“L’approvazione delle nuove norme regionali in materia di impianti eolici e fotovoltaici costituisce solo il primo passo verso una rigorosa regolamentazione del settore, ma trascura un dato che non può essere sottovalutato: la possibile penetrazione di capitali illeciti all’interno di un settore in forte espansione e che movimenta enormi risorse finanziarie “.

A dichiararlo è consigliere regionale dell’Udc, Euprepio Curto, che già nel corso dell’intervento tenuto nella scorsa seduta del Consiglio regionale aveva lanciato l’allarme sulle possibili infiltrazioni della criminalità organizzata nel grande business delle energie solari.

“L’Udc – ha proseguito Curto – cercherà di porre rimedio ad una sicura lacuna delle nuove norme attraverso un disegno di legge che prevederà l’istituzione dell’anagrafe degli impianti eolici e fotovoltaici “.

“Questa – ha specificato l’esponente politico Udc – conterrà alcuni dati essenziali per gli opportuni controlli e verifiche che non solo precederanno, ma seguiranno le vicende dell’impianto anche nei dieci – quindici anni successivi alla loro realizzazione: individuazione dell’impianto e delle sue caratteristiche; ammontare delle risorse finanziarie utilizzate; circuito da cui derivano tali risorse (proprio, bancario, ecc.); generalità dei soggetti richiedenti (e non) le relative autorizzazioni, con obbligo, pena la decadenza autorizzativa o concessoria, di comunicare qualsiasi variazione nell’assetto proprietario e gestionale”.

“L’anagrafe degli impianti eolici e fotovoltaici – ha incalzato Curto – dovrà essere istituita possibilmente presso le Prefetture provinciali, sotto il coordinamento della Prefettura di Bari. Ma ove ciò non dovesse essere praticabile, l’anagrafe potrà essere istituita presso la Regione Puglia sotto il diretto controllo di un funzionario incaricato dal presidente della Giunta regionale”.

“Non si tratta – ha concluso Curto - di un inutile orpello a carico dei soggetti investitori. Ma, al contrario, costituisce un sistema efficace per distinguere l’economia pulita da quella grigia, che proprio in assenza di controlli, quasi sempre prevale sfociando in economia illegale”.