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Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

12/03/2011.  BARI - "COMUNICARE IN SICUREZZA", I RISULTATI DEL CONVEGNO DEL CORECOM.

Internet è uno strumento straordinario ma può essere anche straordinariamente pericoloso, in particolare per i giovani e i giovanissimi, le Istituzioni devono lavorare insieme per costruire un sistema, per rendere la rete meno precaria e più libera e sicura.

Sono le conclusioni del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna al convegno “Comunicare in sicurezza”, appuntamento nazionale di riflessione organizzato a Bari dal Corecom Puglia.

“Nella rete – ha detto - c’è una regia occulta che lavora a danno dei più deboli e i ragazzi sono in condizione di debolezza oggettiva, perché non garantiti dagli anticorpi dell’esperienza”.

Ormai si diventa utenti di mezzi informatici fin da tenera età. Prevenire le frodi in agguato nel web, tutelare le vittime potenziali e quelle reali è un problema dei tutori della legge, degli istituti, degli operatori della telecomunicazione, degli organismi di garanzia, ma c’è anche una “gracilità normativa” che sollecita l’attenzione dei legislatori e dei pubblici amministratori.

“Dobbiamo intervenire e farlo tutti insieme”, con la collaborazione delle scuole e degli insegnanti e a loro sostegno. Un’azione corale a salvaguardia dei ragazzi. È importante guidatli ad un approccio prudente con Internet, che va usato con delicatezza, con diligenza, per ricavarne i contributi eccezionali che può fornire, come nuova frontiera della comunicazione, evitando però le tante trappole in agguato online.

Il presidente ha sottolineato la validità del manuale di autodifesa dell’utente telematico realizzato a cura del Corecom.

Un lavoro di gruppo, coordinato da Mimmo Giotta, direttore della struttura che fa capo proprio al Consiglio regionale L’impegno, ha assicurato Introna, è di valorizzare il lavoro già compiuto, adottando i necessari aggiornamenti per cercare di aprire e mantenere un dialogo con scuole, famiglie e istituzioni sociali.

Nel corso della sessione pomeridiana dei lavori, dedicata al tema libertà e sicurezza, il vicepresidente Security Risk di Telecom, Roberto Masotti, ha segnalato nuove tecniche di frode estese al traffico dati attraverso i cellulari.

Il preside della facoltà barese di Scienze della comunicazione, Giuseppe Elia, ha parlato di “subappalto della memoria individuale”, completamente affidata agli aggeggi informatici.

Per il segretario generale del Garante per la protezione dei dati personali, Daniele De Paoli la “realtà tecnologica nella quale siamo immersi avvicina allo zero la tutela dei dati personali, che poi sono qualunque cosa in grado di identificare una persona o di renderla identificabile.

Ciò non toglie che l’Ufficio del Garante metta in campo ogni sforzo per tutelare la riservatezza, la privacy dei singoli. Ci sono leggi, ci sono direttive, sarebbe utile, ha suggerito, un aggiornamento del disciplinare sulla conservazione delle banche dati.

Il presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino, ha ricordato che la libertà è una materia “complicata” e la stampa dovrebbe “provare ad affrontarla con un rispetto sistematico: il dovere dell’informazione è fornire un’informazione etica”. (fel)

“Comunicare in sicurezza”, convegno Corecom (secondo lancio)

E di sicurezza dell’individuo, dello stato e della collettività ha parlato il procuratore del Tribunale di Bari Antonio Laudati nel suo intervento, che ha sottolineato come facebook sia diventato con 100 milioni di utenti la quarta nazione del mondo.

In un mondo della comunicazione globalizzato facebook può servire a rubarti l’identità o a catturare i criminali. Comunicare in sicurezza: era un obbligo per gli spartani nel 431 a.c., secondo Laudati, è un obbligo nel mondo di facebook dove ci sono 2,5 miliardi di gsm, 718 operatori in 218 paesi. La comunicazione è più veloce delle nostre conoscenze.

Per raggiungere 50 milioni di persone ha impiego 38 anni con la radio, 9 mesi con facebook, per non parlare poi dei social network o del social engineering.

Non è possibile limitare il diritto di comunicare ma i cittadini dovrebbero autodifendersi: la direttiva europea, che entrerà in vigore il 25 maggio prossimo, dovrebbe evitare che i nostri dati rientrino nel mare magnum della rete.

Secondo Laudati dobbiamo rassegnarci ad un “grande fratello” telematico e dobbiamo imparare a combatterlo.
Il Procuratore non si è sottratto alle domande relative alla riforma sulla giustizia: ha risposto sibillinamente con una frase del Filangeri del ‘700: il processo è giusto se il Giudice non esercita l’arbitrio, l’Avvocato il sospetto, il Colpevole la speranza di essere assolto.

E sulla criminalità pugliese, Laudati ha ribadito che è una tra le più tecnologiche e che la Procura che ha già iniziato il processo di digitalizzazione cerca di essere al passo per catturare la fiducia dei cittadini.

