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29/12/2005.  Barletta - I pannelli in bronzo fusi per fare cannoni.

«Monumento a metà da oltre sessant'anni è ora di restaurarlo»

Nelle vesti di studiosi di storia locale, in collaborazione con altri numerosi cittadini, ci stiamo interessando, affinché vengano ripristinati i pannelli in bronzo apposti sul Monumento ai Caduti della Guerra 1915/18 a Barletta. Ad evidenziare la volontà popolare che volle fermamente la sua erezione, è opportuno qui ricordare la sua storia.

Nel 1920, sentendone la doverosa necessità, fu costituito un comitato, presieduto dal generale Francesco Torre. Con il contributo di detto comitato, con il ricavato di varie iniziative, con l'offerta di vari istituti bancari, fu raccolta una discreta somma. All'epoca, il commissario prefettizio al Comune di Barletta, dottor Giacinto Perrone, con atto del 1921, stanziò nel bilancio del 1922, la somma di L. 15.000, quale contributo per l'erigendo monumento. Detta somma fu elevata, nel 1923, a L. 60.000, erogabile in ragione di L. 10.000 annue. Prima progettato dallo scultore Giulio Cozzoli di Molfetta, fu poi realizzato nel 1928, dalla fonderia Chiurazzi di Napoli, su progetto dello scultore Ferrara, della stessa città.

Per la sua costruzione, furono acquistati 55 quintali di marmo grezzo. Su due blocchi degradanti verso l'alto, si ergevano a sbalzo, in bronzo, figure di martiri, nell'atto del supremo sacrificio. Su di essi, una stele si elevava verso l'alto, che a tutt'oggi, è rimasta intatta. Il 18 marzo 1929, alla presenza della intera cittadinanza plaudente e commossa, tra tripudio generale, fu inaugurato. Scoppiato il secondo conflitto mondiale, nel gennaio del 1943, venute a mancare le materie prime per il prosieguo della guerra, disposizioni governative, imposero la rimozione delle sculture in questione, affinché fossero fuse per ricavarne materiale bellico. Le sculture divennero così cannoni. A tutt'oggi, a distanza di sessantadue anni da quell'infausto evento, sembra che il tempo si sia fermato.

A differenza di qualsiasi altra città d'Italia, tutto è rimasto come quei giorni bui, dimenticato persino da chi, benché preposto al ripristino dei beni storici, è stato in tutt'altre faccende affaccendato. Nessuno, in tutto questo tempo, ha pensato di ripristinare il monumento così come era stato progettato e costruito. L'infinita tristezza che scaturisce da questa penosa storia, ci spinge, a breve, a proseguirne il racconto, alla luce dei nostri giorni. Sempre con l'augurio che qualcuno, alla fine, decida di riportare a Barletta quel pezzo di storia che le manca da oltre sessant'anni.

Giuseppe Doronzo

(Studioso di Storia locale e Socio Fondatore del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia)

Geremia Stella

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 29/12/2005


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