorse dal fuoco, aggiornamento analitico di quanto avviene (anche iun relazione allo specifico catasto), piani comunali di emergenza, rapporto-collaborazione con il volontariato di protezione civile (anche se i volontari in più occasioni hanno chiesto un potenziamento di risorse, mezzi e uomini).

«Gli interventi sono positivi, ma i roghi sono ancora numerosi. – ha aggiunto Fabiano Amati, assessore alla Protezione civile della Regione Puglia – Il mio è un appello destinato ai cittadini pugliesi, affinchè denuncino alle autorità fatti e circostanze sospette, oltre che gli incendiari, anche in forma anonima. È un accordo morale per reprimere il fenomeno e non vanificare il lavoro e gli sforzi dei volontari della Protezione civile».

È intervenuto anche Luigi Perrone, presidente Anci/associazione nazionale comuni italiani Puglia: «Mi congratulocon i Comuni che si sono distinti nelle attività di prevenzione incendi. L'Anci Puglia si attiverà per sensibilizzare tutte le amministrazioni comunali per una maggiore attenzione in materia di Protezione civile, ma occorrono più risorse da destinare al bilancio e un maggiore contributo della Regione, per essere pronti e sempre più tempestivi a rispondere alle emergenze».

La conclusione di Tarantini e Larosa: «La lotta agli incendi richiede un grande impegno da realizzare durante tutto l’an - no e le amministrazioni comunali in questa battaglia hanno un ruolo fondamentale, strategico e insostituibile. Inoltre, per salvaguardare il patrimonio boschivo servono finanziamenti e i continui tagli agli enti locali, protagonisti nelle attività di prevenzione e di primo intervento da terra sui roghi, di sicuro non aiutano a svolgere questo compito».

Ad Andria, intanto, sventola la bandiera di “Bosco Sicuro”.

MICHELE PALUMBO

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese


Leggi l'articolo pubblicato su La Gazzetta del Nord Barese Martedì 3 agosto 2010.



 

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