Gli attacchi alla rete, l’utilizzo strumentale della stessa e di criminalità ha parlato il direttore generale della Polizia Postale Antonio Apruzzese che ha illustrato che il volume di affari delle frodi informatiche ha attirato vecchie e nuove criminalità, che non servono gli schemi di una volta.

Obiettivo della polizia postale è la difesa delle infrastrutture strategiche nazionali tutte informatizzate che se fossero attaccate aprirebbero scenari apocalittici per tutte la popolazione; la Polizia Postale ha un centro nazionale di tutela di queste infrastrutture in grado di rilevare in tempo reale gli attacchi.

Questo potrebbe non bastare: bisognerà promuovere la cultura della sicurezza informativa e non imporre ai ragazzi, che ne sanno più di noi, divieti ma dare solo chiavi di orientamento generale.

E del ruolo dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, della sicurezza degli accessi, dei servizi a sovrapprezzo, del codice di comportamento degli operatori telefonici, dei calcolatori della velocità di internet e delle tariffe, ha parlato il direttore della tutela dei consumatori dell’Agcom Ing. Federico Flaviano.

Ha citato interventi, normative, il tutto per evitare che le truffe telefoniche possano a continuare a colpire i più deboli.

“Comunicare in sicurezza”, convegno Corecom (primo lancio)

Internauti, attenti al “lurker”. Nel gergo internazionale, è il malintenzionato in agguato online, pronto a carpire la buona fede dei malcapitati o ad approfittare di ogni debolezza. Perché sono gli utenti l’anello debole della catena della sicurezza nella rete.

E su internet viaggia tutto: la comunicazione, la conoscenza, l’apprendimento, il relax, ma anche parte della vita, dei beni e dell’identità di ciascuno.

Da qui l’utilità di informare i cittadini e formare gli operatori, obiettivi dell’iniziativa del Corecom Puglia, che ha organizzato a Bari un convegno nazionale, dedicato proprio a questa nuova frontiera della comunicazione informatica.

Riunire le componenti del sistema ed arrivare ad una sintesi: questo è “Comunicare in sicurezza”, ha introdotto il presidente del Corecom, Giuseppe Giacovazzo.

“Comunicare è sinonimo di libertà, sicurezza invece significa chiusura, arroccarsi a difesa – ha detto – i due termini sono in contraddizione ma dobbiamo cercare di coniugarli insieme. Le “componenti” sono i relatori del meeting barese: magistrati, avvocati e giuristi, giornalisti (“sempre pronti a pubblicare il pubblicabile”), il garante della privacy, la Polizia postale, Comitati e Agcom.

“Ottenere una ricetta salvifica da questo appuntamento sembra velleitario, ma un ottimo risultato sarebbe uscire con distanze più ravvicinate tra i tutti i soggetti coinvolti”, ha sostenuto Giacovazzo.

Dopo i saluti dell’assessore barese Gianluca Paparesta, del vicepresidente della Provincia di Bari Trifone Altieri e del direttore della Scuola forense Giuseppe Barile, la direttrice dell’Iscom (Istituto superiore nazionale delle comunicazioni) Rita Forsi, ha tratteggiato linee e guida e compiti dell’istituto, che controlla i domìni web, tutela l’informazione nelle comunicazioni, certifica sistemi e prodotti informatici, forma operatori della sicurezza nelle reti. Non è l’occhio del Grande Fratello, ma un presidio di garanzia per chi viaggia su Internet.

Dopotutto di sicurezza della Rete si occuperanno anche i grandi del G8.

“Segretezza, disponibilità e resilienza (robustezza), ma anche autenticità e integrità delle reti” le parole d’ordine indicate dalla dott,ssa Forsi, che ha illustrato le funzioni di ENISA, l’organismo creato a livello europeo. Lo sviluppo della società dell’informazione passa da mezzi sicuri ma agili. La sicurezza nella navigazione in rete resta una sfida.

I lurker sono in agguato, ma non nell’ombra, si nascondono dietro mail, dentro allegati, sotto browser falsificati, in tanti siti bancari clonati e si intromettono perfino tra un utente e un destinatario.

Giuseppe Corasaniti, esperto in reati informatici della procura della repubblica romana (“uno dei pochi magistrati che ha disposto l’arresto di ‘delinquenti’ informatici”), in un brillante intervento si è soffermato con esempi concreti su phishing e pharming, tra i pericoli più diffusi online.

“Occorre costruire una cultura della sicurezza e per farlo è indispensabile la cooperazione tra istituzioni e soggetti diversi”, ha insistito, indicando nel manualetto anti frodi informatiche, realizzato per l’occasione dal Corecom Puglia, una delle prime valide esperienze in Italia.

La chiave quindi è la collaborazione istituzionale, fare squadra. La battaglia contro i pirati informatici è impari, internet è un ambiente caratterizzato dalla velocità e le forze di polizia vanno messe in condizione di agire sollecitamente. È un impegno che chiama le vittime alla tempestività della denuncia.

Fonte:
Ufficio Stampa
Consiglio Regionale della Puglia





 

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